LA FOTO. TRENTOLA ALLE ELEZIONI. Siccome Raffaele Sagliocco non ha smentito le notizie su una sua candidatura, potrebbe rimettere in piedi il patto della cena con il fratello del ras Francesco Biondino e con il cognato di Giuseppe Diana cuoll e pint

19 Aprile 2020 - 17:20

Quando a suo tempo pubblicammo l’articolo su questo conviviale, ci fu chi si mise a commentare, scrivendo post con mezze smentite e le solite boiate contro di noi

TRENTOLA DUCENTA – (g.g.) Circa un mese e mezzo fa, nella rete digitale, è circolata una notizia, corroborata da diverse argomentazioni, difficilmente opinabili sul piano logico, che, aprendo il toto elezioni di Trentola Ducenta, dava, tra i possibili candidati a sindaco, Raffaele Sagliocco, medico ginecologo, a quanto ci dicono uno dei massimi assertori in Italia del parto chirurgico, cioè del parto cesareo, ma soprattutto, fratello di Andrea Sagliocco che sindaco di Trentola Ducenta lo è stato per alcuni mesi, fino al clamoroso arresto legato alla presunta tangentopoli trentolese, culminata con la richiesta di rinvio a giudizio, per lui e per altri imputati, tra cui l’avvocato faccendiere Saverio Griffo, e con udienza preliminare fissata per lo scorso 23 marzo e, naturalmente, saltata, con conseguente rinvio, la cui data cercheremo in qualche modo di recuperare, dal 12 maggio in poi, cioè dal momento in cui i tribunali, a meno che il governo non cambi di nuovo idea, riapriranno a pieno ritmo i battenti, seppur nel rispetto di alcune norme di sicurezza.

Raffaele Sagliocco è stato sempre considerato il vero protagonista della scena politica recente di Trentola. L’artefice, il dous

ex machina. Chi conosce le vicende del luogo, sa, infatti, che è stato lui ad organizzare tutta la campagna elettorale e ad assumere le decisioni più importanti, assorbite poi, senza se e senza ma, dal fratello Andrea.

Al momento, anche rispetto ad alcuni articoli, che ripresero le citate anticipazioni della rete, non è arrivata alcuna smentita dal diretto interessato. Per cui, l’ipotesi di una candidatura del ginecologo alla massima carica cittadina resta in piedi anche se sarebbe molto sorprendente, qualora si realizzasse, in considerazione della delicatissima condizione di imputato in cui si trova e continuerà a trovarsi, forse per qualche anno ancora, Andrea Sagliocco.

Noi l’abbiamo già scritto in passato, ma lo ribadiamo per chi si fosse perso le puntate precedenti dell’intrigo trentolese che abbiamo raccontato con decine e decine di articoli, anticipando in pratica anche la realizzazione del blitz e degli arresti che ci sembravano inevitabili di fronte a quello che stava emergendo, ma che sono stati realizzati grazie alla determinazione e alla forte motivazione della procura della repubblica di Aversa-Napoli nord e dei carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo della città normanna: l’inchiesta è partita per diversi, presunti episodi di voto di scambio relativa a una seria di movimenti, a dir poco anomali e anche sospetti, realizzatisi tra primo turno e ballottaggio.

Successivamente, però, l’inchiesta ha seguito altri sentieri che è inutile ribadire in questo articolo, essendo arcinoti.

Se però la notizia di Raffaele Sagliocco candidato non viene smentita e, dunque, rimane nel novero delle possibilità, allora dobbiamo necessariamente ritornare su un articolo che scrivemmo, a suo tempo, su una cena particolare e anche piuttosto allegra, svoltasi proprio nei 15 giorni che separarono il primo turno elettorale dal secondo.

Siccome quell’articolo non fu smentito, perchè noi di CasertaCe, a differenza del quotidiano napoletano che pure riportò il fatto, facemmo tutti i nomi e tutti i cognomi. Qualcuno, dopo aver tolto la foto del convivio che inizialmente era stata postata in facebook, evidentemente per lanciare il messaggio della certa vittoria di Andrea Sagliocco, fece un pò il gradasso sul social, confondendo le acque, dando ad intendere che quella cena non c’era stata e che comunque era infondata la notizia della presenza di certi personaggi.

Grazie all’esperienza che abbiamo acquisito nella navigazione all’interno degli archivi di facebook, noi, quella foto, siamo riusciti a recuperarla. Uno scatto che testimonia inconfutabilmente l’esistenza del fatto della cena, ma soprattutto la partecipazione alla stessa di tutte quelle persone da noi citate nell’articolo pubblicato l’estate scorsa.

E, allora, viene da chiedersi se una eventuale candidatura di Raffaele Sagliocco o al limite un’altra candidatura da questi ispirata ed appoggiata, potrà contare o meno su questo fronte compatto di sostenitori, che schierandosi al ballottaggio, sovvertirono i numeri del primo turno che premiavano Luigi Apicella.

Ritorniamo, dunque, all’elenco di quei nomi, ma stavolta con la foto davanti. Al tavolo con Sagliocco, si nota la presenza di Girolamo Biondino, fratello del noto boss del clan dei casalesi Francesco Biondino. Nei pressi, in posizione contagiabile coronavirus (al tempo non se ne parlava neppure altrimenti questi qua sarebbero risultati tutti positivi), Giuliano Pellegrino, fratello di Romeo Pellegrino, detto “Romeo dello scasso“, noto pregiudicato, a sua volta cognato di un pezzo da 90 del clan dei casalesi, cioè l’ergastolano, mai pentito, Giuseppe Diana detto cuoll e pint, che sconta l’ergastolo, recluso nel carcere di Secondigliano.

Sicuramente così era fino a qualche tempo fa. Non sappiamo oggi, dato che qualcosa potrebbe anche essere cambiato all’indomani della pubblicazione delle intercettazioni ambientali dei colloqui tra lui e i suoi familiari, comprese nella non remota ordinanza che ha portato, tra gli altri, all’arresto di suo figlio Oreste Diana, del trentolese, Pino Cantone, figlio di Raffaele Cantone o malapelle e all’iscrizione nel registro degli indagati di Ivanhoe Schiavone, figlio di Sandokan e che, a quanto ci risulta, non ha aderito al programma di protezione, dopo la decisione del fratello Nicola di collaborare con la giustizia.

Scrutando i volti della tavolata, emerge una figura notissima: stiamo parlando di Nicola Pagano, ex sindaco di Trentola, fratello del noto imprenditore più volte citato dai pentiti come riferimento stabile della camorra, Domenico Pagano, per gli amici Mimmo, e cognato del famoso maresciallo del Ros Vittorio Palmiero, che, pur abitando a Trentola e pur frequentando abitualmente la famiglia dei Pagano, ha potuto lo stesso svolgere indagini, conoscendone fatti e segreti, relative alla madre di tutte le inchieste, cioè quella del Jambo, governato e dominato di fatto dal boss dei casalesi Michele Zagaria.

Dunque possiamo dire che Nicola Pagano, qualora Raffaele Sagliocco dovesse candidarsi, starà sicuramente dalla sua parte.

In quella famosa serata in cui, con ogni probabilità, si decise l’esito delle elezioni di Trentola Ducenta, attorno al tavolo andò a sedere anche Luigi Perfetto, architetto, a sua volta candidato sindaco al primo turno e alleato di Andrea Sagliocco al ballottaggio.

A proposito della lista che appoggiava Perfetto, tra i candidati c’era anche Francesco Pellegrino, figlio del già citato Giuliano Pallegrino. Proprio Francesco Pellegrino, nipote di Romeo Pellegrino ‘o scass, in forza dell’accordo stipulato durante la cena, andò a fare l’assessore esterno nella giunta di Andrea Sagliocco. Sempre con Perfetto, corse anche al primo turno un parente dell’altro commensale Girolamo Biondino e, dunque, anche del ras Francesco Biondino.

Insomma, la compagine, sostenuta da quest’ultima famiglia e dai congiunti di Giuseppe Diana detto cuoll e pint, partecipa insieme alla stessa cena, dunque, non ci sono due eventi diversi, ma uno solo per sancire l’accordo politico-amministrativo. 

Ultimi riconoscimenti della tavolata: si vede anche un altro ex amministratore comunale di Trentola, quel Michele Conte, che pure ha attraversato una stagione complicata, segnata da uno dei tanti scioglimenti per infiltrazione camorristica degli organismi del governo del comune di Trentola.

Tra i sempreverdi, cioè tra gli ex amministratori, cenò, quella sera, pure Domenico Pagano, solo omonimo del summenzionato noto costruttore e, a sua volta, ex componente di un governo cittadino. Coinvolto, parimenti a Michele Conte, nel citato scioglimento del consiglio comunale.

Di per sè, quella sera non è stato, fino a prova contraria, effettuato alcun reato. In proposito, l’indagine per voto di scambio non ha prodotto risultati sufficienti per l’emissione di titoli cautelari e neppure per chiedere un processo. Detto ciò, però, sul piano del diritto amministrativo e delle leggi speciali antimafia, questa fotografia, sarebbe già largamente sufficiente per spedire una commissione d’accesso al comune di Trentola. Aggiungiamo anche ad un anno di distanza dalle dimissioni del sindaco Andrea Sagliocco.

Però, se questa cena non è stata ritenuta sufficiente dalla prefettura di Caserta per produrre una decisione che, in altre circostanze, è stata presa pu in presenza di elementi meno inquietati, allora vuol dire che questo gruppo di amici potrebbe, a pieno titolo e con pieno diritto, essere la struttura di riferimento elettorale per una eventuale candidatura di Raffaele Sagliocco o di una persona concordata tra quest’ultimo e i commensali di quella sera.