ELEZIONI REGIONALI. Presunti brogli in un seggio di SAN CIPRIANO. Dopo la denuncia di Steve Stellato, la Procura della Repubblica di Aversa-Napoli nord ha aperto un fascicolo di indagine

11 Novembre 2021 - 20:31

Il reato ipotizzato è quello di brogli elettorali ai sensi dell’articolo 100 del DPR 361 del 1957

 

CASERTA – Non è che possiamo scrivere granchè, ma neppure possiamo ignorare la notizia che abbiamo acquisito sul fatto che a più di un anno di distanza dalle elezioni regionali, svoltesi il 20 e il 21 settembre del 2020, la Procura della Repubblica presso il tribunale di Aversa-Napoli nord tenga aperto un fascicolo di indagine, frutto, evidentemente, della denuncia, presentata dopo quelle elezioni, da Agostino Stellato detto Steve, candidato della lista Noi Campani e da tempo in durissima contrapposizione con Maria Luigia Iodice, che lo precedette di poche lunghezze.

Del contenzioso amministrativo, cioè del ricorso presentato al Tar da Stellato, del riconteggio delle schede, effettuato all’interno dell’ex Ciapi di San Nicola La Strada, abbiamo scritto più volte e sicuramente torneremo a scrivere quando i giudici amministrativi esamineranno la relazione conclusiva, stesa dal rappresentante della Prefettura di Napoli che ha coordinato tutte le operazioni di riconteggio.

Questa notizia riguarda, invece, la denuncia penale, che fu presentata alla Procura della Repubblica di Aversa perchè riguardava fatti, avvenuti in un seggio di San Cipriano d’Aversa e che sarebbero stati pregiudizievoli per i diritti di Stellato, cioè del denunciante.

Qualcosa l’abbiamo scritta in passato in proposito. Magari domani l’andremo a ripescare ed entreremo maggiormente nel dettaglio. Oggi, vi diciamo solo che il fascicolo è aperto e che il titolare dell’indagine è il pubblico ministero Maria Rossella Colella e che il reato ipotizzato è quello classico relativo a possibili brogli elettorali, così come questi sono regolati dall’articolo 100 dell’ormai antichissimo DPR 361 del 1957, il quale, precisiamo, nel comma 2 stabilisce pene da uno a 6 anni per “CHIUNQUE

FORMA FALSAMENTE,IN TUTTO O IN PARTE, LISTE DI ELETTORI O DI CANDIDATI, SCHEDE OD ALTRI ATTI DAL PRESENTE TESTO UNICO DESTINATI ALLE
OPERAZIONI ELETTORALI O ALTERA UNO DI TALI ATTI VERI, O SOSTITUISCE, SOPPRIME O DISTRUGGE IN TUTTO O IN PARTE UNO DEGLI ATTI MEDESIMI È PUNITO CON LA RECLUSIONE DA UNO A SEI ANNI.È PUNITO CON LA STESSA PENA CHIUNQUE FA SCIENTEMENTE USO DEGLI ATTI FALSIFICATI, ALTERATI O
SOSTITUITI, ANCHE SE NON ABBIA CONCORSO ALLA CONSUMAZIONE DEL FATTO.”

Una pena che si aggrava e arriva fino ad un intervallo che va dai due ai 8 anni “SE IL FATTO È COMMESSO DA CHI APPARTIENE ALL’UFFICIO ELETTORALE“. In verità ci sono anche pene pecuniarie che però andrebbero rivalutate, visto che furono fissate qualcosa come 64 anni fa.

Detto questo, non possiamo, invece, formulare nessuna ipotesi sulla iscrizione nel registro degli indagati di una o di più persone, perchè gli elementi formali, certi che abbiamo a disposizione non ce lo consentono.