Delitto di Pasqua, i carabinieri: tentativo di depistaggio da parte dell’imputato
13 Marzo 2023 - 17:54
Nuova udienza del processo a carico del 49enne ucraino.
PASTORANO Nuova udienza del procedimento a carico di Ihor Varvachyn, ucraino di 49 anni, accusato dell’assassinio dell’amico Pavlo Zapprozhets, ucciso con 30 coltellate la sera di Pasqua del 2022 in un container in località Canale a Pastorano.
Stavolta a testimoniare sono stati i carabinieri della compagnia di Capua che per primi entrarono in quella roulotte, chiamati dalla proprietaria del rifugio per cani che si trova proprio in zona Canale. Una volta giunti sul posto, i militari trovarono l’imputato con i vestiti coperti di sangue. Nel container una vera scena dell’orrore, con la vittima riversa a terra in un mare di sangue, suppellettili ed elettrodomestici divenuti ormai rosso sangue. Cercando di depistare i carabinieri, l’imputato disse loro che un’altra persona di era allontanata dalla zona. Ma i rilievi non hanno provato che in quel container ci fosse stata la presenza di un altro personaggio. Un fatto, questo, contestato dalla difesa di Ihor che, invece, ha parlato di impronte mai repertate.
Il delitto, in ogni caso, nacque da un deverbio tra i due connazionali, amici di bevute che, probabilmente anche quella sera avevano alzato il gomito prima che scoppiasse il litigio che poi portò all’omicidio.