La caffetteria della Reggia di Caserta fra le 5 più antiche in Italia

25 Luglio 2019 - 06:03

La prima descrizione ufficiale del caffè in Italia risale al 1591, tuttavia fin al 19º secolo non era certa l’origine di quella pianta i cui semi sono usati per preparare una delle più famose e consumate bevande al mondo ancor oggi.

L’albero di Coffea è originario dell’Etiopia e la leggenda più diffusa tramanda che un pastore locale notò l’effetto tonificante sulle proprie capre. La coltivazione si diffuse presto nella vicina penisola arabica, fino a giungere in Italia nel 1600 grazie a mercanti veneziani che intrattenevano rapporti con gli ottomani.

Oggi fa parte della quotidianità ed ogni casa dispone di moka, caffettiera elettrica, “cuccumella” e la più recente della macchina con caffè in capsule. Ma sorseggiare in compagnia, nell’atmosfera di un elegante bar storico non ha paragoni.

Ora passiamo in rassegna 5 antiche caffetterie italiane, cominciando proprio dal casertano con l’Ente Museo Regio di Caserta.

La sala del caffè della Reggia di Caserta

Pochi sanno che la prima sorta di caffetteria del regno borbonico nacque proprio all’interno della Reggia di Caserta.

La costruzione della Reggia ebbe inizio nel 1752 e procedette alacremente sino al 1759, quando Carlo di Borbone si trasferì a Madrid dopo la morte del re. Da qui i lavori subirono un notevole rallentamento, cosicché l’architetto Luigi Vanvitelli morì e i successori da lui formati portarono a compimento la grandiosa opera il secolo successivo.

Nel mentre la scrittrice britannica Lady Anne Miller vi fu invitata per un ballo di corte, dove conobbe la regina Maria Carolina d’Asburgo. Secondo i suoi scritti venne fatta accomodare in una sala in cui dei giovani con giubbotti e cappellini servivano bevande, menzionando esplicitamente una tazza di caffè sorseggiata con la regina.

Lo storico Florian di Venezia

È ufficialmente il più antico caffè storico italiano, situato nella celebre Piazza San Marco e risalente al 1720.

Fondato da Floriano Francesconi (detto alla veneta “Florian”), presenta ambienti interni molto sfarzosi e finemente decorati a mano in un tripudio di specchi. Da qui sono passati moltissimi personaggi di rilevanza storica come Casanova, Goldoni, Silvio Pellico, Ugo Foscolo, Lord Byron e tanti altri.

Il liberty fiorentino nel caffè Gilli

Nel 1733 nella Firenze di Gian Gastone de’ Medici, la famiglia svizzera Gilli apre “La Bottega Dei Pani Dolci” ed è subito un successo. La nobiltà fiorentina apprezza le sue specialità e comincia a frequentare assiduamente la “confetteria”.

Cambierà più volte ubicazione continuando ad essere sempre frequentato dal mondo intellettuale, fino all’attuale affaccio su Piazza della Repubblica. Solo nel dopoguerra comincerà ad essere frequentato anche da turisti, come eccellente esempio dello stile liberty fiorentino.

La pasticceria Cova di Milano

Fiondata come caffè nel 1817 a lato del Teatro alla Scala, diviene subito il punto d’incontro di famosi artisti, intellettuali e personaggi che hanno fatto la storia d’Italia come Giuseppe Mazzini, Benedetto Cairoli, Giuseppe Verdi, Giovanni Verga, Giuseppe Giacosa, Emilio Visconti Venosta.

Con i suoi eleganti salottini di velluto blu, decorazioni in oro è uno dei locali prestigiosi all’interno del triangolo della moda ambrogina.

Il caffè Pedrocchi di Padova

Fondato da un esperto caffettiere nel 1831, fu menzionato come “caffè senza porte” perché rimase aperto giorno e notte fino al 1916.

Situato in un imponente edificio neoclassico di fronte all’università, divenne molto presto amato centro di aggregazione per intellettuali e crocevia di uomini d’affari.

Il fondatore, Antonio Pedrocchi, ci tenne a lasciare il prestigioso locale al Comune di Padova, con l’obbligazione di continuare a farne uso in favore della cultura cittadina.