LA NOTA. La compagna di Roberto Fico organizza mostre al Jambo. Dichiari che non prende e non prenderà un euro. La Lamorgese non sarebbe venuta oggi se?

5 Luglio 2021 - 19:14

‘Sti grillini sono veramente diventati una barzelletta. Di questa fotografa napoletana parlarono per primi quelli delle Iene e la notissima Selvaggia Lucarelli

 

 

Il ministro Lamorgese e Yvonne De Rosa

 

 

TRENTOLA DUCENTA – L’ultima volta era stata la giornalista e blogger di gran successo Selvaggia Lucarelli a regalarle uno dei suoi tweet al curaro.
Succedeva quando, nel 2018, il programma di Italia 1 “Le Iene” scopriva che il presidente della Camera, il napoletano Roberto Fico, aveva dimenticato di pagare i contributi alla domestica.
Scoprimmo, allora, che la signora De Rosa, 46 anni, napoletana, aveva il privilegio di essere la compagna di Roberto Fico.
Tale è, infatti, a nostro avviso, la possibilità di potersi rapportare ad un’altissima istituzione dello Stato, visto e considerato che in caso di impedimento contemporaneo del presidente della Repubblica e del presidente del Senato Casellati, potrebbe anche capitare che sia proprio Roberto Fico ad aprire il cenone di San Silvestro parlando, da reggente da uno dei saloni del Quirinale.

Yvonne De Rosa ha gli stessi diritti e doveri di ogni altro italiano. Un’affermazione apparentemente scontata che però, qui da noi, è ancora opportuno rimettere in campo, in linea di principio, visto e considerato che se non andiamo errati abbiamo vissuto già molti anni in cui sempre, immancabilmente, si è parlato di raccomandazioni, di familismo, di lottizzazione, cioè di vizi italici ben sintetizzati nell’ormai piuttosto datata opera di Rizzo e Stella nel libro “La Casta”.
Cosa ci hanno detto e raccontato, suscitando anche una certa simpatia da parte nostra, il signor Beppe Grillo, il signor Luigi Di Maio, il signor Alessandro Di Battista e il signor Roberto Fico, cioè il nocciolo duro del grillismo protestatario italiano?
Ci hanno detto che loro sarebbero entrati in politica e avrebbero rivoltato l’Italia come un calzino in modo da cambiare totalmente registro e da far precipitare nella ridotta più nascosta ed oscura la suddetta casa, ma soprattutto la mentalità da cui questa ha tratto origine e proliferato.
Vabbè, “vaffa…” ed altri epiteti li ricordiamo tutti.
Quello di Beppe Grillo e dei suoi adepti era un messaggio moderato? Decisamente no.
Volevano fare la rivoluzione. Era un messaggio articolato. Assolutamente no.
L’Italia deve cambiare e chi ricopre cariche pubbliche deve garantire che nessuna persona della propria famiglia, connessa ai propri affetti, sviluppi i suoi processi professionali a specchio rispetto agli atti di potestà della pubblica amministrazione.
In poche parole, se uno fa il deputato, il padre, il fratello, il figlio, possono al limite partecipare a un concorsone pubblico, magari dichiarandolo prima e mettendo a disposizione dei cittadini tutte le informazioni per dimostrare che nessun seppur piccolo privilegio, nessun occhiolino di riguardo gli è stato usato.

Abbiamo detto concorso, che è cosa diversa dall’arruolamento frutto di una scelta discrezionale.
La signora Yvonne de Rosa sarà sicuramente un’ottima fotografa e curatrice di mostre. Non c’è dubbio sarebbe bello se queste indubbie capacità le mostrasse in iniziative che non vadano ad attingere nemmeno un euro dalle casse pubbliche, né direttamente né indirettamente, magari attraverso qualche sponsor privato in procinto di partecipare a una gara pubblica o che ha interesse a rimanere dentro al perimetro dei fornitori di beni e servizi del settore pubblico.
Questo fino a quando Roberto Fico sarà presidente della Camera.
Sapete perché eravamo diventati anche simpatizzanti dei grillini al tempo dei “vaffa”?
Perché ci piaceva che seppur da un presupposto diverso, cioè giacobino e non liberale, Cinque Stelle propugnava proprio queste tesi, che esplicano un concetto tutto sommato molto chiaro: un politico importante non può accontentarsi solo di rispettare la legge, ma deve dare ogni giorno un esempio di sottomissione al popolo, cioè “una testa, un voto” con le figure di riferimento selezionate orizzontalmente dalla rete e non a caso mai definite presidente, segretario, bensì portavoce.
Insomma l’avevate detto voi grillini.
Ora può darsi che il coinvolgimento della signora Yvonne De Rosa, che ha affermato di parlare in nome e per conto della Aps Magazzini Fotografici, abbia tutti i numeri per organizzare, come ha organizzato, la mostra fotografica di Diego Maradona inaugurata in questi minuti in quel luogo di tutte le perdizioni che si chiama Jambo.