LA PORNOPOLITICA. Zannini e Magliocca senza vergogna e senza freni: un Alessandro Cioffi inorridito ha rassegnato mezz’ora fa le dimissioni da presidente della Gisec

3 Dicembre 2021 - 16:00

Mai si era caduti tanto in basso. Un tempo i politicanti dedicavano un po’ delle loro giornate a Salvare quantomeno la faccia, a indossare quantomeno qualche pietosa foglia di fico. Questi vanno camminando nudi e ci consenta il presidente della provincia di Caserta una battuta, naturalmente metaforica: lui sta dimostrando di averlo realmente piccolo, tipo quello che Paolo Villaggio-Fantozzi provava a individuare con la lente di ingrandimento

 

CASERTA – Come avevamo annunciato ieri mattina nell’articolo che troverete, insieme a questo, nella homepage, Alessandro Cioffi ha lasciato oggi pomeriggio la presidenza della Gisec, l’azienda con la quale l’amministrazione provinciale di Caserta gestisce, per il momento, gli impianti dei rifiuti che insistono nel perimetro di Terra di Lavoro.
Le dimissioni sono state formalizzate in una lettera protocollata circa mezz’ora fa. Alessandro Cioffi non ha voluto rilasciare, per il momento, dichiarazioni, ma il suo gesto, che non era obbligato a fare, dimostra un dato di serietà e lealtà distante mille miglia dalle ormai completamente disinibite azioni del presidente della provincia Giorgio Magliocca, il quale invitiamo a scriverci una lettera che spieghi con che faccia ha potuto far fuori un professionista che aveva messo lui al timone di Gisec e che si era disimpegnato con grande utilizzo delle proprie non comuni energie cognitive, che ne fanno uno dei tecnici delle aree di controllo degli enti pubblici più apprezzati della Campania.
Tutto quello che avevamo da scrivere su questa puzzolentissima storia di autentica pornografia politica, l’abbiamo riportato nel già citato articolo posizionato, nella home page, sotto a questo.
In poche parole, Magliocca prima si è preso il posto di lavoro senza colpo ferire da dirigente del Comune di Sparanise, pagato ovviamente dai contribuenti, poi ha ristorato il sindaco che lo ha assunto, regalandogli la presidenza della Gisec, con una indennità che ovviamente è a carico del contribuente.
Tutto ciò, sotto l’organizzazione e la regia di Giovanni Zannini, che ormai abbiamo definito il polipo della politica casertana, visto che pianta i suoi tentacoli dappertutto, affermando metodi di gestione che restano indenni da conseguenze giudiziarie, come abbiamo cento volte dimostrato negli articoli riguardanti il Consorzio Idrico, solo perché la magistratura inquirente si è presa una lunga vacanza nell’esercizio dell’azione penale sui reati contro la pubblica amministrazione e nell’esercizio di controllo contabile, di cui sono titolari le Procure della Repubblica presso i due Tribunali penali della provincia di Caserta e la Procura che opera presso la sezione regionale della Corte dei Conti.
L’occasione rende doverosa la reiterazione di un concetto da noi già espresso: se Giovanni Zannini sta facendo asso pigliatutto, non è perché è più intelligente e furbo degli altri politici, ma perché è più spregiudicato, disinibito da ogni freno in modo tale da osare, rischiare tutto quello che un qualsiasi altro politico casertano, campano e, a questo punto italiano, forse anche ugandese, bielorusso, non sarebbe disponibile a osare e rischiare.
Zannini, questo suo metodo, che trova piena attuazione nella già citata “cloaca maxima” del Consorzio Idrico, è stato reso possibile da speculari attitudini che gli hanno consentito di parlare con un linguaggio tale da ottenere dal governatore Vincenzo De Luca, da suo figlio Piero, e dal vicepresidente Bonavitacola, quasi tutto quel che ha chiesto loto, partendo ad esempio dalla vicenda, senza precedenti nella storia locale e non solo, delle 5 assunzioni realizzate ad Aversa nell’ambito della famiglia Sagliocco-Spezzaferri, e definite nel giro di un mese solo con la fattiva collaborazione del direttore generale dell’Asl Napoli 2 e di quello dell’Asl di Caserta Ferdinando Russo, i quali non fanno un passo se il governatore De Luca non li autorizza, figuriamoci assunzioni a freddo come quelle firmate per i Sagliocco-Spezzaferro.

Questo è il sistema che va sradicato in Campania.
La magistratura di Salerno ha iniziato, mettendo sotto inchiesta lo stesso De Luca, il sindaco Napoli, sua autentica testa di legno, e il consigliere regionale addirittura arrestato.
Vi garantiamo che in provincia di Caserta succedono cose centro volte più gravi di quelle verificatesi a Salerno, senza che però queste trovino riscontro in iniziative laboriose dell’autorità giudiziaria, rispetto alle quali nessun cittadino di buona volontà rimarrebbe perplesso, sorpreso, rimanendo al contrario perplesso e sorpreso di fronte al dato di fatto di un’azione che latita totalmente.

P.S.: Se non ricondiamo male, il sindaco di Sparanise Salvatore Mattiello è anche componente del consiglio direttivo dell’Ato rifiuti.
Per cui, considerando la mission di questo ente, considerando la nuova normativa che dovrebbe portare all’assunzione di tutte le competenze, oggi affidate alla Gisec, a questo nuovo organismo di che si muove sotto l’egida della Regione Campania, le due cariche sono del tutto incompatibili. Magari domani Mattiello si dimetterà dal direttivo dell’Ato dei Rifiuti. Ma a questo punto sapete cosa vi diciamo? Che si dimette a fare?
Chi gli dice niente in una provincia dove alla politica, alla relazione putrida tra questa e le alte e medie burocrazie degli enti pubblici viene concesso di rapinare, stuprare, ammazzare?
Figuriamoci se con le mastodontiche e proverbiali fette di prosciutto che rendono ciechi gli organi a cui la Costituzione italiana attribuisce l’obbligo di tutelare la legge, diventa un problema il fatto che Mattiello stia contemporaneamente nell’Ato dei Rifiuti e nella Gisec, in questo caso addirittura con il ruolo di presidente.