Dopo 18 anni, salta fuori la veità sull’efferato omicidio di Massimo Cristofaro Dell’Aversano
20 Luglio 2019 - 16:03
CASAL DI PRINCIPE / VILLA DI BRIANO (Tina Palomba) – “Spacciava senza il permesso del clan dei Casalesi”: dopo 18 anni si fa luce su un delitto di camorra che era stato dimenticato da tutti.
È stata fissata l’udienza preliminare per il 25 settembre dinanzi al Tribunale di Napoli per il delitto di Massimo Cristofaro Dell’Aversano, avvenuto il 12 luglio del 2001 a Villa di Biano. La ricostruzione dell’efferato delitto, avvenuto con una vera e propria spedizione punitiva con pistole e fucili a canne mozze, è stata resa possibile dalle confessioni di alcuni collaboratori di giustizia come Antonio Iovine alias o’ninno, Francesco Barbato e Giuseppe Misso, tutti imputati del procedimento insieme a Massimo Russo, alias paperino, e Sigismondo Di Puorto ai quali è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini in carcere.
Nel collegio difensivo gli avvocati Antonio De Micco e Guglielmo Ventrone.