La cannabis terapeutica in Campania: normativa e modalità di prescrizione

14 Febbraio 2024 - 16:20

Vediamo assieme quando e in che modo è possibile richiedere la cannabis terapeutica all’interno del territorio regionale

Prima di iniziare è bene fare una precisazione: con il termine cannabis terapeutica si intendono quelle varietà contenenti sia CBD che THC (quest’ultima una sostanza psicoattiva) che vengono coltivate e lavorate al fine di ottenere medicinali atti al trattamento di determinate patologie.

Dunque, è esclusa da questa definizione la cosiddetta cannabis light, in quanto non in linea con tali caratteristiche. Quest’ultima, disponibile da tempo negli store italiani, infatti, ha una destinazione d’uso totalmente differente. Gli alti livelli di CBD dei prodotti Justbob, accompagnati dal bassissimo livello di THC, ad esempio, li rendono articoli adatti al collezionismo o alla profumazione degli ambienti domestici, ma non all’uso terapeutico.

Fatta questa dovuta precisazione, vediamo nel seguente articolo lo stato dell’arte in materia di cannabis terapeutica in Campania, analizzando per quali patologie può essere richiesta e quali sono le modalità di prescrizione in base al dettato della legge regionale n. 27 del 2016.

Per quali patologie può essere richiesta la cannabis terapeutica?

La cannabis terapeutica è utilizzata per il trattamento di diverse condizioni cliniche, laddove le ricerche scientifiche hanno dimostrato la sua efficacia. Queste includono patologie caratterizzate da sintomi particolarmente debilitanti, per i quali i trattamenti convenzionali possono non essere completamente efficaci o possono presentare effetti collaterali significativi.

Tra le principali indicazioni cliniche per l’uso della cannabis terapeutica in Campania si annoverano:

  • dolore cronico. È uno degli usi più comuni della cannabis terapeutica, soprattutto nei casi di dolore resistente ai farmaci tradizionali. Questo comprende il dolore neuropatico, spesso associato a condizioni come la sclerosi multipla o lesioni del midollo spinale;
  • nausea e vomito post-chemioterapia. Come noto si tratta di sintomi che possono sperimentare i pazienti sottoposti a questo trattamento. La cannabis mostra un’efficacia notevole come agente anticinetosico ed antiemetico grazie alla sua azione sui recettori per i cannabinoidi. Pertanto può essere prescritta in caso di nausea e vomito;
  • anoressia e cachessia. In pazienti oncologici o affetti da AIDS, la cannabis può stimolare l’appetito e contrastare la cachessia, una condizione di estrema magrezza e deperimento fisico;
  • glaucoma. La cannabis è nota per il suo effetto ipotensivo, risultando utile nel trattamento di questo disturbo;
  • sindrome di Gilles de la Tourette. La cannabis terapeutica può ridurre i movimenti involontari del corpo e del viso, tipici della patologia in questione.

Questa la procedura di prescrizione di cannabis terapeutica all’interno dell’intero territorio nazionale

In Campania, le modalità di prescrizione e accesso alla cannabis terapeutica sono regolate da procedure dettagliate, volte a garantire un uso responsabile e controllato di questa sostanza per scopi terapeutici. La prescrizione della sostanza richiede il coinvolgimento attivo di medici specializzati e segue un protocollo rigoroso.

Prima di prescrivere cannabis, lo specialista deve ottenere il consenso informato del paziente, spiegando in modo dettagliato i benefici e i rischi associati all’uso della sostanza. Questo assicura che l’interessato sia pienamente consapevole delle implicazioni del trattamento​.

Il medico deve poi compilare uno specifico modello, fornendo una copia al paziente. Successivamente, si compila una prescrizione non ripetibile, seguendo le direttive della legge italiana.

Il medico è inoltre tenuto a registrare i dati della persona interessata su un’apposita piattaforma web dell’Istituto Superiore di Sanità, spesso indicato con l’acronimo ISS. Ciò permette un monitoraggio e una valutazione dell’efficacia e della tollerabilità del trattamento, essenziali per la sicurezza del paziente e l’efficacia terapeutica​.

Una volta ottenuta la prescrizione, i pazienti possono rivolgersi alle farmacie pubbliche e private convenzionate per ottenere le preparazioni a base di cannabis. Queste farmacie sono incaricate di verificare i formalismi della ricetta e di controllare l’attivazione del MUP sulla piattaforma Saniarp prima di procedere con la preparazione del farmaco.

La cannabis terapeutica è rimborsabile in Campania?

La Regione Campania, in conformità con la sopracitata legge regionale n. 27 del 2016, garantisce ai suoi cittadini l’accesso ai medicinali e alle preparazioni galeniche a base di cannabinoidi, delineando chiaramente le condizioni di rimborsabilità e accesso economico.

La cannabis terapeutica è rimborsata dal SSR quando utilizzata per trattare specifiche patologie, tra le quali rientrano quelle indicate in precedenza nel presente articolo.

Per ottenere la cannabis terapeutica rimborsabile, i pazienti devono seguire una procedura specifica che inizia con la prescrizione da parte di un medico specialista o del medico di medicina generale. Dopo la prescrizione, i pazienti possono accedere alle farmacie convenzionate per ricevere il trattamento senza costi aggiuntivi. Questo processo è stato ideato per garantire che i pazienti, indipendentemente dalla loro situazione economica, possano avere accesso ai trattamenti necessari senza oneri economici eccessivi.

In conclusione

L’uso della cannabis terapeutica rappresenta un’importante risorsa nel campo della medicina, offrendo un’alternativa efficace per il trattamento di diverse patologie. La sua capacità di alleviare sintomi come dolore cronico, nausea, anoressia e spasmi involontari, la rende un’opzione terapeutica fondamentale per pazienti che non trovano sollievo con i trattamenti tradizionali.

La procedura di prescrizione ben strutturata, che richiede l’approvazione di medici specializzati e segue un protocollo dettagliato, assicura un uso responsabile e ben monitorato della cannabis terapeutica.

Inoltre, la rimborsabilità della cannabis terapeutica garantita dal Sistema Sanitario Regionale è un passo significativo verso l’accessibilità e l’equità nell’assistenza sanitaria. Questa misura garantisce che tutti i pazienti, a prescindere dalla loro situazione economica, possano beneficiare di questi trattamenti innovativi.