IL VIDEO ESCLUSIVO. Ecco l’autostrada paralizzata dalle proteste di commercianti e ristoratori. Una cronaca ad alta tensione

13 Aprile 2021 - 21:21

CASERTA – Si e’ conclusa nel pomeriggio, dopo quasi otto ore, la protesta dei venditori ambulanti realizzata sull’autostrada A1 Roma-Napoli, nei pressi dello svincolo di CASERTA-Sud. Almeno un migliaio i furgoni degli ambulanti che hanno bloccato entrambe le carreggiate dell’A1, provocando l’interruzione della circolazione, come gia’ avvenuto una settimana fa. Il blocco totale, durato dalle 11 alle 16, e’ stato preceduto da un corteo di furgoni che ha viaggiato a passo d’uomo gia’ dalle 8 di stamani.
Alcuni manifestanti sono partiti dal Napoletano e dal Salernitano, procedendo a velocita’ ridotta sull’A30 CASERTA-Salerno (da Palma Campania verso CASERTA), mentre altri dal Casertano, entrando sull’A1 da CASERTA-Sud; questo gruppo si e’ diretto verso nord uscendo a Santa Maria Capua Vetere, per poi rientrare in autostrada sulla carreggiata sud. I due gruppi di ambulanti si sono cosi’ ritrovati su opposte carreggiate all’altezza dell’area di servizio San Nicola, e qui si sono fermati, bloccando tutto. La protesta e’ poi terminata quando gli ambulanti, aderenti all’Ana-Ugl, hanno avuto conferma dai loro rappresentanti a Roma che domani ci sara’ un incontro nella capitale.
Scene simili, sempre sull’A1 ma stavolta all’altezza di Orte, hanno visto protagoniste decine di persone che avevano preso parte alla manifestazione organizzata nella Capitale. “Vogliamo riaprire, senza fasce a colori e senza coprifuoco” la richiesta dei ristoratori scesi in strada: “Siamo stati a Roma e non ci hanno accolto. Noi dormiamo qua. Siamo stanchi di parlare, vogliamo tutelare il nostro lavoro“.
Ma la protesta si è estesa in altre parti del paese. Centinaia di commercianti, arrivati da tutta Italia, hanno preso parte alla manifestazione organizzata al Circo Massimo di Roma per far sentire la propria voce. Durante il sit-in si sono registrati attimi di tensione quando all’improvviso un gruppo di manifestanti ha provato a lasciare il presidio per tentare di dirigersi in corteo verso piazza Montecitorio. L’iniziativa però è stata bloccata sul nascere dalla polizia, schierata in tenuta antisommossa.
Siamo una piazza tranquilla, pacifica, non siamo qui per fare scontri, siamo qui a testimoniare il disagio di una categoria dopo un anno” era stato il messaggio in avvio di sit-in da parte degli organizzatori, tra cui Roberta Pepi, ristoratrice romana dell’associazione ‘Roma Più Bella’, netta nel chiedere “una data certa per le riaperture, per tutti”.”Libertà!” è stato il coro intonato a più riprese dai manifestanti, alcuni dei quali hanno alzato un filo di mutande gialle, arancioni e rosse – chiaro riferimento al sistema delle zone con cui da mesi il governo sta gestendo il contagio nelle differenti regioni – con la scritta: “L’Italia a colori ci ha lasciato in mutande ma ora basta“.
Esposto anche il cartello ‘Lavoro=Dignità’, con una donna che ha donato a un poliziotto un mazzolino di fiori ricordando la propria difficile situazione: “Siamo uguali, anche voi avete figli. Io ho un’attività, ho aperto da sei mesi e da 5 e mezzo sono chiusa. Non ho più niente per pagare niente“. Alla fine, dopo il blocco dell’area attorno al Circo Massimo e la chiusure di strade anche intorno a Montecitorio, una delegazione di cinque persone è stata ricevuta a Largo Chigi dal sottosegretario Deborah Bergamini.