IMPRENDITORI CASERTANI E BANCAROTTA. Obbligo di dimora per quattro persone e sequestro da quasi 4 milioni. E lo yacht pagato con i soldi dello Stato

13 Luglio 2023 - 10:42

CASERTA – Un’ordinanza di applicazione dell’obbligo di dimora, emessa dal gip del Tribunale di Napoli Nord su richiesta della procura di Napoli Aversa Nord, è stata eseguita dai militari del nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli nei confronti di 4 persone gravemente indiziate dei reati di bancarotta fraudolenta, ricorso abusivo al credito e malversazione di erogazioni pubbliche.

E’ stato inoltre eseguito il sequestro di 30 immobili, 19 terreni e quote societarie per un valore complessivo di circa 3,7 milioni di euro. 

Le indagini si sono concentrate sul fallimento di una società di Caivano attiva nella vendita al dettaglio di generi
alimentari e titolare di un marchio noto nel mercato dei prodotti farinacei.

Da quanto emerso, i soci e gli amministratori della fallita, tra cui due fratelli (uno residente a Capodrise, in provincia di Caserta, l’altro a Caivano), avrebbero depauperato il patrimonio sociale distraendo le attrezzature, i macchinari, l’avviamento commerciale, i crediti liquidi e il personale dipendente a favore di una società di nuova costituzione, riconducibile sempre a loro, che ha proseguito l’attività d’impresa senza soluzione di continuità negli stessi locali nel comune di Caivano.

Inoltre, gli indagati hanno ceduto le disponibilità finanziarie e i beni aziendali di maggior valore, comprese alcune auto
di lusso, a una società immobiliare, ritenuta vera e propria ”cassaforte” di famiglia, intestando la società fallita, ormai
spogliata

di tutti i cespiti, a un prestanome.

Le distrazioni accertate ammontano complessivamente a oltre 2 milioni di euro. Dalle investigazioni è emerso, inoltre, che i destinatari del provvedimento hanno chiesto e ottenuto cospicui finanziamenti per diversi milioni di euro nel periodo in cui la società già versava in uno stato di decozione, allo scopo di rappresentare ai creditori una situazione di solidità finanziaria.

I finanziamenti garantiti dallo Stato sono stati invece destinati alla nuova società, nonché all’acquisto di beni di lusso e alla ristrutturazione di uno yacht, poi noleggiato sul web.

Gli indagati, inoltre, hanno anche ceduto a una società immobiliare – considerata dagli inquirenti la cassaforte di famiglia – i beni aziendali di maggior valore e veicoli di lusso (Audi modelli Q8, R8 e A1) in precedenza appartenenti alla società destinata alla bancarotta che nel frattempo era stata intestata a un prestanome.