CASERTA. E VAI COL TANGO. Incarichi d’oro a pochi mesi dalle elezioni. L’ex segretario PD Mauro Desiderio direttore dei lavori del super-appalto della segnaletica e l’architetto Raffaele Miale…

1 Dicembre 2020 - 19:03

Ogni promessa ai nostri lettori e debito. Ogni ritorniamo (e vi spieghiamo anche il perché) su questo super affidamento con base d’asta da un milione e 600 mila euro che non ci convince neanche un po’. Statene certi, ne scriveremo ancora e di belle

CASERTA (g.g.) Mauro Desiderio deve considerare come una sorta di benedizione l’aver lasciato la carica di segretario cittadino del Partito Democratico a Caserta. Però, a pensarci bene non è probabile che esserlo stato e aver comunque acquisito un minimo di centralità nelle dinamiche politiche del capoluogo abbia contribuito significativamente ai diversi e per giunta molto remunerativi incarichi che sta ricevendo dall’amministrazione guidata da Carlo Marino. L’ultimo della serie è quello di direttore dei lavori e supporto al RUP in corso d’opera, cioè all’onnipotente Franco Biondi, nell’appalto relativo alla segnaletica orizzontale e verticale della città capoluogo. Desiderio becca l’incarico d’oro insieme all’architetto Raffaele Miale, con studio in corso Trieste, al quale viene attribuita la funzione di responsabile della sicurezza del cantiere.

Al riguardo, questo articolo dà riscontro al proposito, enunciato ieri da CasertaCe di non mollare la presa sull’appalto della segnaletica stradale verticale e orizzontale. Non lo possiamo fare perché un milione e 600 mila euro di base d’asta è una cifra terribilmente seria. E dalle nostre parti, dove esiste una gamma episodi, non necessariamente legati a Caserta città, in cui i soldi pubblici iniettati negli appalti sono serviti anche a fare cose diverse rispetto all’oggetto della procedura di gara, la vigilanza e la necessità di comprendere meglio, sempre di più come siano andate le cose rappresentano qualcosa che non appartiene solo al diritto di cronaca ma anche al dovere di cronaca. Possiamo negare, possiamo escludere che in passato imprenditori titolari di pubbliche commesse abbiano finanziato direttamente o indirettamente, magari mettendo a disposizione sedi elettorali, i candidati sindaco della città capoluogo o di altre sedi della provincia? Il

negarlo rappresenterebbe un attività di disonestà intellettuale.

Ciò non vuol dire, e non lo dirà fino a prova contraria, che la 3D Service di Valle Di Maddaloni, società di cui è titolare la famigliola D’Addio, ma soprattutto Agostino D’Addio, genero di dell’imprenditore molto più conosciuto ma defilato in questo periodo, Giovanni Pascarella, serva a creare condizioni per sostenere gli sforzi elettorali di uno o più candidati alla carica di sindaco o di consigliere comunale. Non vuol dire, ma siccome stiamo parlando di una gara da un milione e 600 mila euro aggiudicata a 6/7 mesi prima, eh beh, siccome siamo a Caserta e in provincia di Caserta, è assolutamente legittimo occuparsi in maniera specifica di questa vicenda. Una specificità non gratuita, non frutto di un’idea giustizialista della politica locale, ma fondata semplicemente su quello che negli anni, soprattutto nell’ultimo ventennio, è venuto fuori in questa terra sulla triangolazione molto spesso impura tra politica, burocrazie armate dalla legge Bassanini e un’imprenditoria spesso senz’arte né parte e in grado di sviluppare fatturati solo e solamente grazie al rapporto con il Pubblico, realizzato attraverso appalti come quello di cui ci stiamo occupando