I NOMI. RETATA A MARCIANISE. Così il compianto imprenditore dei gioielli Vollaro pagò per il finto matrimonio della compagna cubana

20 Aprile 2023 - 10:59

Un’operazione da oltre 5 mila euro per l’ottenimento della cittadinanza italiana

MARCIANISE – Si tratta di una storia a latere rispetto allo spaccio di droga, all’usura, alle estorsioni dei Belforte, ma questa vicenda chiarisce perché ci siano anche reati relativi all’immigrazione clandestina tra le accuse che ieri hanno portato al blitz dei carabinieri, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, e che ha provocato l’arresto del 23 persone, con altre 50 indagate.

Uno dei soggetti definito nel registro degli indagati, il marcianisano Giuseppe Nasta, infatti, sarebbe stato pagato 4000 euro per un finto matrimonio con la compagna cubana del compianto imprenditore operante nel settore dei gioielli, il 69enne Ciro Vollaro, deceduto un anno fa.

A fare da intermediario tra i due ci avrebbe pensato Dario Cacciapuoti, dipendente del Vollaro, operante al centro orafo Tarì.

In questo raggiro per far ottenere alla donna la cittadinanza italiana avrebbero partecipato anche il sessantunenne Pasquale Merola, che lavorò su richiesta di Giovanni Moretta, altro intermediario per Vollaro, in modo rintracciare qualcuno da far sposare alla signora Rodriguez Caceres.

Proprio Moretta, parlando con Cacciapuoti, spiega che la ricerca del marito andrà a buon fine perché “un morto di fame sempre lo si trova“.

Un’operazione che avrebbe portato, come detto, 4 mila euro a Nasta. Ma anche la somma di 500

euro a Merola e Moretta. Cifra un po’ più alta introitata da Cacciapuoti.