LIDI & CAMORRA. Concessione balneare in mano a Guido Zagaria, condannato e fratello del boss Vincenzo. Mentre è in carcere guadagna soldi a palate con ombrelloni e lettini
6 Agosto 2025 - 13:39

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Falla scoperta da Finanza e procura. Il comune di Castel Volturno avrebbe dovuto revocare la concessione dopo la sentenza definitiva di condanna datata 2023, ma non è successo. Per carenza di uomini e di attenzione, fino a prova contraria
NOTA: Trattasi di Guido Zagaria, fratello di Vincenzo Zagaria. Tra i due soggetti citati e Michele Zagaria non c’è il vincolo di parentela precedentemente segnalato.
CASTEL VOLTURNO (l.v.r.) – È stata messa una pezza, coperta una falla importante dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, guidata da Pierpaolo Bruni, e dalla Guardia di finanza di Caserta, specificatamente dal Nucleo di polizia economico-finanziaria che risponde al tenente colonnello Carlo Cardillo, ricevuto al lido da Pietro Fontana, cognato di Guido Zagaria e anche lui condannato per reati di camorra con sentenza irrevocabile nel 2004. Fontana si è dichiarato gestore della struttura. Sul posto c’erano anche Domenico Zagaria, figlio di Guido, che ha ammesso di lavorare in nero, e altri due dipendenti senza contratto.
Gravissimo il fatto che Guido Zagaria, condannato a 10 anni di carcere perestorsione aggravata dal metodo mafioso, con uno dei due fratelli, Vincenzo Zagaria, boss per anni egemone a Trentola Ducenta, sia ancora il titolare di una concessione balneare che gli permette di guadagnare centinaia di migliaia di euro grazie al lido Nettuno, situato a Ischitella, comune di Castel Volturno.
Sì, perché fino a quel momento Guido Zagaria continuava a mantenere nelle sue mani la gestione di questa concessione, ma il sequestro eseguito dalla guardia di finanza di Caserta, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, mette almeno un freno alle attività economiche e ai guadagni della famiglia del superboss.
Assieme a Guido Zagaria, che, come detto, si trova in carcere per scontare 10
SEQUESTRI, CONFISCHE FANTASMA E IL CODICE ANTIMAFIA
E’ incredibile che nessuno si sia accorto per anni che un lido, già sequestrato in passato proprio perché di proprietà dei fratelli Zagaria, fosse ancora attivo e nelle mani di questa famiglia. In passato i due germani avevano subìto altri provvedimenti di sequestro e di confisca.
Per quanto riguarda lo stabilimento balneare Nettuno, come detto, ma anche per il lido Airone e la Spiaggia del passerotto, oltre ad un altro fondo di oltre 12.000 metri quadri sul litorale diGiugliano, comune di confine con Castel Volturno.
Essendo divenuti dei provvedimenti definitivi, confische, nel 2012, questi stabilimenti dovevano passare nelle mani dello Stato, ma il Lido Nettuno era ancora nelle disponibilità di Guido Zagaria e della sua famiglia.
Potrebbe trattarsi di un bene che è stato poi estromesso dal decreto di confisca, ma non ne abbiamo trovato traccia, oppure di una struttura diversa, ulteriori concessioni balneari, un’ipotesi che darebbe un quadro inquietante sugli interessi degli Zagaria sul business delle spiagge e dei lidi. Cercheremo di tornare sull’argomento nei prossimi giorni.
Questa volta, invece, a far scattare i sigilli al lido Nettuno è stato quanto previsto dall’articolo 67 del codice Antimafia, il decreto 159 del 2011 che vieta ai condannati in via definitiva per associazione a delinquere di stampo mafioso l’essere possessori di concessioni pubbliche, decaduta dopo l’intervento della magistratura e la scoperta della condanna definitiva. Qualcosa di simile alle norme sugli appalti pubblici e le ditte con appurate connessioni con la camorra e con la criminalità in generale.
GRAVE FALLA AL COMUNE DI CASTEL VOLTURNO
Ci sarebbe da chiedere come sia possibile che il comune di Castel Volturno, ovvero l’ente predisposto al controllo delle concessioni balneari, non abbia notato che dal marzo 2023 il titolare di questa licenza e della società del lido sia stato condannato in via definitiva per reati previsti dall’articolo 416 bis del codice penale.
Soprattutto perché si tratta di una struttura balneare che negli anni ha già ricevuto altri sequestri e quindi a Castel Volturno si sa benissimo di chi è il Lido Nettuno. È evidente, a nostro avviso, la falla, non dolosa, ma quantomeno colposa, negli uffici del comune litoraneo, da circa un anno guidato dal sindaco zanniniano Pasquale Marrandino.
Però, bisogna anche dire che le concessioni balneari da controllare per l’ente sono oltre 100 e con una struttura organizzativa in carenza di personale non è assolutamente facile tenere tutto sott’occhio. Detto ciò, non parliamo di una piccola irregolarità, ma della società di Guido e Raffaele Zagaria, più volte sequestrata, alla quale lo stesso comune di Castel Volturno ha fatto partire un provvedimento amministrativo per il mancato pagamento della licenza.
E se questo è avvenuto, se al comune di Castel Volturno hanno controllato la licenza, come è possibile che non si siano attivati anche per la revoca immediata della concessione, connessa alla condanna in via definitiva per Guido Zagaria?
Fortunatamente, in questa occasione, sono intervenuti i finanzieri di Caserta e la procura di Santa Maria Capua Vetere a rimettere in un quadro di legalità la situazione del lido Nettuno, però, la vicenda ci dimostra quanto sia facile che finiscano sotto traccia vicende eclatanti.