“E’ furto anche se il ladro viene subito bloccato con la refurtiva”. La Cassazione conferma la condanna per un 36enne. IL NOME

16 Maggio 2019 - 18:29

SANT’ARPINO (red.cro.) – Nel maggio 2017, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Marcianise, in Sant’Arpino, nel corso di un servizio di controllo del territorio arrestarono in flagranza di reato per furto, di Pasquale Amato, 36 anni.

L’uomo, infatti, si era reso responsabile del furto di materiale edile presso il deposito della ditta Belladonna, con sede a Sant’Arpino in via Sant’Aniello. Amato, assieme a due complici, forzò la porta d’ingresso del deposito e, dopo aver caricato la merce asportata su un furgone, provò a scappar via. I carabinieri, prontamente giunti sul posto, riuscirono a bloccare l’uomo alla guida del furgone.

Il 12 aprile del 2018, la Corte di appello di Napoli ha confermato la sentenza con cui, all’esito del giudizio con rito abbreviato, il Tribunale di Napoli ha riconosciuto Pasquale Amato colpevole del tentato furto, condannandolo a 2 anni e 8 mesi di reclusione.

I legali di Amato hanno portato davanti ai giudici della corte di Cassazione la sentenza della corte napoletana, sostenendo che l’effettivo impossessamento della refurtiva non si fosse concretizzato. Il furto non può dirsi consumato

– scrive l’avvocato nel ricorso – non avendo l’imputato conseguito la signoria del bene sottratto, intesa come piena, autonoma ed effettiva disponibilità della refurtiva.

Ma per gli ermellini, il ricorso è inammissibile. Nella sentenza si spiega infatti che la corte di Appello ha fatto corretta applicazione dei principi, considerando che è sufficiente che la cosa sottratta sia passata anche per breve tempo nelle mani di colui che ha tentato il furto. Il reato – spiegano i giudici della Cassazione – è quindi consumato anche se, in un secondo momento, altri o la stessa persona offesa abbia impedito al suo autore di assicurarsi definitivamente il possesso della cosa sottratta, magari costringendo lo stesso agente ad abbandonare la refurtiva subito dopo la sottrazione.

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