CASERTA MACRICO I molti interrogativi sull’area in una lettera aperta del comitato Macrico Verde: “Iniziative poco chiare della proprietà diocesana”
2 Agosto 2025 - 17:29

Caserta (pm) – Se si scriverà mai una storia politico-istituzionale del capoluogo, emergerà per tabulas quello che tutti di fatto sanno ed ossia che nel civilmente sonnolento mese di agosto si consumano le peggiori nefandezze urbanistiche. Deve essere stata questa la preoccupazione – immaginiamo – che ha spinto lo storico comitato cittadino “Macrico Verde” ad indirizzare oggi una lettera aperta a don Antonello Giannotti nella sua estesa e plurima qualità di referente diocesano dell’area dell’ex Macrico. Nel documento vengono rivolte al prelato alcune domande a fronte di una serie di manovre constatate e volte a convogliare verso l’area un discutibile finanziamento regionale di 15 milioni di euro. Per giunta in un momento elettoralmente più che sensibile.
Riportiamo a seguire lo scritto del comitato Macrico Verde, che non necessita certamente di alcun chiarimento data la sua nettezza, ma solo di una contestualizzazione con riguardo ad un articolo del 19 luglio scorso della rivista Adista – settimanale nazionale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso – dal titolo L’ex Macrico diventa “luogo di culto” per ottenere un finanziamento della regione Campania. Il servizio fa, dalla redazione di Roma, un quadro deprimente della realtà casertana del Macrico, quella che qui nessuno si azzarda ad affrontare seriamente e liberamente. Per non aggravare i lettori, data la lunghezza del testo, ci riserviamo di proporlo in un secondo articolo. E’ indispensabile, difatti, portarlo a conoscenza della cittadinanza per compiutezza di informazione, per gli elementi di conoscenza nuovi che apporta ed a dispetto dei tentativi di defilarlo all’attenzione generale.
LA LETTERA APERTA DEL COMITATO MACRICO VERDE

Al Presidente dell’Istituto Diocesano Sostentamento del Clero (Caserta) Antonello Giannotti
Al Presidente della Fondazione “Fratelli tutti” (Caserta) Antonello Giannotti
Lettera
Signor Presidente,
l’avvento del tempo d’estate e dei giorni di agosto potrebbe produrre in alcuni l’illusione che il Comitato “Macrico Verde” sia in vacanza. Non è così, infatti il Comitato segue con propri mezzi quotidianamente l’evolversi della vicenda dell’ex Macrico. Non ricevendo notizie a livello locale né dalla Fondazione, né dall’IDSC di Caserta né tanto meno dai vertici diocesani siamo costretti ad ottenerle direttamente da Napoli e da Roma. Lei e i vertici della Fondazione partecipando alla nostra ultima assemblea pubblica del 21 marzo del corrente anno (già oltre quattro mesi fa!) ribadiste più volte che chiedevate la collaborazione e la partecipazione del Comitato, da allora nessun aggiornamento, parere, richiesta da parte sua che intanto ha aggiunto al ruolo di presidente dell’IDSC quello di presidente della Fondazione. In assenza di comunicazioni ufficiali e ufficiose le rivolgiamo alcune garbate domande che non sono solo nostre ma della parte della città che ancora pensa e che ancora risponde alla propria coscienza e che nulla ha a che spartire con le infiltrazioni della camorra che hanno tristemente coinvolto l’Amministrazione comunale di Caserta e alcuni dei vertici amministrativi dello stesso Comune:
- Risulta vero che su impulso dell’Ente diocesi e dell’ordinario diocesano si stia lavorando allo spezzettamento dell’Area ex Macrico? E per quali motivi e quale Ente sta procedendo all’opera? È forse l’Istituto Centrale? Se fosse vera questa sciagurata e per noi ancora incredibile ipotesi le ribadiamo che in questi 24 anni ci siamo sempre opposti a questi incauti tentativi. L’area deve mantenere la sua integrità TOTALE di area verde inedificabile che è garanzia dai tentativi di speculazioni e che permetterebbe la realizzazione del bosco in città da noi più volte richiesto come unico progetto per il bene comune per la città. I tentativi di frazionamento dell’area non sono nuovi e tutti miseramente naufragati a causa degli intenti speculativi che si celavano dietro la realizzazione di opere pubbliche o sociali.
- Risulta vero che la diocesi di Caserta e l’IDSC stanno per dar vita ad un Ente del Terzo Settore il quale materialmente disporrebbe di parte dell’area destinataria del finanziamento regionale di 15 milioni di euro? E se fosse vero perché questo gioco di scatole? Diocesi, IDSC, Fondazione ed adesso un Ente del terzo settore!
- Ed è legale che questo finanziamento di 15 milioni venga elargito per una area priva di destinazione urbanistica, quindi non ancora qualificata secondo il vigente piano regolatore?
- E questi famosi 15 milioni destinati ad “interventi per l’anno Giubilare di riqualificazione di Aree e Edifici di Culto” come si connettono con l’Area ex Macrico e le sue funzioni passate e future? E cosa si intende nella vostra domanda per ottenere il finanziamento per “parco polifunzionale cittadino”? Non sembra a voi che “parco polifunzionale” sia di una tale genericità da lasciare aperte tutte le strade speculative? Non sarà forse che tutto questo affastellarsi di meeting, manifestazioni e celebrazioni tenute nell’ex Macrico serve strumentalmente per accreditare l’area per aver svolto attività religiose e di culto e poter quindi giustificare il finanziamento dei 15 milioni?
- Infine, oggi che lei ricopre le cariche di Presidente dell’IDSC e della Fondazione “Fratelli tutti” ha provveduto a fare richiesta alle autorità competenti perché l’area ex Macrico sia qualificata F2? Ricorderà certo che lei ha più volte pubblicamente sostenuto che era totalmente favorevole alla F2. Se ha fatto richiesta che risposte ha ottenuto? E se non ha fatto richiesta perché questo ritardo?
Signor Presidente Giannotti, nella nostra assemblea del 21 marzo del corrente anno lei per ben due volte dichiarò che se l’area fosse stata utilizzata in speculazioni, in cementificazioni, in affari, ci chiedeva di sottoporla al supplizio del fuoco che avvolse Giordano Bruno. Una affermazione incauta perché la impegna moralmente e perché lei non è certo il filosofo nolano e soprattutto noi non siamo l’Inquisizione romana né utilizziamo le sue sanguinarie violenze e torture. Siamo semplici e pacifici cittadini riuniti in associazioni nazionali e locali che non danno fuoco a nessuno e che intendono da oltre 24 anni tutelare il bene comune dell’ex Macrico contro affaristi di ogni genere (tra cui non pochi devoti cattolici) che nel passato e purtroppo nel presente intendono trarre immondi profitti dall’area ex Macrico con danno ulteriore per la città. Come lei sa siamo del tutto immuni da interessi personali, corruzione, ricatti e minacce e per questo temuti dai disonesti (soprattutto quelli avvezzi a genuflessioni ed innocue proclamazioni di professione di fede prive di conseguenze).
Signor Presidente Giannotti, considerato tutto quanto scritto fin qui non sarebbe più giusto per l’IDSC e per la Fondazione in luogo di lavorare sott’acqua spiegare alla luce del sole i reali intenti e le manovre che sono in corso sull’ex Macrico? Se sono intenti buoni, onesti e per il bene di tutti perché nasconderli?
Caserta, 2 agosto 2025 Comitato Macrico Verde