MARCIANISE. Che lettera da Ovalletto e dal Direttivo della Pro Loco Marthianisi: “L’ex presidente Golino restituisca subito i soldi al Conversatorio”

5 Febbraio 2021 - 17:29

MARCIANISE (Gianluigi Guarino) – Nella vita c’è sempre tempo per redimersi: se Angelo Carusone, se Lorenzo Ovalletto – il primo sottufficiale della Guardia di Finanzi in pensione, il secondo funzionario di Polizia in servizio – se la Prefettura di Caserta, se Azzurra Caltagirone e “Il Mattino”, se Angelo Golino e la sua consorte Lina Tartaglione, se Filippo Fecondo, se Antimo Rondello, a cinque anni di distanza dal momento in cui il sottoscritto, in totale solitudine (che non ho mai temuto, anzi spesso inseguito) affermava che il signor Antonello Velardi era tutt’altra cosa rispetto a com’era percepito dalla Prefettura di Caserta, dalla Questura di Caserta, dai Carabinieri di Caserta, dalla Guardia di Finanza di Caserta e dagli stessi Azzurra Caltagirone, Lorenzo Ovalletto e Angelo Carusone che gli reggevano la coda da anni;

se tutte queste persone hanno modificato radicalmente la loro opinione su Velardi, allineandosi totalmente alla mia e a quella di Casertace, beh questo non può che farci piacere.

Ma non per qualcosa, ma perché questa evoluzione dei fatti ci rassicura definitivamente della bontà e della trasparenza di quelle nostre posizioni.

Perché, diciamocela tutta, quelli che leggevano avevano sposato la tesi di una sorta di invidia professionale da parte mia nei confronti del Velardi, il quale alimentava la vulgata mettendo in giro ricostruzioni tipo che io volevo andare al “Il Mattino”, raccomandato udite udite da Clemente Mastella, e che addebitavo a lui la mancata assunzione.

Fermo restando quello che ho già scritto a suo tempo, e cioè che io a “Il Mattino” potevo entrarci già dal ’92 e non certo raccomandato da Mastella, bensì da ben altri leader dell’allora DC, e fermo restando che non sono andato anche negli anni successivi, i primi del nuovo secolo, perché l’idea di dovermi sottoporre alla potestà di un Velardi rappresentava una sconcezza culturale inaccettabile…ho fatto la mia strada, piccola o grande che sia stata.

Se Velardi avesse continuato a riscuotere il credito che riscuoteva fino a 5-6 anni fa, cioè fino a quando il generale Spaziante, al tempo numero 2 della Guardia di Finanza, non fu arrestato con il malloppo sotto all’albero, sarebbe stato impossibile scardinare quel pregiudizio nei confronti miei e di Casertace.

Se le cose sono cambiate è perché la perseveranza, la tranquillità che ti può dare un articolo fine a se stesso e non funzionale a una qualsiasi forma di incasso materiale o immateriale, ci ha donato la proverbiale pazienza del “pappice che spertosa la noce”.

Ne abbiamo scritti così tanti, di articoli, da rendere impossibile ogni approccio relativistico in un territorio in cui l’attitudine a non leggere è ancora il segno essenziale della sua arretratezza.

Le argomentazioni di quegli articoli devono aver convinto finanche i pretoriani più fedeli come Carusone e Ovalletto.

Il primo si è defilato, non lesinando però critiche al suo antico ispiratore; il secondo, che sta rischiando grosso per la questione delle firme false, rispetto alle quali c’entra in realtà poco, ha rafforzato il suo impegno pubblico, divenendo presidente della Pro Loco Marthianisi quale successore doverosamente critico di quel Giuseppe Golino che da presidente della stessa Pro Loco si è presentato alle elezioni comunali con Velardi, ottenendo un seggio in consiglio.

Sorprende favorevolmente il testo di una lettera molto seria che Ovalletto, insieme a tutti gli altri membri del direttivo della citata Pro Loco, scrive alla presidenza del Conservatorio di Salerno che, vogliamo ricordare, non ha la personalità giuridica del circolo del bridge, ma al pari di tutte le conservatorie, al pari di tutti i provveditorati, dipende direttamente dallo Stato e dal governo.

Precisazione, quest’ultima, che diventa fondamentale nel momento in cui questa lettera ci consente di tornare, a distanza di qualche mese dall’ultimo articolo scritto, sulla sconcertante vicenda del finanziamento di 3mila euro erogato dal Conservatorio, cioè dal governo della Repubblica, alla Pro Loco.

Già se si fosse trattato di un contributo economico dato per la promozione dell’arte musicale nella città di Marcianise, già se si fosse trattato dunque di un trasferimento di soldi del governo ad una Pro Loco per una attività comunque attinente alle ragioni sociali (ma sarebbe meglio dire alla ragion d’essere di queste associazioni che se si chiamano Pro Loco ci sarà pure un perché) la circostanza avrebbe già destato perplessità proprio per l’anomalia di una relazione tra due interlocutori istituzionali che, dal punto di vista finanziario e patrimoniale, non sono destinati ad incontrarsi, visto e considerato che le Pro Loco ricevono finanziamenti dagli enti territoriali proprio perché si chiamano così.

E se qualche soldo arriva direttamente dallo Stato, magari attraverso la famigerata Unpli, cioè l’Unione delle Pro Loco d’Italia, ciò accade dentro a procedure di finanziamento riguardanti contesti e aree di programmazione di carattere generale e non legate a un fatto estemporaneo, circoscritto e fondamentalmente paesano.

Ma fosse questo il problema: il Conservatorio di Salerno ha erogato questi soldi perché la Pro Loco Marthianisi potesse garantire l’attività di sorveglianza e di guardiania della sezione distaccata inaugurata in pompa magna qualche anno fa e lasciata al suo destino da una politica che esaurisce se stessa nelle parate e nelle inaugurazioni.

Ma cosa c’entra una Pro Loco con la sorveglianza? Zero.

Difficile, allora, contestare al nuovo presidente Lorenzo Ovalletto, che da funzionario di Polizia qualcosa pur capirà, in merito, senso e contenuti della lettera da lui firmata insieme ai componenti del direttivo, il cui testo integrale pubblichiamo in calce.

In parole povere, Ovalletto scrive che il Direttivo non è stato mai messo al corrente di questi 3mila euro finiti nelle tasche del signor Brillantino, selezionato da Giuseppe Golino “perché abitava nei pressi della sede”, in puro stile bancarella del torrone.

Sempre in questa lettera viene contestata la funzione, al punto che i firmatari, con una specie di istanza in autotutela, chiedono a Golino di restituire la somma ricevuta dal Conservatorio per evitare eventuali conseguenze di tipo giudiziario, che non considerano improbabili, vista e considerata questa bizzarra e surreale motivazione che un Conservatorio distratto e anche un po’ stralunato ha utilizzato, operando un vero e proprio copia-incolla della convenzione già pronta e poi abortita che avrebbe dovuto sancire l’impegno della sezione marcianisana dell’Associazione Nazionale Carabinieri nell’attività di controllo e guardiania…della serie, a ognuno il suo mestiere.

E che ci sia stato un copia-incolla l’ha dimostrato lo stesso Golino, il quale, con una distrazione a dir poco buffa, ha allegato alla sua lettera di risposta alle critiche la copia della convenzione che, a suo dire, il Conservatorio avrebbe stipulato con la Pro Loco per l’attività di sorveglianza, dimenticandosi, però, di fotomontare il logo della sua associazione e facendovi rimanere quello della Associazione Nazionale Carabinieri.

L’auspicio è che Golino restituisca al Conservatorio i soldi erogati e che il medesimo Conservatorio cominci a riflettere sulla propria funzione istituzionale, ricordandosi, quando presta bordone a robetta da azzeccagarbugli, di essere un autorevole organismo dello Stato, della Repubblica.