Il sindaco promise un appalto (truccato) ai Verazzo, ma Cappello gli fece lo scherzetto con Pezzella. E allora Lombardi si scusò e promise ancora

1 Dicembre 2023 - 16:59

Né Francesco Verazzo, né Giovanni Lombardi, secondo le informazioni in nostro possesso, risultano indagati in questa inchiesta. Potrebbe cambiare qualcosa con la chiusura delle indagini preliminari, ma non possiamo dirlo certamente ora. Interessante, poi, la “cazziata” che l’ingegnere ex presidente Asi fa al primo cittadino e al vicesindaco

CALVI RISORTA (l.v.r) – Il sindaco di Calvi Risorta Giovanni Lombardi avrebbe promesso a Francesco Verazzo, imprenditore di Casal di Principe, trapiantato a Capua, la vittoria di una gara d’appalto indetta dal suo comune.

È quanto emerge da un passaggio dell’ordinanza di arresto di Piero Cappello, Raffaele Pezzella e Tullio Iorio, poi liberati dal Riesame nei giorni scorsi, emessa dal gip del tribunale di Napoli, su richiesta della DDA partenopea.

Gli inquirenti lo avrebbero scoperto grazie al sequestro del telefono di Francesco Verazzo, arrestato nel dicembre 2021, poiché ritenuto imprenditore colluso con il clan dei Casalesi, poi assolto al termine del processo di primo grado.

Ci sarebbero, infatti, degli audio WhatsApp che, per i pubblici ministeri, proverebbero il tentativo di apparecchiare una gara a favore di Verazzo.

Da queste registrazioni, inoltre, risulterebbe un incontro tra l’imprenditore di Casale e il sindaco Lombardi, assieme a Piero cappello punto Durante questo meeting, i due amministratori locali avrebbero consegnato una pen drive a Verazzo con i documenti di gara.

Secondo i pubblici ministeri dell’antimafia, però, Verazzo era stato segato, fatto fuori da dei lavori su due strade sovracomunali, vinti dalla Costruzioni Generali Sud, impresa appartenente alla galassia di Raffaele Pezzella, l’imprenditore di riferimento di Piero Capiello in due procedimenti d’appalto di Cales.

Sempre secondo le registrazioni acquisite dagli inquirenti, il sindaco Lombardi avrebbe poi garantito l’aggiudicazione una gara, quella per dei lavori in una scuola dal valore di 28.000 euro, a Francesco Verazzo, come una specie di risarcimento per la gara sulle strade poi finita a Pezzella.

In realtà, scrivono i PM, l’imprenditore aveva puntato ad altri appalti da seguire a Calvi Risorta, dei lavori al palazzetto dello sport e a delle scuole per circa 2 milioni di euro.

Secondo quanto è scritto sull’ordinanza, da tutta questa vicenda si ricaverebbe come Piero Cappello fosse il “dominus esclusivo delle procedure d’appalto di Calvi Risorta“.

L’ingegnere matesino, molto attivo anche a Caserta città, per gli investigatori sarebbe capace, da un lato, di offrire la sua disponibilità a truccare le gare, seguendo le indicazioni del sindaco, dall’altro, invece, di muoversi come un battitore libero scegliendo il suo cavallo vincente, ovvero Raffaele Pezzella.

CAPPELLO E IL RIMPROVERO A SINDACO E VICE

Dopo la aggiudicazione la società di Francesco Verazzo, la Petrillo Group srls, l’imprenditore di Casale finì in carcere. E qui succede una cosa particolare, parliamo della cazziata” di Piero Cappello al sindaco, reo di aver portato al comune un imprenditore da favorire che si era fatto beccare.

Scrive il PM che il messaggio WhatsApp con lo screenshot della notizia dell’arresto di Verazzo, indirizzato al sindaco Lombardi e al vicesindaco Giuliano Cipro, confermerebbe che “Cappello intendeva rimproverare il sindaco per avere a lui indicato il Verazzo come il destinatario dell’impatto in questione è che, dunque, egli rivendichi la bontà della sua scelta di assegnare ad altri la gara“.

Qualcuno si starà chiedendo, allora, per quale motivo non ne sono stati indagati il sindaco Giovanni Lombardi e l’imprenditore Francesco Verazzo.

È probabile che i pubblici ministeri dell’antimafia non avessero altri riscontri per procedere anche nei confronti dell’imprenditore del sindaco di Calvi Risorta.

Le registrazioni WhatsApp non sono bastate, presumibilmente, ma restano comunque utili agli inquirenti per delineare la posizione di dominus di cappello nelle procedure di gara di Calvi Risorta.

Va detto che ancora manca la chiusura delle indagini preliminari e non sappiamo se oltre a Cappello, Iorio, Pezzella, Carlo D’Amore, Carmine Petrillo e Giuseppe Napoletano, possa esserci qualche altro nome sul registro degli indagati dalla DDA di Napoli.

qui sotto, l’estratto dell’ordinanza