Il blitz di S.CIPRIANO. In carcere anche i figli di Raffaele Diana, parenti di Fontana ‘o sceriffo. Uno di loro si è aggiudicato un lotto de La Balzana dopo il bando di Agrorinasce

13 Aprile 2021 - 11:09

Lavoravano a stretto contatto con il padre e si erano agganciati alla struttura economica di un noto imprenditor 46enne di Polla, poi soverchiato…

 

SAN CIPrIANO D’AVERSA – Al centro dell’indagine sul contrabbando milionario di idrocarburi che ha condotto ieri a 37 arresti (LEGGI QUI UNO DEI NOSTRI ARTICOLI) c’è l’imprenditore di San Cipriano d’Aversa Raffaele Diana, arrestato in carcere insieme ai due figli Vincenzo e Giuseppe Diana. Sono accusati dal gip del tribunale di Potenza di aver investito in maniera occulta nella holding Gruppo Petrullo.

Vincenzo Diana, 33 anni, residente a San Cipriano, è anche titolare di uno dei lotti dell’azienda agricola di oltre 200 ettari La Balzana, sita a Santa Maria La Fossa, confiscata alla camorra. Il progetto di recupero parte nel 2019, quando Agrorinasce con un bando fa assegnare 35 lotti di terreno ad imprenditori locali, uno di questi è assegnato proprio a Vincenzo Diana che per il gip di Potenza, «partecipava a pieno titolo quale amministratore di fatto delle società che hanno commesso frodi sui carburanti».

La Dda considera Raffaele Diana vicino al clan dei casalesi, ma il gip esclude che faccia parte degli organigrammi dell’organizzazione criminale. Raffaele Diana è cugino di Michele Fontana detto «sceriffo». Secondo l’accusa, Diana, già sottoposto a procedimento penale per traffico illecito di rifiuti, avrebbe utilizzato proprio i soldi ricavati da comparto ecologia per investirli in quella già citata che fa capo a Massimo Petrullo, 46 anni di Polla (Salerno).

Un rapporto che si era spesso squilibrato perchè l’evidente potenza economica dei Diana aveva finito per ridurre il peso specifico del loro partner commerciale non in grado di effettuare lo stesso volume di investimenti.