Imprenditore ammazzato dopo le denunce contro il clan, chiesti 10 anni per il killer pentito

16 Gennaio 2020 - 16:59

SUCCIVO – E’ stato rinviato a giudizio Giuseppe Quadrano, mentre per Alberto Di Tella, la richiesta dell’accusa, formulata dal Pm dell’Antimafia,  è di 10 anni di carcere. Questo quanto avvenuto pochi minuti fa durante l’udienza preliminare nel processo per l’omicidio dell’imprenditore Antonio Belardo, ucciso a Succivo nel 1991 dal clan dei Casalesi. Ricordiamo che entrambi sono divenuti collaboratori di giustizia e che nell’udienza del marzo scorso, Alberto Di Tella chiese il rito abbreviato mentre Giuseppe Quadrano, killer di don Peppe Diana, procederà con il rito ordinario.

Il delitto era stato in un primo momento archiviato dalla Procura e riaperto su istanza del difensore della famiglia Belardo, l’avvocato Gianni Zara, che aveva fornito agli organi inquirenti nuovi spunti investigativi. Spunti da cui sono ripartite le indagini che hanno portato, ad un anno di distanza dalla richiesta, a stringere il cerchio dei presunti colpevoli del delitto su Quadrano e Di Tella per i quali il pm Luigi Landolfi ha chiesto il giudizio. Belardo era un imprenditore. Poche settimane prima del suo omicidio, insieme ad altri imprenditori, aveva denunciato alcuni episodi estorsivi e per questo motivo venne ammazzato.