Le armi e la droga dei “figli d’arte” di camorra Schiavone e Reccia: sì del giudice all’abbreviato

7 Novembre 2024 - 12:44

CASAL DI PRINCIPE– Un giudice delle indagini preliminari del tribunale di Aversa Napoli Nord ha accordato, su richiesta degli avvocati Domenico della Gatta, Paolo Caterino, Dello Iacono, la procedura del rito abbreviato agli imputati Emanuele Libero Schiavone, 33 anni figlio di Francesco Schiavoni Sandokan, e Francesco Reccia 21 anni figlio del boss Oreste Reccia.

Ricordiamo che la pubblica accusa, ovvero la DDA di Napoli, aveva chiesto e ottenuto che il processo fosse celebrato con giudizio immediato, ovvero senza che l’udienza preliminare venga celebrata, opzione possibile se dagli atti di indagine risulta evidente la prova del reato. 

Le discussioni in aula di difesa e pubblico ministero partiranno tra due settimane

I reati a carico dei due rampolli di camorra, armi e droga aggravati dalla camorra, prospettano per la Dda la possibilità di una vera e propria rappresaglia tra le due fazioni del clan dei Casalesi: quella dei Bidognetti e quella degli Schiavone.

Dopo un primo tentativo di Schiavone di tendere un agguato, non riuscito, ai danni dei rivali furono i Bidognetti ad esplodere prima alcuni colpi di arma da fuoco in piazza Mercato successivamente, la stessa sera dopo pochi minuti, in via Bologna contro l’abitazione degli Schiavone e, il giorno dopo, in via Ovidio a San Cipriano d’Aversa ai danni dell’abitazione di Oreste Reccia.