LA NOTA. Giorgio Magliocca ha fatto la campagna per Carlo Marino presidente Anci. Le chiacchiere dei comunicati stanno a zero, dimostri ora di essere leader del centro destra

17 Dicembre 2019 - 18:48

CASERTA  – Non sappiamo se i segretari provinciali dei 3 partiti del centrodestra abbiano aderito all’invito formulato nel nostro articolo di stamattina (CLICCA QUI PER LEGGERE) o se invece la loro presa di posizione ufficiale, con la quale Magliocca, Pagano e Mastroianni affermano che chi si assenterà sul voto del bilancio non potrà candidarsi poi con qualsiasi lista della coalizione da essi rappresentata alle prossime elezioni comunali, sia stata una semplice coincidenza nella relazione temporale con il nostro articolo. Conta poco stabilirlo. Mentre conta affermare alcune cose visto che noi siamo CasertaCe e non ci piacciono le messe cantate e i rituali delle parole senza costrutto che servono solamente per riempire la fame di “velinume”, utili al 99% dei presunti giornali di questa provincia, a passare la giornata.
Con franchezza diciamo a Giorgio Magliocca che tutto quello che ha fatto negli ultimi tempi per provare a chiudere la devastante esperienza amministrativa di Carlo Marino (a proposito, sul 93esimo posto nella classifica de Il Sole 24 Ore che qualcuno festeggia avremo da dire qualcosa) è largamente insufficiente e denota una certa sua pigrizia, una certa sua demotivazione ad operare negli interessi della coalizione che rappresenta. Se è vero, infatti, che Giggino

la Porpetta, al secolo Luigi Cesaro, quando Magliocca ha fatto balenare abilmente l’ipotesi di un suo passaggio a Fratelli d’Italia, gli ha garantito il comando da impiegato del comune di Roma dove era stato assunto ai tempi del sindaco Gianni Alemanno, a componente della segreteria del gruppo parlamentare di Forza Italia al Senato, se è vero che Cesaro, pur di accontentare qualche sindaco, ha firmato l’inciucio con il PD  per l’elezione dei nuovi organismi dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia, quella regionale), e anche vero che Magliocca non solo ha detto “obbedisco” ma ha contattato decine di consiglieri comunali perché appoggiassero quell’inciucio. E fin qui Magliocca dovrebbe essere chiamato in correità politica rispetto ad una reità appartenente ai soliti Giggino la Porpetta e suo figlio Armandone. Il problema è che la responsabilità del presidente della provincia lievita nel momento in cui quell’operazione di potere, molto simile a quella che la stessa Porpetta fece con Stefano Graziano all’Asi di Caserta, ha portato all’elezione di Carlo Marino, sindaco della città capoluogo nella terra in cui Magliocca è coordinatore di Forza Italia e presidente della provincia. In poche parole, Magliocca facendo il giro delle sette chiese (e se prova a smentire facciamo nomi, cognomi e indirizzi) perché amministratori comunali e consiglieri sparsi nel territorio votassero per il listone che portava Carlo Marino nell’Anci, ha favorito quest’ultimo, rendendo poco credibile la posizione di Magliocca come leader del centro destra. E poi, diciamocela tutta, da Giorgio Magliocca sono andati a bussare diversi consiglieri comunali di maggioranza del comune di Caserta. Non è un mistero ma è conclamato che alcuni di loro, ad esempio Guida, si sono schierati apertamente alle scorse Europee per Forza Italia e alla candidatura di Magliocca.

Siccome noi conosciamo bene i nostri polli, ciò non è avvenuto per opera e virtù dello spirito santo. Ai tempi di Luigi Falco, bastarono pochi mesi all’allora presidente della Provincia Sandro De Franciscis per portare dalla sua parte alcuni consiglieri comunali di Caserta che portarono alla caduta del sindaco di centro destra. Magliocca è in carica da più di due anni e Carlo Marino sta sempre là. Non solo, grazie alla campagna elettorale porta a porta fatta da Magliocca, è diventato presidente dell’Anci Regionale, carica che può spendere anche per rafforzare la posizione da sindaco di centro sinistra in una provincia dove il coordinatore del centrodestra è proprio Magliocca. Le solite cofecchie alla casertana.
Se Magliocca si ritiene un autentico leader del centro destra, lo deve dimostrare in queste ore, convincendo i consiglieri comunali che un tempo facevano parte della sua area politica e che poi sono andati nel centro sinistra, a ritornare alla base.

Questi sono i fatti concreti, le chiacchiere dei documenti e dei comunicati stampa stanno a zero.