ESCLUSIVA. AVERSA. Ecco la prova della connessione tra il vice-capo dell’UTC Graziano e il sistema Ferriello. Incarico alla nipote del boss Picca insieme alla Sintec, con i pezzi da 90 della Federico II e del comune di Napoli

23 Gennaio 2025 - 14:29

IL FOCUS DI GIANLUIGI GUARINO. Seguiamo passo passo la storia di questa società, dal 2001 ad oggi. E’ nata dallo sposalizio tra Davide Ferriello, dirigente dell’Asl di Napoli Due, Ferdinando Fisciano, potentissimo capo dell’Università Federico II all’Ufficio tecnico, e Vincenzo Brandi, dirigente al comune di Napoli. Un’impresa, la Sintec, in cui ci sono mogli e fratello, o un cugino di Fisciano, che poi, non fa differenza. IN CALCE ALL’ARTICOLO IL TESTO INTEGRALE DELLA DETERMINA

AVERSA (gianluigi guarino) – “Eravamo tre amici al bar che volevano cambiare il mondo”. La disillusione cantata da Gino Paoli in questa sua famosa canzone rasenta la percentuale del 100% dei casi.

A dirla tutta, lì gli amici erano quattro e uno di questi, Paoli stesso, pur solo al bar, resta irriducibilmente abbarbicato ai suoi sogni. Gli altri tre, invece, fanno scelte realiste. Uno si è impiegato in una banca, l’altro è con la sua donna al mare e il quarto ora non lo ricordiamo, ma rende chiara l’idea dello scivolamento borghese, schifato dal gruppo di quattro quando si ritrovava al bar.

Qui gli amici erano tre e non sappiamo se a 29 anni volevano cambiare il mondo, quello che sappiamo sicuramente, invece, è che hanno sostanzialmente cambiato i loro conti correnti.

I TRES AMIGOS E LA SINTEC

I tre amici erano e sono ancora tali, quindi, bisogna ritenere che già allora nutrivano obiettivi molto secolari. Il primo si chiama Davide Ferriello, e dopo un lungo peregrinare negli uffici tecnici di mezza regione, guida oggi quello importantissimo e pesantissimo dell’Asl Napoli 2.

Il secondo amico si chiama Ferdinando Fisciano e ricopre un posto forse ancora più importante di quello ricoperto da Ferriello. Si tratta del dirigente della Ripartizione Edilizia di una delle università più antiche del mondo, ovvero la Federico II, mica pizza e fichi. Rimanendo al romanesco stretto, un cortese ‘sticazzi, va dedicato anche all’ingegnere Vincenzo Brandi che, dopo essere stato un pezzo da novanta dell’Ufficio tecnico dell’area metropolitana di Napoli (già amministrazione provinciale partenopea), oggi svolge la funzione di dirigente tecnico, ottenuto ai sensi del ben conosciuto ai lettori di CasertaCe dell’articolo 110 del Tuel, al comune di Napoli.

Correva l’anno 2001, era il giorno 9 luglio. Con regolare atto di costituzione nasce la Sintec: società partecipata da Davide Ferriello, Vincenzo Brandi e Ferdinando Fisciano.

Il 30enne Ferriello e i due coetanei 29enni, Fisciano e Brandi, si lanciano quindi come imprenditori nel settore della progettazione edilizia. Precisamente, a ciò corrisponde il codice ATECO: attività degli studi di ingegneria, architettura ed altri studi tecnici.

Non era illegale che Davide Ferriello fosse diventato da un mese, precisamente dal giugno 2001, dipendente pubblico nell’Ufficio tecnico della città di Marano, al tempo in cui – pare – fosse ancora geometra.

Uno che inizia così, però, come dipendente pubblico, e contemporaneamente come imprenditore nello stesso settore di cui già da una ventina di giorni si occupava al comune di Marano, se da un lato, almeno ai nostri occhi, rappresentava l’idea di un orizzonte, obiettivi inopportunamente perseguiti, dall’altro lato faceva capire che nel sistema che definisce le regole non scritte degli uffici pubblici dei nostri enti locali campani, Davide Ferriello, che di lì a poco si sarebbe fortemente legato all’allora potentissima famiglia dei Cesaro, con la presenza di Luigi Giggin ‘a purpett al suo matrimonio, dimostrava di avere le idee chiarissime.

MOGLI, COMPAGNE, PADRI E FRATELLI

La carriera di Ferriello al comune di Marano, che lui integrava con incarichi anche in altri comuni, si sviluppava sempre di più. Ma solo il 30 agosto 2013, cioè a dodici anni di distanza dalla pressoché contemporanea assunzione nel comune napoletano e della costituzione della Sintec, decideva di uscire da questa impresa.

Uscito per modo di dire, perché la Camera di commercio di Napoli registra la data del 17 settembre come quella in cui la signora Stefania Palermo, moglie di Davide Ferriello, assume la carica di socio accomandante, a partire dal 11 luglio 2013. Sempre il 17 settembre viene ufficializzata la quota del 32% di cui diviene titolare in qualità di socio.

E da allora in poi, la consorte di Ferriello, fino ad oggi ha conservato e conserva carica e quota.

Si tratta di un’attività di famiglia, anzi, delle famiglie. E ciò avviene dal 2003 e va avanti fino ai giorni nostri. Nel dettaglio, Nunzio Brandi, nato nel 1937, dunque, presumibilmente papà o zio dell’attuale dirigente del comune di Napoli, il 5 febbraio del già citato anno 2003 assume la carica di socio accomandatario, con Vincenzo Brandi che diventa accomandante, perdendo il ruolo di accomandatario. Nunzio Brandi sarà escluso dalla società l’11 aprile 2011, con la funzione di socio accomandatario da parte di Giuseppe Fisciano, nato nel 1943, ricalcando lo stesso discorso fatto per Brandi, probabilmente papà o zio di Ferdinando Fisciano.

Nel 2013, quando la Sintec Sas viene modificata, ma solo per modo di dire, in quanto se modifica è l’ingresso di una moglie al posto del marito, significa voler professarsi ipocriti e bugiardi, capita anche che il 30 agosto si registra alla Camera di commercio l’uscita del secondo fondatore, Vincenzo Brandi.

Ma questa uscita viene anticipata e compensata dall’ingresso nella Sintec, avvenuta il giorno 11 luglio 2013, da parte della signora Marilena Caruso.

Ora, chi è la signora Marilena Caruso? La moglie di Vincenzo Brandi? Può darsi. Come amiamo ripetere noi con questa precisa formuletta: se questo matrimonio non è certo ai nostri occhi, è supercerto che il 17 novembre 2016 Marilena Caruso tagga l’ingegnere Vincenzo Brandi nel social Facebook: “…..dunque non sono mie paranoie!!!!!“, scrive Marilena Caruso a Vincenzo Brandi relativamente ad un articolo sui neonati.

Ad oggi, sia Stefania Palermo, certamente moglie di Davide Ferriello, sia Marilena Caruso, sono socio al 32% della Sintec, divenuta nel frattempo una srl.

Ultimo segmento, relativo a Ferdinando Fisciano, supercapo dei lavori e degli appalti dell’Università Federico II di Napoli. Come detto, è uno dei tre amici al bar che costituisce la società nel 2001, insieme a Brandi e Ferriello. In pratica, della Sintec è cofondatore.

Anche in questo caso, il D-Day capita a fine agosto del 2013. Quando insieme ai due cofondatori, anche Ferdinando Fisciano esce dalla Sintec nell’estate di quell’anno, viene sostituito da un congiunto, forse da un fratello o un parente stretto che si chiama Rodolfo Fisciano, oggi 47enne e oggi anche amministratore unico e pure legale rappresentante, visto che la Sintec dal 2013 ad oggi si è trasformata da società di persone a società di capitali.

LEOPOLDO GRAZIANO E L’ECLATANTE CASO DI VIA NOBEL

Ha letto bene, ci siamo intesi funzionario del comune di Aversa, Leopoldo Graziano, il quale va dicendo, come tanti prima di lui e che una bella fine non hanno fatto, che CasertaCe è un giornale menzognera, che scrive bugie, eccetera?

Noi, invece, siamo stati fin troppo clementi con l’architetto Graziano. Ma siccome non se lo merita, dobbiamo andare a fondo, spiegare cosa è successo nel settore dell’Ufficio Tecnico che governa, al cospetto della dirigente Dalila D’Angelo da Pontecagnano, la quale, ci perdoni l’espressione che non vuole essere offensiva, essendo legata ad un proverbio, pare un asino in mezzo ai buoi, dato che riteniamo che la dirigente non stia avallando operazioni oscene come quelle già descritte in due precedenti articoli (CLICCA QUI PER IL PRIMO, QUI PER IL SECONDO).

Avevamo scritto che lucrosi incarichi all’ingegnera Laura Alfano, che i fatti e curriculum collegano in maniera incontrovertibile la professionista al carro Ferriello-Brandi-Fisciano, erano stati concessi dal duo Raffaele Serpico-Leopoldo Graziano, poi divenuto duo Dalila D”Angelo-Graziano.

Ma il caso più clamoroso riguarda i lavori di via Nobel, area Aversa Sud, prospiciente all’ippodromo dismesso e all’ospedale Moscati.

Determina numero 808 del 26 giugno 2023, a firma dell’ingegnere Serpico e dell’architetto Graziano. In questo atto si rendeva ufficiale l’aggiudicazione del servizio di direzione lavori e coordinatore per la sicurezza, ma guarda un po’, alla Sintec delle signore Ferriello-Brandi e del signor Fisciano, per un importo di 97 mila euro, che sono parenti a 100 mila euro.

Formalmente, l’aggiudicazione è stata compiuta attraverso l’utilizzo di una commissione esterna, con tecnici nominati su segnalazione dell’università Vanvitelli, i cui nomi stiamo cercando di scoprire queste ore. È importante vedere, infatti, chi sono stati questi esperti le loro relazioni ed eventuali rapporti con altre strutture pubbliche.

LA NIPOTE DEL BOSS INSIEME A FERRIELLO, BRANDI E FISCIANO

Finita qui? No, assolutamente no.

Nella determina, infatti, si legge che questa direzione dei lavori, oltre che il coordinamento per la sicurezza del cantiere, sarà gestito dal raggruppamento temporaneo di professionisti composto dall’architetta Picca-Sintec.

Che cosaaaa?? E mo’ chi è ‘sta Picca? Un’agile ricerca documentale e scopriamo che si tratta di Cira Picca, architetta con studio in via Garibaldi, a Teverola.

Picca…Picca…Picca…mhmmm. Cira Picca, come quella Cira Picca, docente nella scuola privata del duo Biagio Lusini e Rino Sasso, e figlia del boss (e che boss) del clan dei Casalesi, Aldo Picca, il quale, dopo essersi fatto vent’anni in carcere senza mai parlare, ha ripreso le redini della sua fazione, attiva a Teverola, fino all’inizio della scorsa estate quando, a seguito di un’ordinanza robustissima chiesta e ottenuta dalla DDA di Napoli, è tornato in galera assieme a diverse decine di persone e anche assieme a mister De Santis, cioè a colui che, piazzandosi davanti ai seggi elettorali di Teverola durante le ore delle ultime elezioni comunali, le ha determinate, in quanto reggente del boss De Martino, alleato con Picca, attraverso l’elezioni di Ellen De Martino, figlia del meccanico Pasquale De Martino, fratello del boss, eletta in consiglio con quasi 500 voti di preferenza.

In quella stessa ordinanza era presente e ha subito un provvedimento di divieto di dimora in Campania il signor Raffaele Picca, papà dell’altra professionista, Cira Picca, che opera nel raggruppamento di professionisti con la Sintec.

Già immaginiamo la confutazione non infondatissima: le colpe, peraltro presunte, dei padri non possono ricadere sui figli; le colpe (molto meno presunte) degli zii non possono cadere sui nipoti. Ma una cosa all’architetta Cira Picca va detta, come scritto in altri casi: lei ha avuto la disgrazia di uno zio capoclan e di un papà indagato pesantemente per camorra. Nessuno glielo può imporre, ma come abbiamo scritto per Ellen Di Martino, le diciamo, ma tra tutti i posti della provincia di Caserta e della Campania, lei lo studio lo va ad aprire proprio a Teverola, centro nevralgico del potere dello zio e delle attività del padre?

QUESTI I RAPPORTI, SE L’ARCHITETTO GRAZIANO VUOLE QUERELARCI…

Una conclusione: Leopoldo Graziano ha lavorato anni e anni a stretto contatto di gomito con Davide Ferriello. Ne è stato l’allievo, così come di Gennaro Pitocchi, anche lui al tempo pezzo da novanta del comune di Marano. Leopoldo Graziano è stato al vertice della procedura che ha portato all’attribuzione di affidamenti per centinaia e centinaia di migliaia di euro all’ingegnera Laura Alfano per il comune di Aversa. Laura Alfano è provatamente un riferimento stabile del gruppo di Davide Ferriello che, non a caso, l’ha gratificata di incarichi anche all’Asl Napoli Due.

Leopoldo Graziano è stato al vertice, assieme al suo amico, più che superiore gerarchico, Raffaele Serpico, della procedura che ha portato direttamente, stavolta, all’affidamento di una direzione dei lavori e di un coordinamento per la sicurezza di un cantiere di via Nobel ad una società madre del sodalizio, attualmente in corso tra il dirigente dell’Asl Na2, Davide Ferriello, il dirigente apicale dei Lavori pubblici dell’Università degli studi di Napoli Federico II, Ferdinando Fisciano, e il dirigente dell’Ufficio tecnico del comune di Napoli, Vincenzo Brandi.

Un affidamento che la Sintec ha ottenuto assieme a Cira Picca, nipote del superboss del clan dei Casalesi, Aldo Picca, figlia di Raffaele Picca, indagato a sua volta e colpito da un divieto di dimora per reati di camorra all’inizio dell’estate scorsa, ma soprattutto professionista che ha deciso di svolgere la sua attività professionale nell’epicentro delle azioni criminali di suo zio e di suo padre, ossia a Teverola.

Ora, Leopoldo Graziano si può tranquillamente accomodare in una caserma dei carabinieri o in un commissariato di polizia per presentar querela, visto che ci piacerebbe molto sederci dinanzi ad un giudice della Repubblica, analizzando atto per atto, relazione per relazione, in modo da chiarire se abbiamo compiuto diffamazione ai suoi danni, con una promessa di denuncia per calunnia nei suoi confronti, qualora fossimo gratificati di un archiviazione o un’assoluzione.