Le prime anticipazioni sul libro di La Torre: il progetto di uccidere la Capacchione, tutta la verità sui delitti Nugnes, Beneduce, i rapporti con Mandara, l’Armani della mozzarella
24 Maggio 2018 - 11:11
MONDRAGONE – “Il Camorfista” è un nuovo sconvolgente spaccato sulla camorra casertana scritto in prima persona dall’ex boss Augusto La Torre.
L’Autore, dopo aver accennato all’evoluzione della camorra, all’egemonia dei clan criminali ha coniato un neologismo: camorrista, ‘ndraghetista e mafioso uguale a camorfista.
Narra, poi, con dovizia di particolati, freddi ed agghiaccianti gli omicidi (oltre cinquanta) da lui commessi o ordinati ed in particolare svela i retroscena inediti dei delitti di Antonio Bardellino, Enzo De Falco, Mario Jovine, Alberto Beneduce, Enzo Avino, Antonio Nugnes e don Giuseppe Diana.
Dà conto poi della sua scelta collaborativa e della sua latitanza in Olanda; dell’organizzazione dell’attentato alla vita della giornalista Rosaria Capacchione e parla delle Lupare Bianche con una dura critica alla legge sulla collaborazione con la giustizia (L. 45/01) e del regime del 41 bis.
Confuta poi, con probante documentazione, quanto scritto nei suoi confronti, nei libri dello psichiatra Corrado De Rosa e dallo scrittore Roberto Saviano.
Federico Cafiero de Raho, procuratore nazionale antimafia, lo ha definito: “Un capo camorra che, per anni e anni, è stato incondizionatamente riconosciuto come tale, un vero re del crimine“.
Accenna alle vicende che lo hanno coinvolto con l’Armani della mozzarella, Giuseppe Mandara, e stigmatizza alcune grossolane affermazioni del Buscetta Campano, Carmine Schiavone.