IL VIDEO. Fugge dal Rems e semina il panico in strada gettandosi sulle auto in transito

5 Febbraio 2021 - 20:05

 

CALVI RISORTA – Erano appena passate le 20,30 di ieri, quando un automobilista di Calvi Risorta, mentre transitava lungo Via 4 Novembre, proprio all’altezza di Piazza Seminario, si è trovato davanti un uomo che ha attraversato improvvisamente la strada senza alcuna precauzione, rischiando così di essere investito. Fortunatamente per lui, il nostro automobilista rispettava le norme di velocità in paese e ha fatto in tempo a fermarsi. Nonostante il torto fosse solo dalla parte del pedone, questi ha preso a insultare pesantemente l’autista del mezzo, al punto che i due stavano per venire alle mani. Sono intervenuti alcuni passanti a fare da pacieri e la cosa è finita lì.

Si è scoperto così che il pedone altri non era che un paziente rinchiuso nella REMS di Calvi Risorta, struttura sanitaria dove sono ricoverati paziente con gravi carenza psichiche, affidati in precedenza agli ormai ex manicomi, che aveva lasciato tranquillamente la struttura e stava vagando a piedi nel paese, certamente questo non è il primo caso a Calvi Risorta, da quando è entrata in funzione questa nuova sede della REMS, all’interno della quale sono già avvenuti episodi che hanno portato al ferimento di qualche operatore, visto che vi vengono ricoverati  soggetti che hanno patologie, che vanno dalla depressione alla schizofrenia e che debbono essere spesso sedati. Ci chiediamo però, visto che casi analoghi sono già successi, chi dovrebbe provvedere a evitare l’allontanamento autonomo dalla struttura a questi individui, visto che la stessa è dotata di operatori addetti alla vigilanza.

Non sarebbe perciò il caso di predisporre un piano di sicurezza più efficace da parte dell’Asl competente? Né si può pensare che le Forze dell’Ordini operanti sul territorio si facciano carico di  questo ulteriore problema, anche se ci risulta che talvolta siano dovute intervenire in merito. Questo pomeriggio ci è capitato di vedere in giro per Calvi alcuni pazienti accompagnati da un solo operatore. E’ sufficiente una sola persona al controllo di soggetti che subiscono una restrizione della libertà, come misura alternativa al carcere,   in  conseguenza   del   loro   stato   psichico?   Non   servirebbe   forse   qualche operatore in più? Lo chiediamo alla Direzione Sanitaria del REMS prima che, in analoghi incidenti, qualcuno si faccia male sul serio.