LE FOTO CAPUA. Dal Palazzo del Governatorato al Codice Penale: quando il rispetto per la città viene ignorato

5 Settembre 2025 - 16:38

Un palazzo vincolato come bene storico-architettonico ridotto al rango di palo della luce

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CAPUA – Ci sono gesti che, più di mille parole, rivelano il livello di rispetto – o di disprezzo – che un’amministrazione nutre verso la propria città. A Capua, l’ultimo esempio lo troviamo davanti al Palazzo del Governatorato, sede storica del Municipio, costruito nel XVI secolo con materiali dell’anfiteatro romano e progettato dall’architetto Ambrogio Attendolo. Un luogo che dovrebbe rappresentare la memoria e l’orgoglio cittadino.
Eppure, sul suo portone d’ingresso, campeggia un manifesto firmato dal sindaco Villani e dal comandante della polizia municipale Felice Mollo: avviso di ripresa della ZTL. Non bastasse, sulla facciata monumentale compare anche un secondo manifesto per pubblicizzare “Settembre a Capua”.

LE REGOLE DIMENTICATE DA CHI DOVREBBE FARLE RISPETTARE


L’episodio non è soltanto una caduta di stile, ma una palese violazione delle norme. La legge è chiara: i manifesti si affiggono esclusivamente nelle apposite bacheche, non sui muri dei palazzi storici. E non occorre essere giuristi per sapere che l’articolo 639 del Codice Penale (“Deturpamento e imbrattamento di cose altrui”) prevede fino a un anno di reclusione e 3.000 euro di multa per chi imbratta beni immobili pubblici, tanto più se sottoposti a vincolo.
Ora, la domanda è semplice: il sindaco Villani e il comandante Mollo queste regole le conoscono o no?
Perché se non le conoscono, è grave. Se le conoscono e le ignorano, è peggio.

IL PRADOSSO DEL CONTROLLO


Fa sorridere – amaramente – che proprio l’avviso sulla Zona a Traffico Limitato, strumento nato per tutelare ordine e decoro urbani, sia affisso in maniera abusiva sul simbolo della città. È come se un vigile multasse un automobilista in divieto di sosta parcheggiando lui stesso sulle strisce pedonali.

NON PROPRIETA’ PRIVATA


Il Palazzo del Governatorato non appartiene al sindaco né al comandante: è un bene della comunità. Usarlo come bacheca non solo denota scarsa cultura istituzionale, ma offende la storia e l’immagine stessa di Capua.
Chi

governa dovrebbe essere il primo custode del patrimonio, non il primo a violarne le regole.