IL NOME. 55 mila euro sequestrati ad imprenditore casertano accusato di usura

11 Novembre 2024 - 16:46

CASERTA – Siamo ancora nella fase cautelare, quella del sequestro, e non in quella definitiva della confisca di un bene privato, ingiustamente detenuto o di origine malavitosa, oppure legato ad un fallimento, che passa nelle mani dello Stato.

La fase cautelare riguarda il sequestro di 55 mila euro in contanti, subito dal 48enne Luigi Puocci, accusato dalla procura di Aversa Napoli Nord del reato di usura.

Ed è stato un gip del tribunale normanno a firmare l’ordinanza che metteva sotto sigillo questa somma. Poi, lo scorso mese di aprile, il tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere, competente per le misure cautelari patrimoniali (per quelle personali è competente il tribunale di Napoli), ha confermato il sequestro.

È così arrivato in Cassazione il caso, con Puocci che ha impugnato dinanzi alla seconda sezione penale il provvedimento della corte sammaritana.

Ma niente da fare. I giudici della legittimità hanno ritenuto corretto il modus operandi dei colleghi di rango inferiore, confermando il congelamento di questa somma.

La motivazione della decisione, presente nel dispositivo è molto netta. La somma, infatti, scrivono i giudici che non sarebbe riconducibile a lecite attività imprenditoriali di Puocci.

Le indagini della Guardia di finanza avrebbero evidenziato le modalità alternative al denaro contante del pagamento delle somme usurarie, in parte mediante transazioni. Per quanto riguarda le somme “liquide”, ci sarebbero appunti che ricollegano i 55 mila euro ai crediti usurari pretesi dal 48enne.