LE FOTO. CAPUA. BRAVO VILLANI: ha trasformato via Riviera Volturno in una fiera dell’illegalità. Se si va a controllare il bar Giacobone rischi di essere “sgommato a sangue” e il locale Mordimi applica la stessa filosofia del marciapiede

1 Agosto 2024 - 20:10

Abbiamo compiuto un giro di verifica. Il bar Giacobone non ha alcuna intenzione di adeguarsi all’articolo 20 del codice della strada, il Suap e gli attuali vigili si girano dall’altra parte e il cognato della vice sindaca fa il mastro di festa con dj di famiglia all’inaugurazione dei vicini di Mordimi

CAPUA (g.g.) Sapete qual è la differenza tra il sindaco Adolfo Villani e quelli che l’hanno preceduto? Questo qua ha nominato Marisa Giacobone vicesindaco. E ciò, tutto sommato, è come il biblico male minore. Villani, infatti, ha istituzionalizzato, ha fatto amnistia e soprattutto ha rifiutato di sottomettersi alla legge italiana pur di lasciare in pace Giacobone e la sua famiglia

In passato, infatti, qualche vigile urbano, che in divisa rappresentava lo stato di diritto e la città di Capua, ci ha pure provato ad andare al bar Giacobone ravvisando e certificando delle irregolarità che non perché si tratta “solo” di occupazione abusiva di suolo pubblico devono essere considerate solamente tali ossia delle irregolarità e non invece delle illegalità. Se così non fosse, infatti, esisterebbe solamente l’ormai famosissimo n 3 del comma 3 dell’articolo 20 del codice della strada. Al contrario, oltre a questa norma esistono anche quelle contenute nel codice penale, agli articoli 633 e 639 bis del cdp.

class="has-text-align-center">Bar Giacobone, se ti permetti di controllarlo rischi l’incolumità fisica

Chi si è permesso di andare a fare il proprio dovere al bar Giacobone durante le precedenze amministrazioni comunali, ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso così come risulta, senza se e senza ma, da denunce formali e formalizzate con la firma di pubblici ufficiali e finite, an nostro avviso, nel dimenticatoio dell’autorità giudiziaria e, nello specifico, di chi esercita, in nome e per conto della costituzione italiana, l’azione penale. Quelle presunte aggressioni hanno visto coinvolte direttamente, almeno stando a ciò che è scritto nella denuncia di un pubblico ufficiale recatosi presso quel bar, proprio Marisa Giacobone la quale, evidentemente, nel sistema valoriale del tutto incivile che vige a Capua e vige soprattutto nella Capua di Adolfo Villani, è diventata vicesindaca. Magari se la “sgommava a sangue” quella vigilessa urbana la città di Fieramosca l’avrebbe eletta a sindaco

Qualche anno dopo recarsi al bar Giacobone è più rischioso di quanto non lo fosse per gli antichi peones messicani introdursi nelle proprietà di un latifondista del tempo. I confini del latifondo erano protetti da guardiani arati i quali avevano l’ordine di sparare e vista chiunque tentasse di violare il margine, la line d’ingresso. E così è capitato poco meno di un anno fa a due vigili urbani i quali hanno avuto al sfortuna di incrociare un vero e proprio gringo, un guappo della “nfrascata”, quello stesso Carmine Zenga, che, come un pazzo inscena un surreale inseguimento all’auto dei vigili urbani cavalcando uno scooter con una sola mano, brandendo nell’altra uno smartphone con telecamera accesa.

Si dirà: ha violato il codice della strada. Poco male: usanza di famiglia. Quei due vigili erano andati a vedere se tavolini, sedie, fioriere, ombrelloni del bar Giacobone rispettassero le norme previste dall’articolo 20 del citato comma del codice della strada o ancor di più, erano andati a fare il proprio dovere, richiamando e sanzionando i veicoli in divieto di sosta che probabilmente ritenevano di potersene fregare visto e considerato che erano andati a consumare nel bar della vice sindaca. Se tavolini, sedie, fioriere, ombrelloni del bar Giacobone rispettassero le norme previste dall’articolo 20 del citato comma del codice della strada. In cambio, hanno incassato minacce pesantissime (“un giorno o l’altro prendo una mazza e vi fracasso la testa”) solo per citarne una tra le tante frasi che stavolta, a differenza di quello che era successo qualche anno prima alla moglie, sono costate a Carmine Zenga un rinvio a giudizio e un processo che partirà tra un mese e mezzo e che abbiamo intenzione di seguire udienza per udienza.

Il brodo di coltura e di cultura 8si fa per dire) in cui nuota Adolfo Villani, veramente disposto a tutto, veramente pronto ad umiliare la sua storia politica, pur di continuare a indossare quella fascia, è questo. Parlando a uno che si è sempre professato un comunista diciamo che è proprio quella attivata dalla famiglia Giacobone la massa critica su cui Villani ha imperniato il proprio governo, pardon (S)governo

Il Pub Paninoteca Mordimi fratellino minore del bar Giacobone

Irregolarità chiama irregolarità. Illegalità chiama illegalità. Il suo nome è Mordimi e non è un panphlet di genere sadomaso ma è il nome della paninoteca aperta di lato al bar Giacobone

Allora, ci rendiamo conto di essere noiosi ma dobbiamo ribadire quello che la legge prevede per l’occupazione di spazi pubblici in aree abitate all’ormai citato fino alla noia n 3 del comma 3 dell’articolo 20 del codice della strada: (…) ”Nei centri abitati, ferme restando le limitazioni e i divieti di cui agli articoli ed ai commi precedenti, l’occupazione di marciapiedi da parte di chioschi, edicole od altre installazioni puo’ essere consentita fino ad un massimo della metà della loro larghezza, purchè in adiacenza ai fabbricati e sempre che rimanga libera una zona per la circolazione dei pedoni larga non meno di 2 m. Le occupazioni non possono comunque ricadere all’interno dei triangoli di visibilità delle intersezioni, di cui all’art. 18, comma 2. Nelle zone di rilevanza storico-ambientale, ovvero quando sussistano particolari caratteristiche geometriche della strada, è ammessa l’occupazione dei marciapiedi a condizione che sia garantita una zona adeguata per la circolazione dei pedoni e delle persone con limitata o impedita capacità motoria.”

Assodato che la vice sindaca Marisa Giacobone titolare del bar omonimo insieme a sua sorella Candida e alla madre Maddalena Buglione se ne fotte delle leggi e se qualcuno si permette di andare li solo per provare a farle rispettare, si becca un paliatone è chiaro che se quelli di Mordimi vedono tutto lo sperpetuo del marciapiede di fronte al bar Giacobone occupato totalmente, centimetro per centimetro, in violazione completa dell’articolo 20 del codice della strada pensano che non debbano mettersi d’accordo tanto con il Comune di Capua uniformandosi alle leggi e ottenendo conseguentemente un permesso da parte dello Sportello Unico per le Attività produttive o SUAP che dir si voglia. Basterà fare un po’ di complimenti e salamelecchi alla Marisa Giacobone e al marito e anche lui potrà beneficiare dell’extra territorialità in vigore in via Riviera Casilina

Fotografia dell’area di fronte al pub/paninoteca Mordimi: Un ombrellone con annessi tavoli, due forse massimo tre con relativi alti sgabelli, 5 o forse 6 fioriere a contorno. Questo è ciò che insiste sul marciapiede. Domanda: è garantito il 50% dello stesso marciapiede al passaggio pedonale? E’ garantito che almeno la metà del marciapiede allo stesso passaggio pedonale del rispetto del n3 del comma 3 dell’articolo 20 del cds? Assolutamente no. Non ne parliamo poi dello spazio di agibilità che la legge impone di garantire alle persone con disabilità. Tra le fioriere e l’aiuola, una persona regolarmente deambulante ci passa, forse anche un po’ di sguincio e poi percorre la parte restante del marciapiede che tra le fioriere e il margine di questo misura abbondantemente 1,5 mt o forse anche più.

In poche parole stiamo parlando dei pedoni deambulanti, siamo lontani dal 50% di libero passaggio e siamo montani dagli almeno 2,5 mt che comunque dovrebbero essere garantiti così come previsto in termini di legge.

Sui disabili caliamo un velo pietoso: un disabile in carrozzella, infatti, non ha spazio per passare tra l’aiuola del grosso pino che insiste sul marciapiede e le fioriere poste come arredo del locale al fine di raggiungere poi la parte che le fiorire si lasciano alle spalle fino al margine del marciapiede, che come già detto precedentemente supera di gran lunga il metro e mezzo ma che però espone il pedone o in questo caso specifico il disabile al rischio di venire a contatto con auto e altri veicoli a motore di passaggio.

Potremmo continuare ancora, ma ci fermiamo, avendo dimostrato ancora una volta a questi filibustieri dell’amministrazione comunale che noi non lanciamo accusa a vanvera ma facciamo verifiche dirette rendendoci conto con i nostri occhi della situazione.

Gli auguri di Diego Buompane e il dj di famiglia

Nota a margine. Il giorno dell’inaugurazione del locale Mordimi, Diego Buompane, altro soggetto molto conosciuto dai lettori capuani di CasertaCe in quanto marito di Candida Giacobone e dunque cognato della vice sindaca e di Carmine Zenga – stiamo parlando di colui che conta i soldi che riceve in contanti nell’appartamento dello scandalo in vico San Vincenzo I (CLIKKA E RIVEDI) – a formulare gli auguri più fervidi al titolare o ai titolari del locale Mordimi. Attenzione: Diego Buompane non formula quegli auguri a titolo personale ma in nome del bar Giacobone dando chiaramente l’idea di una grande armonia tra i due locali. Diego Buompane cura anche la pubblicazione di tutte le foto dell’evento inaugurale su diverse piattaforme. Tra queste foto ce n’è anche una che racconta di una possibile grande carriera di dj per un figliolo della famiglia Zenga-Giacobone-Buompane. Insomma una sorta di simbiosi tra i due locali come dimostrano anche le consonanze di illegalità .

Amen. Poi a settembre cominceremo anche a stimolare la minoranza su queste cose dato che dell’opposizione sembrano essersi perse letteralmente le tracce da qualche mese a questa parte