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LA FAIDA DI CAMORRA. Alberto Verde, l’uomo del boss Mazzara, esce dal carcere e va ai domiciliari per l’omicidio di Michele Caterino

8 Luglio 2019 - 17:35

CESA/AVERSA (tp) – Arrestato per il delitto di Michele Caterino. Il gip Provisier su richiesta della difesa, l’avvocato Franco Liguori, ha concesso gli arresti domiciliari ad Alberto Verde di Cesa. Il pm Vanorio della Dda di Napoli aveva dato parere contrario alla scarcerazione.
Ricordiamo che l’ordinanda di un mese fa è frutto delle dichiarazioni del super pentito Nicola Schiavone.
Le sue dichiarazioni hanno portato, due settimane fa, all’esecuzione di tre arresti a Cesa, tra cui quello di Alberto Verde, istigatore dell’omicidio di Michele Caterino o’ cecato, del clan rivale, quello dei Mazzara, che avrebbe pagato proprio per aver picchiato il citato Verde.

Quella “lezione” data a Verde fu uno sgarro per il giovane Schiavone, tant’è che qualche giorno dopo ci fu una riunione tra lui e il boss di Cesa Nicola Caterino: “Caterino disse di averlo fatto picchiare perchè troppo vicino a Mazzara. Promisi a Verde che gli avrei fatto ammazzare Caterino e gli chiesi sei mesi dopo di organizzare l’agguato, ma Verde agì da solo ammazzando Caterino ”.

Questa versione del collaboratore di giustizia è stata raccontata in maniera differente rispetto alle precedenti ricostruzioni fatte da Tammaro Scarano e da Gaetano Vassallo.
Quella di Scarano, tra le altre cose, è significativa per un motivo molto semplice: lui stesso partecipò, a quanto racconta, all’omicidio di Michele Caterino.
L’altro esecutore materiale sarebbe stato Giovanni Mazzara.
Verde avrebbe a sua volta contribuito e sarebbe stato, come detto prima, l’istigatore di un delitto che però, solo dopo le dichiarazioni di Nicola Schiavone è diventato oggetto di un provvedimento di custodia cautelare in carcere proprio ai danni di Verde, ma anche dello stesso Mazzara, che in galera c’era già per diversi altri episodi.