LE RUBERIE DEL COMUNE DI CASERTA. Franco Biondi, non solo l’assicurazione gratis ma anche lavori gratis nella sua villa da Rivetti. Porfidia si fa comprare anche i pavimenti ed Edil Marzo intasca la cifra di…

26 Giugno 2024 - 19:48

Procediamo con calma nell’analisi di tutti i 18 capi di imputazione provvisoria. Dopo la riqualificazione del verde delle scuole ad opera di Raffaele Nunziante oggi ci occupiamo di Gioacchino Rivetti, poi ne mancano altri 7

L’imprenditore Gioacchino Rivetti, con la sua Corim Srl, compie lavori al canile municipale di Caserta.
Lo fa a luglio, ma la determina il dirigente Biondi gliela firma il 4 agosto 2022. A raccontarla così sembra una fesseria, ma questa tipologia di imbroglio era in voga al Comune di Caserta perché Franco Biondi – e tutto sommato non ha torto, visto che per tanti anni, nonostante le nostre centinaia di denunce, gli è capitato poco o nulla – riteneva l’Ufficio Tecnico parte della sua casa di abitazione, ossia una proprietà privata in cui ci si può consentire ogni cosa.

Secondo i Pm di S.Maria C.V. Biondi scriveva queste determine sotto dettatura dell’assessore Massimiliano Marzo. Conoscendo i personaggi è difficile pensarlo. Diciamo che Biondi accontentava l’assessore per farlo stare tranquillo ed evitare che mettesse il naso in situazioni molto più grandi che lui, sempre Biondi, non gestiva certamente con i fratelli Marzo.
In coda ai due personaggi di cui abbiamo scritto, la contestazione di reato si allarga anche al funzionario dell’Ufficio Tecnico Giuseppe Porfidia, che aveva la competenza specifica del cimitero, le aree verdi, il canile e i rifiuti.
Porfidia

aveva assunto il ruolo di direttore dell’esecuzione del contratto. Ha fatto esattamente quello che l’altro funzionario Gaetano Di Tora ha fatto sulla questione dei lavori di riqualificazione del verde attorno agli edifici scolastici comunali affidati a Raffaele Nunziante, dunque ha redatto un verbale falso.

Però, il capo I dell’ordinanza indaga Marzo, Biondi e Porfidia per il reato di corruzione in concorso.
Anche qui schema solito: Gioacchino Rivetti non aveva speso neppure un euro dalla Edil Marzo nell’anno 2021, mentre nel 2022, dopo l’affidamento dei lavori, va a far compere per quasi 5mila euro nell’azienda di cui l’assessore manteneva il 50% delle quote societarie e, in maniera ugualmente clamorosa, la carica di amministratore unico e dunque di legale rappresentante.

Materiale che addirittura Marzo e Rivetti, evidentemente intercettati, concordano nel dettaglio. Biondi riceverebbe, secondo l’accusa, due vantaggi materiali: i 290 euro con i quali Rivetti gli paga l’assicurazione della Mercedes d’epoca e alcune riparazioni nell’immobile – super villa – che Biondi possiede a Caserta in via De Cillis.

Stesso discorso per Giuseppe Porfidia, ma in questo caso riceveva da Rivetti Gioacchino, quale utilità:

“pagamento del prezzo dei materiali adoperati per la ristrutturazione parziale di un immobile nella
sua disponibilità sito in Alvignano in via Fraolise consistenti nella sistemazione di un vano con delle tramezzature, la redistribuzione di un impianto elettrico, la collocazione di un nuovo infisso (una finestra) ed una pavimentazione, lavori per i quali RIVETTI ha sostenuto la spesa per l’acquisto dei materiali e la messa in opera lavori eseguiti nel mese di novembre del 2022″.

I capi L ed M sono, naturalmente, a specchio rispetto al capo I.

Nel primo Marzo e Biondi sono accusati di aver compiuto un falso in atto pubblico perché ci apre che se uno fa i lavori a luglio in base a una determina di un mese dopo, è difficile difendesi da questa accusa. Porfidia invece, il falso lo compie redigendo un verbale chiaramente farlocco.