I VIDEO ESCLUSIVI. CASERTA NEL CAOS. Residenti del centro bloccati in auto. Urla e musica a palla nelle notti della movida

23 Settembre 2024 - 18:00

CASERTA (p.m.) – In questo fine settimana è andato in scena il solito copione di anarchia, di eccessi, di abusi della movida casertana nel centro storico. Non poteva essere e non sarà diversamente anche in futuro, dato che nessuno di coloro che sarebbero tenuti pendere provvedimenti osa far niente.

Ormai la matassa è talmente ingarbugliata, che non si sa neppure da dove cominciare per mettere un argine a quello che succede,  in questo clima di demagogia imperante e con la pochezza del governo politico cittadino, che vede in qualunque folla o massa di persone, per quanto animate da pretese arbitrarie, un bacino elettorale, un’occasione di consenso purchessia. Sta di fatto che le norme di contrasto a tali fenomeni sono macchinose e persino risibili.  Che le forze di polizia sono ormai apertamente intimorite dall’intervenire, come dimostrano le reazioni di tutti i tipi che sono costrette a subire per qualsiasi loro iniziativa. E per non dire che i loro contratti di servizio sono diventati talmente autoreferenziali  che il loro utilizzo nelle ore serali e notturne, che sarebbe indispensabile nel nostro caso, è un’impresa vera e propria, soggiacendo ad accordi di impiego preventivi ai limiti della realizzabilità.

Tuttavia, in questa annosa situazione di disastro, si registra un fatto nuovo. Oggi, il neo assessore Antonio Sessa, con delega alla Polizia Municipale ed ad un’ astrusa ed empirea Cultura della Legalità, ha rilasciato un’intervista, su questa piaga cittadina, che lascia cadere le braccia. Siamo, in sostanza, ancora al “vedremo, faremo, stiamo studiando…”, già in bocca a tutti i suoi inconcludenti predecessori. Anzi, sono riecheggiate parole che si supponevano definitivamente sepolte per la loro infondatezza assoluta. Il nuovo assessore ha  straparlato di un preteso diritto alla movida dei giovani casertani – e chissà se, secondo l’esaltazione peculiare dei pentastellati abolitori della povertà, chiederà l’inserimento di questo neo-diritto nella costituzione o almeno nello statuto comunale – e di contemperare le esigenze dei residenti con quelle dei gestori dei locali.

Contemperare un par de ciufoli, direbbero a Roma. Qui la gente non riesce a dormire. Qui non c’è niente da contemperare, se la pretesa è di fare baldoria a strafottere fino alle quattro del mattino, nell’indifferenza dei poteri pubblici. Il solo diritto che è in ballo e che viene completamente calpestato è quello naturale degli abitanti alla quiete pubblica di notte. Tutti i pretesi altri diritti vanno esercitati senza ledere quelli altrui. I giovani casertani, se vogliono, vadano a fare caciara dove non danno fastidio e non assillino nessuno, che senza movida non è morto mai nessuno. I titolari di bar e locali non possono esigere che la strada pubblica costituisca un’estensione dei loro esigui esercizi per trattenere i propri clienti. Per giunta volendo diffondere musica assordante all’esterno, imponendola a chiunque altro.

L’assessore Sessa si è intrattenuto su altri profili tecnici su come affrontare il problema, che però l’esperienza ha già dimostrato che lasciano il tempo che trovano. Siamo ancora alle intese da raggiungere, all’assemblearismo istituzionale dei tanti galli a cantare, all’adozione di fonometri che però non si sa con quali soldi comprare. Ma deve essergli sfuggito che nella sua neo-veste politica si attendono scelte e decisioni politiche vere e proprie. Finora la giunta comunale ha fatto finta di non capire, per insipienza ma di più per tornaconto e consenso elettorale. E pazienza se –è il retropensiero – a qualche irrilevante  diecina di casertani  è impedito di dormire per il capriccio ed il guadagno degli altri, che non vogliono deliberatamente agire in modo civile.

E’ fin troppo chiaro che, sul piano operativo,  servono controlli immediati e costanti, anzi, per come sono deteriorate le cose, serve un presidio fisso di intervento e fino a notte fonda e imponendo la chiusura ad orario stabilito, da assicurare con priorità rispetto ad ogni altra esigenza. Da un altro canto, va adottata un’ordinanza che disciplini daccapo e seriamente l’intera materia, con previsione del divieto assoluto di diffusione della musica all’esterno degli esercizi, divieto di assembramento e schiamazzi e di consumo nelle strade.  Occorre ancora portare a decenza gli orari notturni di apertura dei locali e articolare un dispositivo di polizia capace di reprimere con immediatezza le condotte in violazione di tali divieti, anche in funzione  educativa. A mali estremi, estremi rimedi.

O si pensa di realizzare il contrasto tenendo ancora implausibili comitati di mattina e chi s’è visto s’è visto la sera e la notte?

In chiusura pubblichiamo i video dell’ultima movida che ci hanno mandato. Si commentano da soli.