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IL BREVE VIDEO E LE FOTO S.MARIA C.V. Ci lavorano dentro più ditte che alla Silicon Valley, eppure il cimitero è un vero e proprio cesso

11 Luglio 2019 - 18:23

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE (GG) – Per quanto ci spende sopra il Comune, e per il numero cospicuo di braccia e cervelli che vi sono apprestati, il cimitero di S. Maria C.V. dovrebbe offrire paesaggi degni di un camposanto anglosassone, di uno di quei luoghi che Ugo Foscolo descrive nei “ Sepolcri”.

E, invece, questa roba che vedete nelle fotografie che pubblichiamo è proprio il cimitero di S. Maria C.V., una condizione veramente indecente che offende la dignità di chi, in quanto persona, ha avuto e ha il diritto ad una sepoltura rispettosa. Sapete perché le condizioni in cui è tenuto un cimitero rappresentano un termometro infallibile, un misuratore perfetto del grado di civiltà, di umanità e di spirito autenticamente pubblico di chi governa un comune?

Perché bene o male chi è in grado di accudire il sepolcro del proprio caro, lo fa con l’amore che promana da un sentimento personale. Dunque, rispetto a questo tipo di situazione, il Pubblico, cioè l’Amministrazione comunale svolge una funzione secondaria per cui, a S. Maria C.V., entrando nel cimitero incroci una serie di luoghi, dignitosamente esposti, in quanto curati da quella che potremmo definire la pietas privata.

Abbiamo voluto pubblicare in evidenza, tra le tante brutture inviateci da nostri lettori indignati, la foto di queste croci, sovrastate, oramai, dall’erba anzi dall’erbaccia e dalla gramigna dell’incuria e dell’abbandono. Sono, con ogni probabilità, le croci di defunti non più accuditi, ammesso e non concesso che lo siano stati mai, dai propri cari.

Ed è proprio lì, dove, invece si dovrebbe vedere l’impronta, l’opera di una Istituzione civica e civile, si configura invece il delitto della insensibilità, del menefreghismo, della cinica e, per certi versi, rozza e ignorante concezione della relazione tra la vita e la morte. Beninteso, le magagne del cimitero di S. Maria C.V. sono tantissime. Ma questa per noi è emblematica, simbolica, perché almeno ai nostri occhi, racchiude in sé molta parte della somma dei disvalori che poi un’Amministrazione comunale, nel caso specifico quella di S. Maria C.V. , è destinata, immancabilmente, a sviluppare e a realizzare anche nel resto della sua attività di governo, finalizzando la stessa alla cura del solo aspetto secolare dell’interesse materiale, dell’interesse legato al particulare. Come si suol dire, va da sé.

 

Scrivevamo all’inizio delle risorse che sono utilizzate per il cimitero.

Pensate un po’ che sono ben 4 le aziende, che in nome e per conto del Comune, e quindi per tutti i cittadini di S. Maria C.V. devono, per contratto occuparsi del decoro del Cimitero. In realtà, non lo fanno. Perché queste foto sono solamente una piccola parte della pesante condizione di degrado in cui versa il luogo sacro e caro alla memoria di tutti i sammaritani o, forse, evidentemente, non
proprio di tutti.

La DHI, cioè l’impresa che ancora oggi, in attesa che sull’asse Comune- stazione unica appaltante venga definita la gara di appalto più lunga di tutti i tempi, svolge ancora il servizio di raccolta dei rifiuti. Nel contratto, è prevista anche la raccolta dei rifiuti ordinari all’interno del cimitero. Andiamo appresso: CR Verde è l’impresa appaltataria del servizio di cura del verde cittadino.

Naturalmente, stavolta la prendiamo dall’angolo visuale opposto, nel contratto non è prevista l’esclusione della cura del verde all’interno del cimitero. L’impresa CR verde lo fa bene ? Lo fa male?
A nostro avviso, lo fa poco o molto poco.

Altra ditta, altra inadempienza: si chiama Multiservice groupe ed è stata ospite più volte di questo giornale; è il fulcro, la spina dorsale della qualità dei servizi cimiteriali, ma soprattutto del decoro. In sintesi, determina di affidamento alla mano, la Multiservice Groupe deve occuparsi dei servizi cimiteriali (inumazione, esumazione, tumulazione, estumulazione, traslazione), custodia sorvegliata non armata del Cimitero con apertura e chiusura dello stesso e servizi aggiuntivi, quali la manutenzione ordinaria dei viali cimiteriali, dei servizi igienici ubicati all’interno del Cimitero, delle fontanine pubbliche, ricostruzione dell’anagrafica cimiteriale dei defunti e relativa informatizzazione.

Dulcis in fundo, il grande beneficiato: la Giat di Gricignano che, tra le altre cose, in questo periodo sta operando in proroga. E su questa azienda, sul rapporto instaurato con il Comune, potete consultare la recente e vasta letteratura di Casertace. Lampade votive e la procedura già avviata per un project financing milionario, a nostro avviso, tutto a vantaggio della impresa gricignanese. La GIAT deve occuparsi della gestione e manutenzione dell’impianto elettrico di distribuzione energia per illuminazione delle lampade votive nel cimitero comunale, dell’installazione della toponomastica dei viali cimiteriali e l’installazione di specifiche insegne di indicazione inerenti gli orari di accesso alla struttura su ogni varco d’ingresso del Cimitero, della manutenzione ordinaria degli uffici comunali del Cimitero, nonché dell’aggiornamento della banca dati completa dei contratti di illuminazione votiva e dei contratti di fornitura elettrica, stipulati per l’energizzazione dei montacarichi, ascensori ed allacci temporanei di lavori.

Insomma, non è un problema di soggetti deputati a garantire i servizi essenziali e anche quelli meno essenziali; non è un problema di manodopera, ma forse di controllo da parte di chi dovrebbe vigilare e, qui, indiscutibilmente, vengono fuori le responsabilità dell’Amministrazione comunale.