GUARDA IL VIDEO. Altra rissa sabato sera in via Sant’Agostino. Il comitato contro la Movida selvaggia dovrebbe andare a nascondersi

8 Novembre 2021 - 12:17

 

Si tratta di immagini girate mentre il solito branco di delinquenti si muove pericolosamente. Sappiate bene che ogni situazione del genere, tenendo conto dell’ alcol introitato dai soggetti in questione, rappresenta una bomba innescata che può esplodere in un omicidio come quello verificatosi poco tempo fa nella vicina via G. Vico.

 

CASERTA –  (Gianluigi Guarino) Come se niente fosse successo. E nessuno osi parlare ora, davanti a queste immagini,  di Movida selvaggia, costituendo inutili comitati che poi diventano addirittura,” incredibilmente” collettori di consenso a favore degli unici responsabili di scene  di ordinaria criminalità come quella che mostriamo in questo video, l’ennesimo girato nel cuore del centro storico di Caserta, precisamente in via Sant’ Agostino.

Nessuno osi più contestare, affermando di avere ottenuto dal responsabile pro-tempore di tutto ciò rassicurazioni e improbabili deleghe al decorato di guerra, Gianfranco Paglia che dovrebbe occuparsi dei problemi dell’ordine pubblico durante il fine settimana.

Qui di Movida possiamo scrivere solo noi. E scusate se ci autocitiamo, ma ciò è giustificato dal fatto che solo questo giornale ha avuto sempre una posizione coerente.

Una ed una sola. Qui non si tratta di Carlo Marino, di Gianpiero Zinzi etc. Qui si tratta di individuare politicamente e amministrativamente i responsabili dello sfacelo di questa città. Aver letto che i componenti del comitato contro la Movida selvaggia, Rosi di Costanzo e  compagnia si siano addirittura organizzati per votare il loro carnefice al ballottaggio, è, con tutta evidenza, autenticamente rivoltante. Ciò non vuol dire certo che avrebbero dovuto votare per il suo competitor, cioè per Gianpiero Zinzi. Per non votare Zinzi, ci possono essere state  delle ragioni, ugualmente forti rispetto a quelle della distruzione della qualità della vita  nel centro storico, trasformato in un vero e proprio quartiere assassino. Una decisione, quella del doppio no a Carlo Marino e a Gianpiero Zinzi,  rispettabilissima che sarebbe stata da difendere in nome dei principi liberali. Insomma  un’astensione ragionata , una scheda bianca spiegata da motivazioni pubblicamente esposte, un pacchetto di rivendicazioni da mettere a disposizione di chi avrebbe poi vinto il ballottaggio, questo era normale attenderselo. L’unica cosa che non si poteva fare, alla luce degli anni e anni di proteste, di rompimento di scatole inflitti a questo giornale era quello di votare e di far addirittura propaganda, così come ha fatto, in maniera surreale il comitato contro la Movida selvaggia  a favore del responsabile, a nostro avviso soggettivo, mentre la responsabilità oggettiva è dato incontrovertibile del degrado del tessuto urbano cittadino, dell’infarto della legalità e di uno standard minimo di sicurezza. Ora, se questo responsabile si chiamasse Carlo Marino o Pinco Palla, era esattamente la stesa cosa. Ma questa è Caserta, città dove le manifestazioni di sedicenti cellule della società civile sono comunque inquinate da una mentalità clientelare che marcia esattamente in direzione opposta rispetto ad una rivendicazione espressa attraverso un momento di coesione di intenti e di scopi , quale vera attuazione  di un alto principio di democrazia.

Caserta, penosa.