La morte di Pietro Ligato. Il presunto silenzio della madre dopo la scelta di collaborare con la giustizia
6 Aprile 2025 - 10:02

Un silenzio che potrebbe aver pesato su di lui
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PIGNATARO MAGGIORE – Una scelta difficile e non condivisa dalla famiglia quella di Pietro Ligato, che circa due mesi fa aveva deciso di collaborare con la giustizia. Una decisione che, secondo indiscrezioni raccolte nel suo paese d’origine, avrebbe provocato una frattura profonda con i suoi affetti più stretti. In particolare, la madre, Giuseppina Lubrano, moglie del boss Raffaele Ligato e sorella di Vincenzo Lubrano, avrebbe interrotto ogni rapporto con il figlio.
Un gesto duro, quello della madre, che potrebbe aver influito sul fragile equilibrio emotivo del giovane detenuto, anche se al momento non è possibile stabilire un legame diretto con l’estremo gesto compiuto venerdì sera all’interno del carcere di Poggioreale, dove Ligato era recluso in regime di 41 bis. Secondo quanto trapelato, l’uomo si sarebbe tolto la vita utilizzando una busta di plastica.
Sul caso è stata immediatamente aperta un’inchiesta da parte della Procura di Napoli per fare piena luce sulle circostanze della morte. Solo pochi giorni prima del tragico evento, durante un colloquio con il sostituto procuratore Vincenzo Ranieri, Ligato sembrava deciso a proseguire nella collaborazione con la giustizia, nonostante la tensione personale e familiare che lo circondava.