ELEZIONI REGIONALI. Una guida ragionata, comune per comune, sul duello tra Oliviero e Graziano. Razionalmente, caso per caso, vi dimostriamo che il primo supererà nettamente quota 20mila preferenze

15 Settembre 2020 - 20:35

Dove guadagnano e dove perdono. Solo un exploit dell’ultimo minuto in certe zone dell’agro aversano può avvicinare il risultato del teverolesea quello del sessano, pronosticabile oggettivamente quale primo eletto della lista Pd

 

CASERTA (g.g.) – Nel gennaio scorso, cioè fino alla vigilia di quella che è stata una tragedia per tanti, una maledizione per tanti “e tanti di più”, una benedizione per pochi e per giunta non sempre buoni, a partire dal governatore De Luca, dato perdente in ogni sondaggio fino a pochi mesi fa, quello tra Gennaro Oliviero e Stefano Graziano già si sviluppava da mesi come una sfida all’ultimo sangue, come un duello all’ O.K. Corral, destinato a far sopravvivere uno solo dei due. Forse non sarebbe bastato nemmeno l’improvviso benessere, generato dal covid in un’applicazione mai tanto precisa e cinica dell’antico adagio latino mors tua, vita mea, a determinare l’elezione e la riconferma di entrambi.

Poi ci ha pensato Massimo Schiavone a rendere il clima un po’ più sereno, riciclandosi nel PD, in cui l’ha traghettato proprio Graziano, con Oliviero che, nonostante si trattasse di un “concorrente in casa”, non si è opposto. Perché diciamocela tutta, lo stesso Oliviero, che la volta scorsa sopravanzò e non di poco Graziano, si sente più tranquillo nel momento in cui, con

l’ingresso del suo concittadino sessano Schiavone, il PD si attesta in tutte le stime ad un livello che rende possibile la conquista di un secondo seggio, priorità assoluta per Graziano che i conti se li sa fare bene e sa che Oliviero, se ha perso qualche posizione rispetto al 2015, ne ha guadagnate molte altre con ampia, verosimile e logica possibilità di conquistare un risultato superiore all’ultimo conseguito. Ciò, a differenza di Graziano che deve lavorare alla compensazione di un numero più alto di defezioni, alcune delle quali rilevantissime, registratesi nella struttura del consenso che lo gratificò il 31 maggio 2015.

Partiamo proprio da Sessa Aurunca. Non c’è dubbio che la candidatura di Massimo Schiavone andrà ad erodere molti voti che, nel 2015, furono ad appannaggio di Oliviero. Ma non si tratterà di una perdita secca senza compensazione. Ad esempio, il movimento Passione Democratica, che fa riferimento al consigliere comunale Basilio Vernile, schierato 5 anni fa con Graziano, sta lavorando apertamente per Oliviero che spera di tirar fuori almeno 500 voti dall’attività politico elettorale di questo gruppo. Con il consigliere regionale uscente di Sessa sembra schierato stavolta anche l’area che fa capo all’ex assessore comunale Lorenzo Di Iorio. E pure questi sarebbero voti guadagnati. Insomma, se non c’è completa compensazione di quelli persi per effetto del divorzio con la famiglia Schiavone, poco ci manca.

MONDRAGONE

Alle Regionali del 2015, Oliviero riuscì ad ottenere solo 200 voti, cioè 1/3 dei 600 ottenuti da Graziano. Al tempo, fu l’ex sindaco, poi consigliere comunale, Achille Cennami, a sostenere il politico di Teverola. Oggi, invece, quest’area significativa del Partito Democratico è quasi tutta dalla parte di Oliviero. Non sappiamo se Graziano perderà voti a Mondragone, ma è logico pensare che Oliviero li aumenterà sensibilmente.

CASERTA CAPOLUOGO

Con Graziano, c’è il sindaco Carlo Marino. E questi sono voti guadagnati rispetto alla volta scorsa. Ma la condizione del consiglio comunale è quella di un luogo letteralmente balcanizzato. Tre consiglieri, cioè Antonucci, la Trovato e Iannucci, si sono addirittura candidati e tanti altri tipo Mario Russo, Megna, giusto per fare qualche esempio, sono impegnati in altri partiti, il primo a sostegno dell’appena citata Liliana Trovato (Noi Campani), il secondo a sostegno di Enzo Santangelo in Italia Viva. Insomma, voteranno Graziano sicuramente il sindaco Carlo Marino, sicuramente il presidente del consiglio Michele De Florio, sicuramente Andrea Boccagna, sicuramente Gianni Comunale, anche lui seduto sulla comoda poltrona di consigliere Asi dove intasca i suoi 2mila euro e oltre al mese, senza colpo ferire. Gli altri consiglieri non voteranno Graziano.

Oliviero potrà contare certamente sull’appoggio di Antonio Ciontoli, ma anche sull’apporto di tutto il gruppo degli ex Ds, per intenderci Ubaldo Greco, Arturo Di Palo eccetera, e come componente intera del Pd, si sono già mostrati fortemente critici nei confronti dell’altra parte del partito che sostiene l’amministrazione comunale di Carlo Marino. Anche in questo caso, dunque, il risultato del 2015, riportato da Gennaro Oliviero, è destinato a migliorare.

Non va assolutamente sottovalutato l’accordo con Lucia Esposito, una persona storicamente dotata di significativo consenso, e non solo nella “sua” San Nicola. Non è un mistero che esista un ticket elettorale tra lei ed Oliviero, al punto che i due hanno aperto un comitato elettorale comune nella città di Caserta.

MATESE

E’ un dato di fatto, dimostrato dalla larga profusione di foto di gruppo, pubblicate in questi giorni, che Oliviero abbia portato dalla sua parte quasi tutti i sindaci PD che insistono nel territorio della locale comunità montana. Il consigliere regionale sessano considera il Matese una vera e propria roccaforte e dunque non teme l’esito dell’urna. L’obiettivo è ottenere un leggero aumento dei voti rispetto a quelli riportati un lustro fa.

AVERSA

Sulla città normanna non ci dilunghiamo più di tanto perché molto abbiamo raccontato in questi mesi sulla frattura verticale registratasi nella maggioranza che sostiene il sindaco, Alfonso Golia, nel momento in cui questi si è schierato completamente dalla parte di Stefano Graziano. Cinque consiglieri comunali di maggioranza sono passati con Oliviero per questo motivo. Perché ritengono che il sindaco abbia violato quel patto di equidistanza dalle correnti del PD, stretto ai tempi delle ultime Comunali e strombazzato in ogni dove durante la campagna elettorale del 2019. In realtà, la fronda coinvolge anche un sesto consigliere cioè Imma Dello Iacono, ma in questo caso si tratta di un esponente di Italia Viva, fortemente legata al carro di Nicola Caputo. Se all’indomani delle Regionali non ci sarà accordo, Golia rischia seriamente di cadere.

Ma già oggi, questo significativo riposizionamento negli equilibri del Pd normanno cambia la prospettiva di Gennaro Oliviero, il quale, la volta scorsa raccolse circa 500 voti di preferenza, un terzo di quelli riportati da Graziano, il quale, ricordiamo, è sostanzialmente il candidato locale, essendo nato e cresciuto a Teverola, cioè una propagine di Aversa.

Non c’è dubbio che l’apporto di Paolo Santulli, del presidente del consiglio comunale Carmine Palmiero e di altri tre consiglieri, permette al sessano di sperare di arrivarci pure lui a 1.500 voti.

Con Graziano, oltre al sindaco, c’è invece la giunta comunale, almeno per quanto riguarda le sue componenti più politiche e meno tecniche.

MARCIANISE

Qui, sostanzialmente Oliviero nutre delle speranze che poggiano su un fondamento razionale. 5 anni fa, infatti, il Pd schierò un forte candidato locale cioè Dario Abbate, il quale ottenne una buona affermazione personale, sfiorando le 2.000 preferenze. Oliviero e Graziano ne riportarono circa 500 a testa.

Oggi, Dario Abbate è il candidato sindaco del centrosinistra. Questa condizione non gli consente di scendere in campo in maniera esplicita, ma è dato di fatto la sua appartenenza, all’interno del Pd provinciale, all’area politica che mette insieme Oliviero e quasi tutti gli esponenti degli ex Ds. Abbate, in passato anche segretario provinciale del Pd, di questa componente, è il leader di fatto.

Inossidabile e incrollabile il sostegno del consigliere comunale uscente e probabilmente rientrante Pinuccio Moretta, che ad Oliviero è legato anche da un’antica amicizia personale.

MADDALONI

Alle ultime elezioni regionali, Stefano Graziano riportò un’ottima affermazione. A lui andarono circa 800 voti di preferenza a fronte dei 300 ottenuti da Oliviero.

Quella struttura politico elettorale che andò su Graziano la volta scorsa, ha subito un ridimensionamento, soprattutto a causa della candidatura nella lista di De Luca di Giuseppe Razzano che nell’area di Graziano sta pescando non poco.

Rispetto alla volta scorsa, invece, qualche consigliere comunale, che magari per matrice familiare appartiene all’area degli ex Ds e all’area della Cgil, è impegnatissimo, per il consigliere regionale sessano che, dunque, spera di passare da 300 a 500 voti, anche grazie alla conferma del sostegno di Imperia Tagliafierro e di buona parte del gruppo proprietario della clinica San Michele.

SANTA MARIA CAPUA VETERE

Qui, la politica ha lambito i fatti giudiziari e nella famosa ordinanza su Alessandro Zagaria tanto abbiamo letto su quella che fu la campagna elettorale di Stefano Graziano. Ad esempio, abbiamo letto che l’avvocato Giuseppe Stellato, la moglie Camilla Sgambato, il loro figliolo Pasquale Stellato ma anche il gruppo Di Muro lavorarono, ventre a terra, per Graziano. Oggi nessuno di quei sostenitori sta con il teverolese che dovrà compensare i voti da qualche altra parte.

Gli Stellato votano la Sadutto e non voteranno Graziano. Oliviero mantiene sostanzialmente la sua forza, fondata sull’apporto del gruppo storico che fa capo all’ex assessore comunale Nicola Leone.

Queste sono le macro aree. Ma vanno valutati anche alcuni altri luoghi della provincia. Ad esempio, Sparanise, dove ,con l’amministrazione comunale schierata tutta per Zannini, l’intera corrente dell’ex sindaco Antonio Merola ha stretto un’intesa con il Pd locale scegliendo proprio Oliviero.

Nella vicina Francolise, l’ex sindaco Russo, che la volta scorsa votò Graziano, in questa occasione è schierato con Oliviero. Ci sono insomma molti elementi per ritenere che ai 17mila voti raccolti nel 2015, se ne possano aggiungere diversi altri. Nel quartier generale del consigliere regionale di Sessa Aurunca, sperano in almeno 5mila voti aggiuntivi che porterebbero la cifra finale a 22.000. Ma comunque nessuno ipotizza, anche nelle previsioni più pessimistiche, un risultato inferiore ai 20.000.

Ritornando a Graziano, poggiamo per un attimo la lente di ingrandimento su alcune defezioni. Ad esempio, nel 2015, l’amministrazione comunale di Castel Volturno, lo votò abbastanza compattamente. Oggi, l’ex sindaco Dimitri Russo sta ancora con lui, ma non ha più il governo della città in mano. Tra le altre cose, la discesa in campo di Anastasia Petrella, che della giunta di Dimitri Russo faceva parte, in Campania Libera, è destinata a frammentare ulteriormente quel fronte che, 5 anni fa, andò su Graziano senza se e senza ma.

Altra domanda: il sindaco di Villa Literno Nicola Tamburrino, quello che non ha voluto dimettersi nonostante i 6 mesi agli arresti domiciliari e che è rimasto incredibilmente nel comitato direttivo dell’Asi che gli ha spedito, in pratica, lo stipendio nella reclusione casalinga, ha la stessa forza di 5 anni fa? Inutile dire che Tamburrino tanto ha avuto, a partire dalla poltrona d’oro dell’Asi, tanto ha dato a Graziano, ma stavolta ha anche il problema della candidatura nella lista De Luca, di “re carnevale” Orlando Zaccariello presidente del comitato degli eventi carnascialeschi liternesi che farà da gregario a Sonia Palmeri.