IL TURPE PUC DI CASAPESENNA. Il sindaco De Rosa (e suo fratello) perdono tempo a insultarci. Ma noi documentiamo e loro non rispondono alle domande precise che formuliamo

2 Ottobre 2023 - 19:10

Abbiamo dovuto necessariamente ritornare sulla vicenda in tempi rapidi, dovendo in qualche modo esprimere una nostra posizione ai post dei due fratelli. Lo facciamo facendo valere la forza degli atti, degli argomenti rafforzati dal duro e lungo studio di documenti amministrativi a nostro avviso assolutamente incontestabili

CASAPESENNA (g.g.) – Il breve commento sui post stilnovisti dedicati al sottoscritto e a CasertaCe dai fratelli Marcello e Raffaele (per gli amici Lello) De Rosa l’abbiamo già fatto in un altro articolo (CLICCA E LEGGI).

Stavolta abbiamo veramente speso poche righe perché è del tutto evidente che i De Rosa vogliano distrarre i lettori e chi li segue nelle loro zone dai contenuti, dal nocciolo autentico della vicenda del Puc di Casapesenna.

Ci spediscono contumelie di ogni tipo, ma non hanno utilizzato una sillaba per confutare le nostre tesi, almeno una. E, dunque, riteniamo che la miglior risposta sia quella aderente alla sostanza, al contenuto dei riferimenti normativi che ci fanno affermare che quel Puc sia sostanzialmente e formalmente illegale. Lo abbiamo già fatto e lo rifacciamo perché è importante che non si vada fuori tema.

Al tema del Puc di Casapesenna, approvato nell’ottobre del 2020, abbiamo dedicato tre articoli.

Nel primo, datato 4 agosto 2023, ci eravamo limitati a riportare una notizia, segnalata, oltre che da noi anche da altri organi di stampa, relativamente

alla visita al comune di Casapesenna dei militari dell’Arma dei Carabinieri per l’acquisizione degli atti del PUC.

La segnalazioneaveva attirato la nostra attenzione anche per il commento rilasciato dal Sindaco che, con espressione non esattamente felice, aveva parlato di “una perdita di tempo per la Procura e per gli uffici comunali“.

Certo è che l’attività d’indagine avviata dalla Procura ha solleticato la nostra curiosità e, quindi, ci siamo messi al lavoro svolgendo come sempre il nostro lavoro di approfondimento giornalistico.

Ecco spiegato il perché degli altri due articoli. Nel secondo, quello del 7 settembre 2023, dopo un’attenta lettura dei primi atti deliberati dalla giunta municipale e dal consiglio comunale che, in ordine cronologico, hanno scandito il procedimento di approvazione del PUC, ci siamo accorti di un segmento procedimentale, un vero e proprio unicum, difficilmente replicabile.

L’OSSERVAZIONE (illegale) DI FAMIGLIA. FATTI NON PAROLE – CAPITOLO I

In pratica, con la Delibera n. 21 del 01.03.2019, quella dedicata all’esame delle osservazioni al PUC formulate dai cittadini, la Giunta Comunale del Comune di Casapesenna (con voto favorevole del presidente della stessa giunta, il sindaco Marcello De Rosa, della vice sindaco Giustina Zagaria e degli assessori Nicolina Nocera e Angelo Argente, assente l’assessore Michele Diana) approvava una serie di osservazioni al PUC tra le quali spiccava quella a firma di Raffaele De Rosa, fratello del sindaco Marcello De Rosa, relativa proprio ad un terreno di proprietà del primo cittadino.

Il tutto in contrasto con un parere tecnico negativo che (al di là di un evidente refuso che collocava osservazioneDeRosa tra quelle “ACCOGLIBILI” piuttosto che, come si sarebbe dovuto, tra quelle “NON ACCOGLIBILI”) testualmente ed incontrovertibilmente affermava che questa “non è accoglibile in quanto in contrasto con l’interesse pubblico e con le considerazioni generali poste alla base del piano”.

Una vicenda documentata dagli atti che (al netto del dovere per gli amministratori locali, di “astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado”, come testualmente previsto dall’art. 78 comma 2 del D.lgs n. 267/2000, il Testo unico sugli enti locali) abbiamo cercato di decifrare, per non infierire, con tutta l’indulgenza possibile e con una buona dose d’ironia, ascrivendo l’accaduto al novero di un goliardico incidente.

In ogni caso, visto che la lettura dei primi atti amministrativi aveva già rilevato aspetti assolutamente singolari, abbiamo deciso di andare avanti con lo studio della sequenza di documenti che hanno condotto all’approvazione del PUC.

I NUOVI ALLOGGI. I CONTI CHE NON TORNANO. FATTI NON PAROLE – CAPITOLO II

Continuando ad avere gli occhi e la mente sulle carte del Piano, si è acceso sempre più il nostro interesse. E qui si colloca, temporalmente, l’ultimo articolo del 29 settembre , con cui abbiamo affrontato il tema del c.d. “dimensionamento del fabbisogno abitativo del PUC”, ovvero, in soldoni, il numero di nuovi alloggi che dovrebbero – il condizionale è d’obbligo – essere realizzati nel territorio comunale di Casapesenna.

Ebbene, dopo questo articolo il sindaco Marcello De Rosa ha ritenuto di commentare via social con un post del 30.09.2023 pubblicato sulla sua pagina facebook, i nostri approfondimenti.

Un post, tutto sommato, misurato in cui, però, il sindaco, trincerandosi dietro la solita litania, non entra nel merito delle nostre osservazioni circa la correttezza o meno dell’operato amministrativo che ha condotto all’approvazione del nuovo strumento urbanistico.

Perché, diciamola tutta, un sindaco anti-camorra, come si autodefinisce (e, dunque, per noi è un se-dicente sindaco anti-camorra) Marcello De Rosa, ha un dovere ancora più forte di assicurare il rispetto sostanziale del principio di legalità e di trasparenza dell’azione amministrativa. Più violenta, invece, è stata la reazione di Lello De Rosa e di altri sostenitori del primo cittadino che hanno commento il medesimo post.

E inutile che si agitino i fratelli De Rosa, loro devono misurarsi con questioni tecnico-giuridiche. Poi, se uno è bello, brutto, cocainomane o supporter della vendresca, è un’altra questione. Le carte parlano e raccontano. Noi abbiamo pubblicato le nostre, citando con precisione chirurgica gli atti e la legge, loro hanno deciso di fare battute e stupidaggini simili.

Qui, semplicemente, si tratta di capire se l’espansione residenziale programmata dal comune di Casapesenna è conforme ai principi declinati dalla legge regionale della Campania n. 16/2004, in primis quello di “promozione dell’uso razionale e dello sviluppo ordinato del territorio urbano ed extraurbano mediante il minimo consumo di suolo”.

Il nostro lavoro, dunque, ha riguardato un valore fondamentale quale la tutela dell’ambiente, oggi direttamente protetto dall’art. 9 comma 3 della Costituzione, ai sensi del quale la Repubblica: “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.

Ed allora, andando nuovamente al merito della questione, ribadiamo che il Piano Urbanistico Comunale inizialmente adottato (2018) dal comune di Casapesenna, era stato parametrato su un numero di 658 nuove abitazioni, ma che in seguito la Provincia di Caserta, ma anche lo stesso comune (con la Delibera di Consiglio Comunale n. 25 del 28.08.2018 di annullamento del PUC) hanno stabilito che a tale numero andassero sottratti 112 alloggi, dovuti ad un non consentito allungamento della curva demografica, oltre agli immobili abusivi condonati e condonabili.

Di qui la necessità di ri-adottare e ri-approvare nuovamente il PUC (rispettivamente nel settembre ed ottobre 2020) dichiarando, con tanto di formule sacramentali, di aver provveduto all’adeguamento dello stesso alle determinazioni e prescrizioni formulate dalla Provincia di Caserta.

E qui si colloca la nostra analisi degli atti che non può non partire da un modo di dire molto conosciuto: della serie Ie ultime parole famose, visto e considerato che il comune di Casapesenna ha detto di essersi conformato alle indicazione della provincia, ma invece non l’ha fatto nemmeno di strisicio.

Dal momento che la Provincia, dopo l’annullamento in autotutela dello strumento urbanistico, non è stata poi nuovamente investita, come pure a nostro sommesso avviso sarebbe dovuto avvenire, della verifica in ordine all’affettività di tale adeguamento, allora, questo come è avvenuto?

Sembra che lo stesso sia affidato esclusivamente all’inserimento nelle Norme tecniche di attuazione del Puc (rimaste per il resto invariate) di un articolo, il 47.3, nel quale sostanzialmente l’ente promette, per così dire, che verranno effettuate le previste decurtazioni e, quindi, non saranno rilasciati più alloggi di quelli consentiti, senza però mai specificare quale sarebbe il numero di quelli consentiti.

C’è, evidentemente, qualcosa che non torna a noi e nemmeno all’aritmetica che, a differenza di ciò che scriviamo noi, non è assolutamente un’opinione.

UN PUC IN VIGORE DA TRE ANNI CON GRAFICI E RELAZIONE TECNICA FARLOCCHI. FATTI NON PAROLE – CAPITOLO II

A fronte della vaghezze, genericità e soprattutto futuribilità di quell’articolo 47.3, ci sono i dati certi della relazione tecnica e soprattutto gli elaborati grafici (parti integranti del PUC) che raccontano una storia un po’ diversa.

Quegli elaborati, mostrano come la zona di nuova espansione residenziale (e tutte le altre zone omogenee) sono assolutamente identiche a quelle del PUC adottato, parametrato su 658 alloggi inizialmente previsti.

Ed allora è più che legittimo domandarsi se l’espansione residenziale prevista da quei grafici (per intenderci quelli a cui notoriamente attingono i tecnici e gli operatori economici per stabilire la edificabilità o meno dei suoli e dunque il loro valore) sia o non sia cogente ed efficace.

Si tratta cioè di capire, come abbiamo detto nel precedente articolo, se quei grafici stanno “contando nella carne viva delle concessioni date negli ultimi tre anni dal Comune di Casapesenna”.

Se così fosse, come riteniamo che sia e ragionevolmente siamo portato a pensare, a Casapesenna verrebbe realizzata una non consentita vasta zona di espansione residenziale che andrebbe ad invadere, facendo scempio del territorio, decine di ettari di suolo agricolo.

IL COMUNE DI CASAPESENNA SMENTISCE SE STESSO. FATTI NON PAROLE – CAPITOLO IV

Ed allora sindaco, approfitti dell’occasione di confronto e ci dica, ma soprattutto dica ai cittadini di Casapesenna, se ci sbagliamo o per meglio dire se si è sbagliata la Provincia di Caserta, alle cui prescrizioni non abbiamo fatto altro che richiamarci.

Vogliamo solo sapere quanti permessi sono già stati rilasciati a Casapesenna dal 2020 ad oggi e quanti ancora ne dovranno essere rilasciati in base al nuovo PUC approvato.

Vogliamo solo sapere in che modo il comune di Casapesenna si è effettivamente adeguato, al di là delle dichiarazioni di impegno ed addendi vari, alle prescrizioni della Provincia.

Vogliamo cioè sapere se un cittadino che oggi, in forza dell’attuale PUC, ha un terreno ricadente in zona C di espansione residenziale, ha diritto ad edificare o se l’inserimento nel retino degli elaborati grafici, parte viva ed operativa del PUC in tutte le città d’Italia, a Casapesenna non ha invece valore e, in tal caso, quale sarebbe il criterio stabilito per decidere dell’edificabilità di un suolo.

Solo così lei, sindaco De Rosa, sgombrerà ogni dubbio rispetto ai nostri legittimi interrogativi che si pongono nell’alveo del contenuto minimo di un diritto di cronaca che possa definirsi tale.

Interrogativi che, è bene ribadirlo, sono frutto di quanto prescritto dalla Provincia ed accettato dallo stesso comune di Casapesenna al punto da dover annullare in autotutela uno strumento urbanistico che non era stato correttamente dimensionato.

Aggiungiamo un’ultima ed importante considerazione. Questa vicenda trascende l’ambito territoriale del comune dell’agro Aversano e della gestione urbanistico-amministrativa dello stesso.

Ormai il territorio dei singoli comuni di quella che un tempo era la Campania Felix di Terra di Lavoro sta diventando un indistinto agglomerato urbano, senza più soluzione di continuità, a causa di una fame smodata di crescita edilizia che spesso ha come unica sua giustificazione l’ingordigia della lobby del mattone e del consenso politico. Ed allora si tratta di capire quali sono le regole e se queste regole vengono correttamente applicate.