Aggressione e contro-aggressione. Il figlio del titolare della nota Tenuta Adinolfi picchia 43enne e ora è sotto processo

5 Marzo 2025 - 19:39

Anche un altro uomo imputato con il giovane. È possibile che l’episodio sia connesso all’aggressione che la parte offesa di questo dibattimento aveva perpetrato nei confronti del padre con conseguente condanna del tribunale

SANTA MARIA CAPUA VETERE – È stata rinviata l’ultima udienza al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere del processo nei confronti di Angelo Adinolfi e Alessandro Fusco, accusati di lesioni personali gravi in concorso.

Angelo Adinolfi è il figlio di Andrea Adinolfi, imprenditore molto noto a Capua e a Sant’Angelo in Formis, dove risiede, titolare della Tenuta Adinolfi.

I due, il 15 luglio 2018, avrebbero aggredito all’esterno dell’agriturismo con calci, pugni e una bottiglia di vetro rotta A.B.,

provocandogli lesioni fisiche, tra cui una ferita all’avambraccio e contusioni al volto.

Il procedimento è stato rinviato diverse volte visto che la persona offesa, difesa dall’avvocato casertano Achille D’Angerio, è stata spesso irrintracciabile, essendo tornata in Marocco, suo luogo di origine.

L’udienza che doveva svolgersi nelle scorse ore non si è tenuta perché il medico legale Luca Lepore, che doveva essere ascoltato oggi, non era presente, assente “giustificato”.

In questa storia ingarbugliata va sottolineato che questo in atto è un processo che coinvolge una famiglia la quale aveva già avuto connessioni giudiziarie con A.B., dato che questi era stato condannato in altro procedimento proprio con l’accusa di lesioni ad Angelo Adinolfi, a seguito di un diverbio avuto sempre quel giorno di luglio del 2018 con il papà Andrea, quest’ultimo indagato nell’inchiesta che pochi mesi fa ha portato all’arresto di 14 persone, legate al clan Mezzero (CLICCA E LEGGI).