Estorsioni casalesi, tutto da rifare: derubricato il reato

12 Settembre 2022 - 12:14

Colpo di scena al processo in corte di appello a Napoli per le presunte estorsioni kit Casa

CASAL DI PRINCIPE – (gv) Colpo di scena al processo in corte di appello a Napoli per le presunte estorsioni kit Casa per conto del clan dei Casalesi. Il giudice ha accolto la tesi difensiva e ha derubricato il reato in esercizio arbitrario dichiarando la non procedibilità per difetto di querela. In primo grado erano stati condannati con rito abbreviato a 10 anni a testa a Paolo Bianco, di Casal di Principe, e Giovanni Garofalo, di Casapesenna; 7 anni a Paolo Natale, di Macerata Campania; 9 anni e 4 mesi a Francesco Perna, di Santa Maria Capua Vetere; 9 anni a Tommaso Pirozzi, di Frignano; 6 mesi ad Attilio Pellegrino, collaboratore di giustizia difeso dall’avvocato Giuseppe Tessitore, in continuazione con un’altra sentenza. Nel collegio difensivo sono stati impegnati, inoltre, gli avvocati Pasquale Diana, Paolo Caterino ed Angelo Raucci.

Secondo quanto ricostruito dall’Antimafia la vittima dell’estorsione avrebbe ricevuto da un imprenditore una fornitura di legno di scarsa qualità, tanto da essere obbligato a risarcire i suoi clienti. Per questo motivo si rifiutò di pagare la somma di 7500. Al rifiuto di saldare il pagamento della fornitura l’imprenditore si rivolse al clan dei Casalesi per riscuotere i suoi crediti.