Il figlio di Francesco Schiavone Sandokan nel mirino di un gruppo di stranieri e casalesi

14 Giugno 2024 - 12:03

Dietro la compagine criminale ci sarebbe la regia di un 45enne del posto

CASAL DI PRINCIPE – Ci sarebbe un gruppo di trentenni, tutti del posto, e alcuni stranieri dietro il raid contro l’abitazione di Francesco Schiavone, Sandokan, abitata al momento dal figlio Emanuele Libero Schiavone.

Al vertice della gang un 45 enne, noto all’cronache legato ad un persona assassinata in una guerra di camorra, il quale si sarebbe inizialmente dedicato all’organizzazione di furti in abitazioni, rapine, ride in aziende agricole mentre più recentemente, a quanto pare, si sarebbe concentrato con la sua gang sullo spaccio di droga le estorsioni e commercianti.

Un ruolo di rilievo all’interno di questo gruppo sarebbe occupato da un 24enne già coinvolto in un’indagine su un ride di piombo verificatosi nel 2019.

 Emanuele Libero Schiavone tornato in libertà pochi mesi fa dopo 12 anni di detenzione ha rifiutato il programma di protezione offertogli a seguito del pentimento del padre Francesco Schiavone avvenuto lo scorso marzo, tornando a Casale.

 Avrebbe provato a imporsi sul territorio assumendo alcuni condotte che lo avrebbero portato a scontrarsi con chi invece il territorio lo aveva occupato prima del suo arrivo.