LA MINACCIA DI CAMORRA. A bordo di una moto, affiancano l’auto di Benedetto Zoccola e della sua scorta e brandiscono per diversi secondi una pistola

7 Ottobre 2021 - 10:40

E’ successo ieri sera lungo la Statale Domiziana. Lui, scusandosi per non poter dare altri particolari, ci ha formulato però una richiesta. Leggete

 

CASTEL VOLTURNO(g.g.) Sulle indagini è calato un velo spesso di riserbo. Lo stesso Benedetto Zoccola, fraterno amico nostro da tanti anni, ci ha pregati di non porgli delle domande in un momento delicato, in questa prima giornata dentro alla quale si stanno già sviluppando sforzi investigativi, operati dai carabinieri del reparto territoriale di Mondragone, per stabilire l’origine e soprattutto gli autori di un atto, che potrebbe rappresentare anche una sfida che la criminalità organizzata di Castel Volturno potrebbe aver lanciato alle istituzioni.

Sommariamente, senza entrare nel dettaglio, è successo che ieri sera, lungo la Strada Statale Domiziana, una moto o uno scooter, il fatto non è ulteriormente precisato, si è affiancato all’auto, a bordo della quale viaggiavano Benedetto Zoccola e i componenti della sua scorta. Per qualche secondo una delle due persone, entrambe provviste di casco integrale, ha brandito una pistola che è stata distintamente vista da Benedetto Zoccola ma anche dai due componenti della sua scorta. Repentinamente, poi, la moto si è allontanata dileguandosi e naturalmente i due componenti della citata scorta non hanno operato alcun inseguimento, avendo a bordo, vicino a loro, la persona da proteggere, ma hanno allertato immediatamente i carabinieri.

Benedetto Zoccola ci ha raccomandato solo una cosa: siccome lui, e lo possiamo confermare, vive la propria condizione di scortato con disagio e sofferenza, ci ha chiesto di non escludere categoricamente letture differenti dell’episodio. Insomma, mentre c’è chi ascrive alla minaccia camorristica un fragore di tric trac che si ode lontano chilometri dal luogo in cui si transita, c’è chi si preoccupa di non alimentare l’idea che sulle scorte, a Caserta e in Campania, ci si marci.

Ma noi di CasertaCe che su questo argomento abbiamo sempre avuto idee molto precise e soprattutto esposte con tranquilla, serena sincerità, abbiamo sempre, per tutta una serie di ragioni, legate anche a informazioni riservate che abbiamo grazie al lavoro che svolgiamo nei territori, che quello che corre Benedetto Zoccola è un pericolo reale perchè lui non fa convegni, ma guarda e denuncia alle autorità competenti. Insomma, si muove da cittadino e dunque solo per essere tale mal gliene incoglie.

Per cui un fatto come quello capitato ieri sera, che Benedetto Zoccola ci raccomanda di presentare anche come una possibile coda di una rapina, di uno scippo, di un atto di criminalità comune appena compiuto e con i protagonisti ancora intenti a sistemare le proprie armi, non è un fulmine a ciel sereno, un atto improvviso e sorprendente, disancorato dalla realtà e dai fatti in corso. Benedetto Zoccola che ultimamente ha lasciato la carica di vicesindaco ed assessore comunale di Aversa, non facendo mistero della sua delusione per il modo con cui viene gestito oggi il comune normanno, è molto attivo nel suo territorio.

Se questo episodio, così come tutto lascia pensare, è connesso all’attività di nuovi gruppi di camorra, operanti nelle aree di Castel Volturno, da sempre vera e propria fucina di nuove appartenenze criminali, le due persone a bordo della moto, che ben conoscevano la circostanza che all’interno di quell’auto, oltre a Benedetto Zoccola, c’era anche la sua scorta, sono molto pericolose, non avendo neppure avuto il timore di farsi vedere con un’arma sbandierata con grande sfrontatezza al cospetto di due componenti delle forze dell’ordine, a loro volta armati, che garantivano in quel momento la protezione a Benedetto Zoccola, il quale ce l’ha da anni, non perchè qualche pentito ha detto o qualcun altro ha dichiarato, in modo tale che si potesse dedurre che…. ma in quanto oggetto, oltre che di minacce telefoniche, epistolari, di un vero e proprio attentato realizzato contro il suo studio professionale di Mondragone, quando una bomba provocò gravissimi danni in un momento in cui all’interno non c’era nessuno.

Tutto ciò abbiamo ribadito, tutto ciò siamo tornati a scrivere in questo articolo, solo e solamente per amor di verità.