IL TESORO DELLA CAMORRA. Uno per uno, gli assegni e i bonifici tra Italia e Romania. I metodi di Inquieto per riciclare i soldi di capastorta
30 Aprile 2018 - 18:45
CASAPESENNA – (g.g.) Non è solo racconto da parte dei pentiti la costruzione dell’accusa a Nicola Inquieto quale grande e principale riciclatore del danaro di Michele Zagaria, ci sono anche tracce reali: assegni, bonifici i cui estremi si possono leggere nello stralcio che pubblichiamo in calce. Oltre a questo però, Massimiliano Caterino evidenza che i rapporti finanziari esplicitati attraverso transazioni, rappresenterebbero solo una minima parte del flusso di danaro che si è sviluppato tra l’Italia e la Romania per anni ed anni.
Caterino ricorda di un uso, di un’abitudine stabile attraverso cui Nicola Inquieto, ogni volta che tornava a Casapesenna dalla Romania, e questo accadeva molto spesso, puntualmente diceva di dover consegnare una cosa a Carmine Zagaria, fratello del boss.
O’ mastrone, al secolo Massimiliano Caterino afferma al riguardo che loro non è che si mettevano a far domande sull’identità di questa cosa da consegnare. Ma ai loro occhi esperti, risultava evidente che si trattasse di danaro o di altri oggetti di valore.
QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DELLO STRALCIO DELL’ORDINANZA