La REGGIA non è un luna park, occorrono serietà e rigore nella scelta degli eventi

30 Gennaio 2019 - 18:55

Caserta – (Pasman) A maggio dell’anno scorso, nel pieno di quel processo che aveva completamente trasformato la Reggia retta da Mauro Felicori da bene museale a parco dei divertimenti, scrivemmo dello Star Wars Day che vi era stato appena ospitato, dicendone, come meritava, il peggio possibile. Ricordiamo che si era trattato di una manifestazione che – pur legittima in qualunque altro posto – aveva permesso ad un gruppo di appassionati della celeberrima saga cinematografica di fantascienza del regista statunitense George Lucas, travestiti dei costumi dei personaggi “spaziali”, di utilizzare gli appartamenti e gli ambienti storici del monumento per rievocare scene ed azioni dei film.

Ricorrendo ad un paradosso – figura questa certamente della retorica, ma spesse volte di valore psicologico liberatorio – commentammo che, in quella logica, allora, “…non è detto che si sia toccato il fondo, perché, come usa dirsi, al peggio non c’è mai fine. Chi ci assicura che qualche fervida mente manageriale della direzione museale, in questo clima di pochezza, non organizzi una Escape room nella sala del trono, un Bungee jumping dal balcone reale, o un Labyrinth games nell’appartamento di Murat. E nel bosco e nel parco non si tengano combattimenti di Paintball (la guerra con i fucili che sparano palline di vernice gialla) o i più pacifici nascondino alla Castelluccia,

la caccia al tesoro o la corsa nei sacchi …”.

Altro che paradosso. Ecco che, l’altro giorno, sul web viene pubblicizzato, in un registro che evoca misteri, segreti, arcani ed atmosfere cupe, un avvenimento vuoto similare a quelli, denominato Rosso Vanvitelliano, dai contenuti incerti ad eccezione del prezzo, 12 euro con prenotazione obbligatoria, che si terrà davvero nel Palazzo Reale.

E, sempre a maggio, ci chiedevamo, rispetto alla già grave deriva commerciale subita  dal sito vanvitelliano, dove fossero finiti la classe intellettuale, gli storici dell’arte, i cultori delle nostre vestigia, casertani. Nessuno di essi aveva niente da dire ?

Per la verità, proprio in questi giorni ed in questo senso, un riconosciuto studioso dei Borbone, quale è il dr. Giuseppe de Nitto, già bibliotecario della Reggia ed autore di numerosi saggi storici e documentaristici, ha fatto sentire la sua voce. In un contesto che necessita tuttavia di qualche chiarimento per essere compreso.

I lettori di Casertace.net ricorderanno che a metà dello scorso gennaio pubblicammo la notizia di una festa privata di compleanno che si stava tenendo alla Reggia e che aveva comportato l’allestimento, peraltro esorbitante, anche degli ambienti storici e di pregio come lo scalone d’onore ed il vestibolo. Solo il nostro giornale deprecò il fatto, rispetto ad altri che scelsero i soli termini encomiastici per il festeggiato e per la ditta del catering. Comunque sia, la notizia si divulgò e si formarono, classicamente, i due partiti dei pro (anche se pare incredibile che si possa volere ciò per un monumento) e dei contro, con l’immancabile scambio di battute sui social media.

Proprio nella circostanza, il dr. de Nitto ha avuto a dire quello che ha detto e che ci in parte fa sentire meno soli:

Il bello è che nel discorso è intervenuto, seppur distante, anche il giubilato ex direttore Mauro Felicori, ora piazzato, si dice sempre in quota PD, alla Fondazione Ravello, buon per lui.

Ecco cosa ha detto

E sarà certamente così per lo specifico evento, perché per il passato ne ricordiamo non pochi altri condotti con lo stesso schema di impegno degli ambienti museali storici e di pregio artistico architettonico, sviliti allo stesso modo.

Senza dire che i sindacati del monumento, come abbiamo più volte riferito, hanno sempre lamentato la non compiuta attuazione delle norme che regolano questo tipo di manifestazioni a carattere privato, cosiddetti servizi in conto terzi. Ricordiamo che una delle tante loro denunce in proposito aveva questi termini:

Speriamo solo che il seme buttato dal dr. de Nitto fruttifichi, ma abbiamo più di un dubbio se ci tocca da anni parlare al vento, pur non dicendo cose da trasecolare anche per un benpensante.

Che c’entrino i casertani ?