Lingotti d’oro per il matrimonio di Inquieto e “l’incazzatura” di “zio Michele” per i 50 mila euro non spediti dalla Romania

16 Maggio 2018 - 11:58

CASAPESENNA – Nicola Inquieto non aveva una chiara percezione di quello che stava succedendo a Casapesenna e dintorni. Non aveva capito che la raffica di arresti stava facendo terra bruciata attorno al boss latitante Michele Zagaria e conseguentemente i soldi che c’erano un tempo, cifre iperboliche per decine e decine di milioni di euro oggi non erano più disponibili.

Non lo capisce Nicola Inquieto, ma glielo spiega il fratello Vincenzo con una frase illuminante: “Non sanno come si devono prendere mille lire da nessuna parte, arrestano dieci persone al giorno…“. Così forse Nicola Inquieto cominciò a capacitarsi su un fatto che riteneva strano, misterioso, e cioè che “lo zio“, l’appellativo con cui veniva chiamato Michele Zagaria si fosse arrabbiato di brutto con lui per una mancata rimessa a Casapesenna di 50 mila euro. “Vabbè ma no che ci servivano i 50 mila euro, non ci credo, non ci posso proprio credere che ci serve 50 mila euro e ci servivano 50 mila euro da me“, dice Nicola Inquieto.

Di solito corrediamo gli articoli di approfondimento di questa ordinanza con un particolare, diciamo così, di colore. In questo caso, di colore giallo. Giallo come il lingotto d’oro da 250 grammi che oggi varrebbe poco meno di 10 mila euro, Maurizio Capoluongo, presumibilmente lui, anche se l’ordinanza lascia qualche dubbio, regalò a Nicola Inquieto per il suo matrimonio, anche se non si capisce se per il primo, il secondo o il terzo.

 

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