I periti della difesa dicono che furono i colleghi di lavoro del 33enne Lorenzo Borrelli ad attivare la pressa che lo uccise nella fabbrica della morte

4 Luglio 2018 - 10:36

PIGNATARO MAGGIORE – Nel processo Becker, quello che vede imputati 8 tra dirigenti e addetti della Reiter Auto di Pignataro Maggiore, è toccato ai periti della difesa sedersi sulla sedia dei testimoni.

In poche parole i periti hanno affermato ovviamente alimentando in maniera fortissima le tesi difensive, che la pressa sotto alla quale morì schiacciato il povero operaio Renzo Borrelli di 33 anni, sarebbe stata messa in funzione dai suoi colleghi di lavoro. Questo escluderebbe, dunque, ogni responsabilità da parte dei dirigenti. 

Ovviamente, gli avvocati di parte civile hanno accolto con una certa indifferenza queste testimonianze, ritenendo di avere in mano, insieme al pubblico ministero, carte e prove che dimostrerebbero il contrario.

Ricordiamo che in questo processo solo 3 degli imputati hanno accettato di sottoporsi all’esame sella pubblica accusa, mentre gli altri 5 si sono defilati, comparendo pochissime volte in aula.

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