LA NOTA. Quello di Zannini e Magliocca non è voto di scambio. E allora chiamiamolo voto di… cambio. Gentilmente le campagne elettorali pagatevele con i soldi vostri e non con quelli dei cittadini a colpi di incarichi diretti a candidati e ad ascari vari

7 Ottobre 2022 - 10:00

Qualche riga di commento sull’articolo che pubblichiamo a parte e che dà notizia di ben 60mila euro di incarichi professionali, elargiti direttamente a persone connesse alle vicende elettorali riguardanti gli interessi politici del presidente della Provincia e del consigliere regionale.

CASERTA/MONDRAGONE (gianluigi guarino) L’articolo che potrete elggere, se ritenete CLIKKANDO QUI, è frutto di un lavoro intenso e serissimo, preparato dalla redazione di Casertace e da chi, giornalista a tempo pieno o da collaboratore, vi opera. All’interno ci sono molti dati difficilmente oppugnabili che raccontano di una spesa superiore ai 60mila euro, frazionata da una sequela impressionante di determine, sputate fuori nel corso di tre giorni, con la firma del “povero” direttore generale Gerardo Palmieri il quale, ovviamente, agisce sotto il diretto controllo e sotto la diretta potestà del presidente Giorgio Magliocca. Mettiamo il caso che l’incarico ricevuto dal geometra mondragonese, Enzo Sassonia, nonché candidato alle ultime elezioni comunali in una lista messa in piedi dal consigliere regionale Giovanni Zannini, e di cui abbiamo scritto diffusamente in un articolo pubblicato ieri (CLIKKA E LEGGI), fosse l’unico conferito, nell’ambito di questa raffica di determine, a un professionista della città rivierasca. Sarebbe stato, comunque, legittimo collegare l’evento di questo affidamento diretto, realizzato attraverso una decisione monocratica e pienamente discrezionale dell’amministrazione provinciale, all’impegno politico-elettorale a cui Enzo Sassonia si era sottoposto qualche mese fa in pieno, totale appoggio agli obiettivi di Giovanni Zannini. Non avremmo potuto parlare, qualora l’incarico diretto a Sassonia fosse stato l’unico attribuito ad uno zanniniano mondragonese in questo giro specifico, di un approccio sistemico, della realizzazione di disegni pianificati, elaborati a tavolino e consistenti in un freddo, cinico utilizzo del pubblico denaro per finanziare, di fatto, seppur con una procedura indiretta, post datata, ma assolutamente evidente, le campagne elettorali di questo o di quell’altro politico, nel caso specifico di Francesco

Lavanga, sindaco di Mondragone e controfigura politica dello Zannini.

Ma Sassonia non è l’unico mondragonese toccato dalla grazia in questi ultimi giorni. Vano aggiunti, infatti, anche gli incarichi ottenuti da Adriano Landi, ma soprattutto da Pasquale Mario Fusco, per gli amici Dino, candidato a sua volta e parimenti al già citato Sassonia, in una lista organizzata da Giovanni Zannini, precisamente quella dei Moderati in azione, sempre alle comunali svoltesi a Mondragone nella scorsa primavera, il discorso diventa chiaro, evidente e difficilmente contestabile. Sia Dino Fusco che Enzo Sassonia si sono, infatti, candidati e hanno portato al mulino di Zannini 200, 250 o addirittura 300 voti e tutto sommato non è neppure fondamentale stabilire il numero delle preferenze, riportate dai due. Nonostante queste performance Fusco e Sassonia non sono stati eletti. Ma dato che, come è noto, Francesco Lavanga è riuscito ad evitare i pericoli del turno di ballottaggio per una manciata di voti, possiamo ben dire che quelli messi a disposizione della sua causa dai citati Fusco e Sassonia abbiano rappresentato un contributo importantissimo, se non addirittura decisivo. Ora, se a cinque mesi di distanza da quelle elezioni ce li ritroviamo, uno gratificato da un incarico diretto di circa 6mila euro, il secondo, cioè Fusco, destinatario di un altro incarico tecnico, ugualmente diretto, i cui dettagli illustriamo in un altro articolo pubblicato qualche minuto fa e in questo caso di un importo di 5.797 euro, possiamo dire tranquillamente (oppure per caso siamo, ancora una volta come lo Zannini sostiene, diffamatori e sporcatori dell’immagine personale e politica sua e di quella di Giorgio Magliocca) che questa roba qui, pur non integrando gli elementi costitutivi del reato di voto di scambio, appartiene comunque alla categoria del voto di scambio inteso come punto di caduta della peggiore politica mai vista negli ultimi 20 anni in questa provincia?

Scusate, ma dove sta la diffamazione. Questi due, cioè Fusco e Sassonia, si sono candidati alle comunali di Mondragone o “ce lo siamo sognati”? Questi due hanno portato o meno un significativo numero di voti a Zannini e a Lavanga, con quest’ultimo letteralmente miracolato dall’esito di uno spiglio, ripetiamo anche grazie ai consensi avuti da Fusco e Sassonia, che lo ha visto superare di pochissimo la quota del 50% al primo turno? E, ancora, terza domanda: questi due, cioè sempre Enzo Sassonia e Dino Fusco, hanno ricevuto o no, a quattro, cinque mesi di distanza da quelle elezioni, incarichi diretti da quell’amministrazione provinciale, che se ha questo presidente è solo perché Giovanni Zannini ha costruito n sistema di potere che gli ha consentito di convogliare migliaia e migliaia di voti ponderati a favore di Giorgio Magliocca il 18dicembre del 2021? E allora, queste circostanze, rese oggettive dall’evidenza documentale dei verbali elettorali relativi alle comunali di Mondragone e dalla determine firmate dal dirigente della Provincia, Gerardo Palmieri in nome e per conto del presidente Magliocca, come le vogliamo chiamare? Ditecelo voi due, presidente Giorgio Magliocca e consigliere regionale Giovanni Zannini. Come le dobbiamo definire? Per caso, le dobbiamo definire normale e dovuto riconoscimento delle qualità professionali eccelse dei geometri Enzo Sassonia e del suo collega diplomato Dino Fusco? Così le dobbiamo chiamare? Ma andiamoci davanti a un giudice e confrontiamo la tesi di una querela, che a questo punto vi invito a presentare, con la tesi di chi come noi ritiene che, nella vita, si dovrebbe crescere solo grazie alla propria preparazione, alle proprie qualità professionali, per meritocrazia e non per ricottocrazia.

Vogliamo parlare poi dell’ingegnere junior, 23enne, Francesco Aiezza e dell’architetto Francesco Alex Vendemia, entrambi di Pastorano? Due incarichi di importo rilevante ad altrettanti professionisti di uno dei comuni più ameni ma anche più piccoli per demografia della provincia di Caserta. Al presidente Magliocca chiedo e chiediamo: come la dobbiamo definire quest’altra roba, visto che a Pastorano, esattamente come a Mondragone, si sono svolte le elezioni comunali e Magliocca ha candidato, nella lista del sindaco uscente e poi riconfermato Russo, il suo ex vicesindaco di Pignataro, Palumbo?

Volete fare le elezioni? Le volete fare a modo vostro, con la nostra cultura, utilizzando gli unici modi che questa vi consente di utilizzare per conquistare voti e consensi personali? Fatelo pure, ma cavolo, fatelo con i vostri soldi, quelli che escono dalle vostre tasche. Al limite, fatelo con i soldi e con ole risorse che magari vi mette a disposizione qualche imprenditore che punta su di voi per motivi più o meno confessabili. Ma lasciate stare i soldi del popolo, i soldi dei cittadini. Perché non è possibile che questo andazzo continui e che puntualmente, attorno ad ogni elezione, si addensi una sequela di prebende, evidentissimamente collegate all’impegno politico-elettorale, diretto o indiretto, di chi ne è gratificato.

E basta!!!