Parte “NOVA”, riabilitazione ad altissima tecnologia targata Antares. E un macchinario della Nasa…
14 Gennaio 2020 - 11:00
SAN NICOLA LA STRADA (g.g.) – Quando il grande Raffaele Gallucci ci ha consegnato l’invito per questo evento che mercoledì prossimo, 15 gennaio dalle ore 16.30, segnerà il raggiungimento di un altro traguardo importante per il centro di riabilitazione motoria, cardiologica e tante altre ancora, un pensiero ci ha, pressoché istantaneamente, attraversati: di fronte a noi avevamo l’imprenditore della sanità campana più innovativo e anche più giovane. Sì, avete letto bene, il più giovane. Quei suoi 80 e più anni costituivano davanti ai nostri occhi, infatti, ancor di più di quanto non fosse già successo durante il lungo tempo della nostra conoscenza reciproca, un dettaglio inesistente che finiva, però, per all’improvviso esistere, entrando in quell’istante nella nostra testa, solo come un elemento che serve alla valutazione non dell’uomo, della sua eccezionale vitalità che si sposa con un’ancor più eccezionale lucidità, ma di quello che l’habitat della sanità casertana e campana, soprattutto quella della riabilitazione è e si rappresenta rispetto ad un ottuagenario che, evidentemente, come gli highlanders
In poche parole, noi sappiamo bene da tempo che Raffaele Gallucci è un fenomeno cibernetico. Esattamente come lo sono le macchine che, orgogliosamente, vengono presentate nel comunicato stampa che pubblichiamo qui in calce. Ma oggi Raffaele ci serve e per una volta, un po’ cinicamente (non ce ne voglia), vogliamo usare la sua carta d’identità per dire a certi imprenditori della sanità, trentenni e quarantenni, che senza passione, senza il rispetto per l’uomo e per il prossimo, le giornate saranno sempre un barcamenarsi tra scadenze fiscali non risolvibili, vertenze di lavoro, conflitti sui minimi sistemi in cui l’uomo, il paziente sarà solo un dettaglio strumentale. Raffaele Gallucci riesce oggi a volare alto e a guardare oltre, come dovrebbe fare ogni giovane imprenditore dai 25 anni in su.
Dodici giorni fa è terminato l’anno 2019, durante il quale si è parlato molto dello sbarco sulla Luna, in occasione del 50esimo anniversario. Nella Luna di Neil Armstrong, Buzz Adlrin e anche, perché no, Michael Collins (il quale non scese ma non per questo deve essere definito come “astronauta di Serie B”), la gravità rendeva il peso del corpo di Armstrong e Aldrin 6 volte inferiore a quello registrato sulla terra. In effetti, questa è una valutazione empirica, visto che a modificarsi non era il peso fisico ma la possibilità dello stesso in un contesto gravitazionale, determinato dalla natura, totalmente diverso. E bene, ci piace chiudere questo articolo riguardante Gallucci, presidente assoluto dei giovani imprenditori della sanità, citando uno dei macchinari che connoteranno Nova, polo di riabilitazione di Antares che si inaugurerà mercoledì e che si chiama proprio così, per l’appunto e non a caso, Nova. Dopo anni di sperimentazione alla Nasa, quelle conoscenze acquisite anche grazie al viaggio sulla Luna di 50 anni fa, verranno messe a disposizione della gente comune, dei pazienti assistiti dalla sanità pubblica. La gravità all’interno del macchinario esprimerà una forza che potrà arrivare fino ad alleggerire, di fatto, un corpo umano dell’80%. Dunque, siamo anche al di là di quella frazione di 1/6 sperimentata dagli astronauti dell’Apollo 11 ed effetto dell gravità del nostro satellite naturale. Un cardiopatico che, come tale, ha bisogno di muoversi e tener vive determinate pulsioni fisiologiche, potrà farlo senza correre il pericolo di sottoporre la struttura del cuore a sollecitazioni che potrebbero diventare pericolose. Queste cose si sono fatte, in passato e si fanno ancora, utilizzando le piscine, all’interno delle quali si può ridurre significativamente lo sforzo, modulandolo secondo le necessità, ma se un cardiopatico di 80 chili potrà muoversi come se ne pesasse 16, diventerà un fuscello. Non affaticherà il suo cuore e si muoverà allenandolo senza stress.
Perché se uno pesa 16 chili può scalare una parete dell’Everest o una salita delle Dolomiti senza avvertire neppure per un secondo il fiatone, causato del debito di ossigeno.
COMUNICATO STAMPA
Il Centro di Riabilitazione Neuromotoria Antares il giorno 15 gennaio p.v. inaugurerà, presso la propria sede di San Nicola La Strada (CE), alla presenza di autorità civili ed ecclesiastiche, Nova, il nuovo Polo di alta tecnologia riabilitativa e robotica. Tale Reparto nasce dall’esigenza di fornire ai pazienti un servizio sempre più innovativo, attento e coerente rispetto alle attuali conquiste nel campo della cibernetica applicata al settore riabilitativo. L’Antares con questo ambizioso e cospicuo investimento mira ad integrare e completare, alla luce delle attuali scoperte scientifiche nel settore medico, il modello tradizionale di riabilitazione che, da oltre trent’anni, con professionalità e successo, ha portato e continua a portare avanti sul territorio di Caserta e provincia. Il punto di riferimento, nonché obiettivo finale, della sapiente politica imprenditoriale del Centro è sempre lo stesso: il miglioramento delle condizioni di salute e di vita dei pazienti. Il Reparto include macchine rivoluzionarie e di ultima generazione che utilizzano, ad esempio, l’energia vibratoria e pressoria per la cura efficace dell’osteoporosi e di alcune patologie neurologiche, come il parkinson; che allenano il respiro per il miglioramento della postura e dell’apparato cardiovascolare e locomotore; un “tapis roulant” che permette, in assenza di gravità, su progetto della NASA, di deambulare e correre alleggerendo il peso corporeo fino all’80%; un apparecchio per onde d’urto ad alta intensità per curare patologie inserzionali come tendinosi e tendinopatie; un laser ad alta potenza per una penetrazione diretta nei tessuti biologici ed un conseguente utilizzo più efficace nei processi infiammatori. Si tratta, in definitiva, di un mondo tecnologico futuristico e fantascientifico al servizio permanente del paziente e dei suoi problemi fisiopsichici.
Con il presente Polo, l’Antares si pone all’avanguardia come Centro specialistico per l’eliminazione — si spera in maniera definitiva — di patologie diffuse endemicamente sul territorio, finora prive di una cura adeguata. Con l’augurio di ulteriori e significativi traguardi in tema di tutela del diritto alla salute dei nostri pazienti.