LA (BREVE) NOTA. Sull’espulsione del pm Donato Ceglie, la Cassazione “ribalta” il Csm. Ma i suoi comportamenti restano, per noi, densi di ombre

18 Marzo 2023 - 19:02

Altro non possiamo dire in attesa della pubblicazione della decisione degli ermellini.

CASERTA (g.g.) Ieri sera abbiamo dato notizia della decisione, assunta dalle sezioni unite civili della Corte Suprema di Cassazione, di annullare il provvedimento con il quale la sezione disciplinare del Csm, l’8 ottobre 2021, aveva disposto la rimozione dalla magistratura dell’ ex pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere, Donato Ceglie. Una notizia acquisita grazie alle dichiarazioni soddisfatte del suo avvocato Fabio Viglione, il quale ha sottolineato anche che questa decisione arriva dopo le assoluzioni ottenute da Ceglie nei processi penali in cui è comparso da imputato.
Della decisione della Cassazione, che potremo compiutamente valutare nel dettaglio al momento in cui ne saranno rese note le motivazioni, per il momento, più che prenderne atto non si può.

Sul terreno, invece, della valutazione piu spicciola, più prosaica, ma che per noi di Casertace, abituati a leggere gli atti giudiziari fino al midollo, conta comunque moltissimo, ribadiamo che i comportamenti avuti dal magistrato Donato Ceglie, che per tanti anni ha goduto di una reputazione quasi monumentale, restano, sia nell’ambito dell’esercizio della sua funzione, sia anche in quelle che sono state le sue frequentazioni extra professionali o para professionali, assolutamente incompatibili con quello che dovrebbe essere la cifra minima di rigore morale, di sobrietà e di linearità di un magistrato, che, è sempre bene ricordarlo, è uno dei tre poteri sanciti, tutelati e responsabilizzati dalla Costituzione. Ciò vale, naturalmente, per noi e per il nostro punto di vista. E vale a prescindere da quello che la Cassazione ha deciso nella sua massima espressione plenaria delle sue sezioni civili riunite.