I NOMI. Banda degli specialisti dei furti, cambia la misura per quattro

6 Agosto 2025 - 10:44

Tra i colpi quello da 130mila euro in una casa di Santa Maria Capua Vetere

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CAPUA/SANTA MARIA CAPUA VETERE/CASTEL VOLTURNO – Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Emilio Minio, ha accolto l’istanza di trasferimento ai domiciliari per quattro degli indagati nell’inchiesta che, lo scorso marzo, aveva portato all’arresto di dieci persone. Si tratta di Stefano, Renato e Dusan Radosavljevic, detenuti fino a ieri nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, e di Raian Enso Dordevic, che si trovava, invece, nella casa circondariale di Bellizzi Irpino. I quattro sono ora ristretti ai domiciliari a Castel Volturno.

L’operazione, condotta con l’impiego di circa 200 agenti della Polizia di Stato, aveva portato al sequestro di beni di valore, auto di grossa cilindrata e refurtiva proveniente da furti messi a segno in diverse regioni italiane, tra cui Campania, Calabria, Veneto e Lombardia.

Le indagini erano scattate dopo un maxi furto avvenuto a Santa Maria Capua Vetere nella notte di Capodanno. Da quell’episodio, gli investigatori hanno ricostruito la rete di un’organizzazione criminale radicata a Castel Volturno, composta in prevalenza da soggetti di etnia rom, con ruoli ben definiti: da un lato gli esecutori materiali dei colpi, dall’altro chi curava la logistica e la ricettazione della merce rubata.

Tra i reati contestati figura proprio il furto di inizio anno a Santa Maria Capua Vetere, con un bottino di circa 130mila euro e il trafugamento di due pistole. Secondo gli inquirenti, la banda sarebbe responsabile di numerosi altri raid in appartamenti di varie regioni italiane, sempre seguendo la stessa modalità operativa.