I NOMI E LE PENE. Corruzione all’Agenzia delle Entrate, due condanne per il caso Conservatoria

24 Maggio 2024 - 15:03

SANTA MARIA CAPUA VETERE – La prima Sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, guidata dal presidente Caparco, ha emesso la sua sentenza per il processo relativo alla corruzione alla Conservatoria della città sammaritana.

Per gli imputati “superstiti” alla prescrizione del reato di abuso d’ufficio, che ha stralciato la posizione di decine di soggetti sotto processo, il pm Fiore aveva invocato nella sua requisitoria la condanna a 4 anni di carcere per Nunzio Di Fuccia, 2 anni e 8 mesi, invece, per Aldo Ardito, Carmine Caiazzo, Giovanni Traettino, Pasqua Infante, Mariangela De Riggi e Rosario Vuoto.

Sono stati condannati a quattro anni sei mesi di reclusione Nunzio di Fuccia e Pasqua Infante, per la quale è stata inflitta la pena di due anni otto mesi. Per entrambi ci sarà il pagamento delle spese processuali e l’interruzione dei pubblici uffici Per la durata della condanna.

È stato assolto Carmine Caiazzo, mentre nei confronti di Vincenzo Perrotta, Angela Valentino, Giovanni Traettino, Domenico Perrotta e Aldo Ardito non si procede per intervenuta prescrizione.

Nel processo con giudizio immediato furono condannati a sei anni gli impiegati Andrea Ventriglia e Raffaele Gagliardi.

Si tratta di un’inchiesta legata a casi di corruzione segnalati nell’ufficio della Conservatoria, che dipende direttamente all’Agenzia delle Entrate che ha il compito di gestire i pubblici registri immobiliari, di cui avrebbero beneficiato sia i dipendenti sia i professionisti che riuscivano ad ottenere i certificati in tempi celeri ed a costi inferiori. A far nascere l’indagine era stata la denuncia presentata da uno dei dipendenti. 

“Un sistema consolidato che probabilmente andava avanti da decenni. Pensiamo dal 2002”, disse al tempo la procuratore capo Maria Antonietta Troncone.

Diversi gli avvocati difensori, tra cui i legali Barbieri, Antonio Di Salvo, Claudio Sgambato e Gerardo Marocco.