Il sindaco Renato Natale si è dimesso. Il motivo? I suoi “figli” se le danno di santa ragione

4 Aprile 2024 - 13:46

Ieri l’aveva minacciato, oggi l’ha fatto

CASAL DI PRINCIPE – Il buon Renato Natale ogni giorno stupisce, almeno noi, facendoci scoprire qualche ulteriore tratto di sé di cui, magari, avevamo intravisto l’esistenza, non acclarandola però mai del tutto.

Da oggi possiamo affermare che Renato Natale è un assertore della monarchia, quand’anche costituzionale.

Ieri, infatti, lo aveva promesso, stamattina le dimissioni – pardon, l’abdicazione – l’ha messa nero su bianco.

Sono i motivi che ci inducono a parlare di abdicazione e non di dimissioni. Siccome i miei figli – ossia quelli che hanno condiviso con lui, evidentemente mordendo il freno e contando i giorni che mancavano per la scadenza dei fatidici 10 anni (due mandati) dopo i quali Natale non avrebbe più potuto candidarsi per legge, si sono dimostrati dei degenerati, – prendendosi letteralmente “a palate” così come succedeva al suono del campanello della ricreazione in una scuola media del passato, siccome io non sono riuscito a mettervi d’accordo attorno ad un solo successore, ossia a Marisa Diana, a mio nipote Antonio Natale, a Lia Caterino e compagnia, mi dimetto.

Un atto meramente simbolico, perché tra venti giorni anche se non le dovesse ritirare, saremmo arrivati al 24 aprile. L’unica conseguenza, far spendere un altro po’ di quattrini al Ministero degli Interni per spedire a Casal di Principe un commissario prefettizio dal 24 o dal 26 aprile (c’è la festa in mezzo), fino alla mattinata del 10 giugno o al più, in caso di ballottaggio, fino a quella del 24 giugno.

Seppur non si tratti della definizione dei destini del mondo, già nel pomeriggio massimo domattina, vi aggiorneremo sulla situazione politica locale a partire da quel che abbiamo scritto in un precedente articolo.