GLI APPALTI DELL’ASL. Finalmente salta fuori la società di consulenza di Blasotti e del figlio. La comune passione per le mozzarelle tra il direttore e il milionario in contanti Peppe Rea. Il loro appuntamento segreto

29 Maggio 2025 - 12:54

Già due anni fa questo giornale, pur non potendosi sbilanciare aveva scritto della Technology development strategy. Ora dalla richiesta della Dda salta fuori il riscontro. Li c’era il figlio di Blasotti e lui stesso aveva un ufficio privato in quella sede. IL Dg in diversi appuntamenti con imprenditore casertani ha tessuto le lodi di questa società che si occupa di consulenze alle imprese nell’attività istruttoria di progetti e concorrono a procedure ad appalti negli enti pubblici

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CASERTA (g.g.) Non sappiamo se il giudice per le indagini preliminari che ha ascoltato il direttore generale dell’Asl di Caserta nella giornata di ieri nell’ambito della super richiesta di arresti e dei 48 titoli cautelari presentati dalla Dda. Per 34 persone, accusate di aver avuto ruoli assortiti in un meccanismo criminale fondato da un lato su tre personaggi storicamente legati ai clan ossia Nicola

Ferraro (clan dei casalesi) e la coppia zio-nipote – Vincenzo Agizza e Domenico Romano (clan Nuvoletta e Alfieri) dall’altro lato da presunte azioni finalizzate a truccare procedure di appalti banditi dall’Asl di Caserta, riterrà di accogliere l’istanza della Dda su Amedeo Blasotti di divieto di dimora in provincia di Caserta. Non lo sappiamo perché gli intercorsi di una procedura giudiziaria esulano dai contenuti morali dei comportamenti di pubblici ufficiali o di dirigenti della pubblica amministrazione

La comodità per un giornale consiste nel fatto di poter essere molto severo anche rispetto ad azioni che, se non integrano la commissione di un reato in quanto la magistratura non riesce a trovare tutti gli elementi per superare la giusta barriera garantista, riassunta nell’espressione “al di là di ogni ragionevole dubbio”, configurano l’impresentabilità di chi gestisce enormi quantità di pubblico denaro, di pubbliche risorse, di pubblico patrimonio

Con rispetto parlando della sua persona, uno come Amedeo Blasotti, in un paese normale non avrebbe mai avuto accesso alla parte pubblica di una re-pubblica o di una monarchia costituzionale. Qui da noi, invece gli si permette di dominare da 12 anni la sanità locale.

Questo giornale, già due anni fa scriveva della società Technology development strategy facendo riferimento al ruolo che il figliolo di Amedeo Blasotti, ossia Salvatore Blasotti, aveva in questa struttura economica che si occupava e pensiamo si occupi ancora di consulenza alle imprese che devono presentare progetti agli enti pubblici. Magari anche progetti all’Asl di Caserta. Questo non lo possiamo dare per certo mentre diamo per certo il fatto che Amedeo Blasotti, parlando a pranzo con qualche imprenditore casertano alla presenza di Luigi Bosco, ha tessuto lodi sperticate nei confronti di questa Technology development strategy creando un meccanismo di comprensione immediata e di empatia di fatto tra questi imprenditori e questa società

Per cui, oggi, non ci stupiamo nel momento in cui leggiamo, all’interno della richiesta, formulata dalla Dda di Napoli di applicare un divieto di dimora a Caserta che possa, aggiungiamo noi, finalmente, impedire a questo mandarino casoriano inamovibile di continuare a  raggiungere il proprio ufficio di un appuntamento tra Amedeo Blasotti, Luigi Bosco e il mitico Giuseppe Rea, detto topolino, nella cui casa furono trovati un 1milione500mila euro in contanti, nella sede napoletana manco a dirlo della Technology development strategy dove fa notare il pm Maurizio Giordano, il direttore Blasotti aveva  un suo ufficio. E allora andate a interrogare. Lo faremmo noi se avessimo i mezzi a disposizione- 10, 50, 100 imprenditori casertani e non casertani che hanno concorso all’aggiudicazione di gare bandite dall’ASL DI Caserta, se hanno utilizzato i servigi della Technology development strategy

Oggi lo possiamo dire alla luce di quello che abbiamo letto nella richiesta di applicazione della misura cautelare nei confronti di Blasotti.

Fino ai giorni scorsi siamo stati costretti ad utilizzare acrobatiche circonlocuzioni vagamente allusive. Ma noi di CasertaCe questa storia della Technology development strategy la conosciamo da anni e l’abbiamo anche segnalata a chi di dovere. Un incontro tra Giuseppe Rea e Amedeo Blasotti per parlare di cose serie, di appalti, di operazioni economiche naturalmente finanziate dal pubblico danaro o qualche divagazione più leggere, fuori sacco, diciamo così innocente sulla comune passione che Amedeo Blasotti e Giuseppe Rea avevano ed hanno, riteniamo ancora, per il prodotto più tipico della provincia di Caserta per quella mozzarella  di bufala adorata da entrambi che Giuseppe Rea, sempre quello dei soldi in contanti trovati a casa, avrà regalato più volte ad Amedeo Blasotti. Queste storie legate alla formulazione letteraria di un atto giudiziario di grande importanza, come quello che stiamo esaminando, ve la possiamo raccontare solo e sollo noi perché di queste formulazioni CasertaCe conosce gli antefatti e probabilmente a certe conclusioni è arrivata prima della stessa autorità giudiziaria